L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Eurospin e l’anguria a 1 centesimo: alcuni commenti presi da Linkedin

                      Eurospin-anguria-1-cent-scontrino-14-08-2020

                      Eurospin, l'anguria da 1 centesimo al chilo. (copyright: Fm)

                      È stata la notizia dell’estate 2020 per il settore ortofrutta. Eurospin (leggi il nostro commento) in offerta con l’anguria coltivata in Italia a 1 centesimo al chilo il 14 agosto (“acquisto limitato ad un solo pezzo per scontrino”). Un ragalo ai clienti per celebrare secondo tradizione il giorno di festa simbolo dell’estate. Fino ad esaurimento scorte: un’arma a doppio taglio perché in varie zone d’Italia di primo mattino l’anguria “regalata” era già esaurita. Ha fatto molto discutere la dicitura inserita anche nella copertina del volantino: “Alla filiera agroalimentare è stato corrisposto il giusto prezzo, la differenza di valore rispetto al prezzo di acquisto la mette Eurospin per i suoi clienti”. Possono essere 25 centesimi il giusto prezzo quando nei mercati all’ingrosso il prezzo era quel giorno di almeno 40/45 centesimi? Sulla qualità, dato dhe la abbiamo provata, possiamo comunque fugare ogni dubbio: Eurospin ha regalato ai clienti una “signora” anguria. Di seguito alcuni commenti presi da Linkedin, il social newtwork dei “professionisti”

                      Dalla Redazione

                      Eurospin-anguria-1-cent-scontrino-14-08-2020

                      Eurospin e l’anguria da 1 centesimo al chilo (copyright: Fm)

                      Sinceramente non capisco perché questa operazione sia connsiderata un’offesa, da anni vediamo operazioni commerciali in GDO, catene di bricolage e benzinai dove aggiungendo un importo irrisorio alla spesa si regalano inutili gadget prodotti in qualche Paese dell’Est, senza nessuna tutela per lavoratori spesso anche minorenni e nessuno si è mai indignato. Ora perché un’azienda italiana offre ai suoi clienti – chiaramente cerca anche di attirarne altri – un prodotto italiano al quale commercialmente è stata data la giusta dignità economica, gridiamo tutti allo scandalo? Come mai nessuno dei fornitori di angurie ha espresso il suo disappunto? Tutti impauriti dal perdere il lavoro? Io credo che chiaramente l’operazione abbia richiesto molto lavoro da parte di tutti ma nessuno è stato sfruttato o minacciato”. Teodoro Fanelli, buyer / category ortofrutta presso Vega Soc. Coop. (uno dei quattro soci Eurospin Italia).

                      “In un momento dove le angurie aumentano di prezzo causa richiesta e il gran caldo, questi signori si comportano così. Uccidono il mercato. E noi negozianti cosa dobbiamo fare? Garantiranno anche il produttore ma così facendo distruggono il mercato. Dovrebbero sanzionare queste cose”. Vittorio Bonfante, addetto alle vendite presso Vera Frutta Srl.

                      “È ormai banale dire che saper comunicare veramente bene è importante: non altrettanto banale però è riuscirci sul serio.  Questo vale in tutti i settori, e l’ortofrutta non è da meno. Si parla tanto di alimentarsi in modo sano e consapevole, ma quanti di noi hanno la consapevolezza del reale valore, in termini economici e di sforzi profusi, che si cela dietro un prodotto ortofrutticolo? Che valore viene trasmesso con la vendita della anguria a 1 centesimo al kg? La nostra associazione crede fermamente che sarebbe stato più opportuno regalare l’anguria a fronte di un acquisto, raccontandone adeguatamente la storia e i vari attori della filiera coinvolti.  Un miglior storytelling per aiutare a comprendere meglio il mondo dell’ortofrutta. Questa è la nostra missione”. Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta.

                      Quindi l’anguria che mi ha regalato un’amica, fedele cliente Eurospin, il 15 agosto, augurandomi buone vacanze, è quella di Eurospin? Raccolta da mani invisibili, consumate dal duro lavoro nei campi di raccolta, mani che si sporcano per pochi spiccioli così da poter sopravvivere di pane e acqua in baraccopoli dove le condizioni igieniche siano inesistenti e il perimetro di 20 mt quadri condiviso con altrettanta manovalanza, umiliata e svalorizzata? Le regalano? Beh! Prima di regalare angurie ai clienti, Eurospin dovrebbe restituire dignità all’uomo. Per mia grande fortuna non l’ho consumata”. Marica Naccari, Auchan Retail.

                      “1. Molti punti vendita sono rimasti senza angurie, quindi i consumatori senza il frutto preferito del Ferragosto. 2. Il messaggio ai consumatori è che i costi di produzione in campagna sono sull’ordine di qualche centesimo (quindi, quando la stessa catena vende il prodotto a 0,079, chissà quanto ci guadagna la filiera…); 3. Ovviamente iniziativa che economicamente non aveva un senso; per buona pace di chi pensava sarebbe stato un successo: buon Ferragosto”. Maurizio Cotti, agronomo presso Progetto Natura.

                      “Eurospin ha delle regole ben precise tra i buyer e i fornitori e tutta la parte commerciale; la merce deve costare il meno possibile! E anche tra i recruiter vige la stessa regola per il costo del lavoro. Della qualità non importa a nessuno, una volta che il prodotto adempie ai protocolli sanitari e normative vigenti, etichettatura, etc è pronto per essere immesso sul mercato. Detto ciò, chi amministra Eurospin e la parte di marketing ha fatto e farà continuare a parlare dell’azienda per questa trovata commerciale. Ha centrato appieno l’obbiettivo. Angurie finite alle ore 10, code infinite fuori dai punti vendita, gente che polemizza e social invasi da post o commenti su Eurospin! È inutile dire che Eurospin ha dichiarato che il giusto compenso è stato regolarmente pagato al produttore. Se voleva mettersi al centro della GDO con un attività diciamo scorretta ha preso in pieno”. Manuel Fruit, CR Ortofrutta.

                      Ho lavorato per la GDO e se una promozione di 10 ore dopo 2 ora ha la merce in offerta terminata mi avrebbero licenziato. Avrei la certezza che il cliente fidelizzato si senta preso in giro non trovando l’anguria in offerta. Offerta studiata male e il risultato è ancora peggio. L‘errore più grosso è aver illuso i clienti, senza clienti si chiude, la direzione commerciale deve tenere conto di questa cosa, certi eventi sembrano fatti più per far parlare di sé. Con il fornitore un accordo lo puoi trovare, ma scontentare il cliente é gravissimo. Un vero buyer da la possibilità di recuperare il denaro perso al proprio fornitore, in vendita se il proprio cliente si presenta e non trova il prodotto in offerta dopo solo 2 ore, non lo vedi più. Ormai nella GDO stanno sostituendo i buyer competenti con dei riordinatori e i risultati si vedono soprattutto nel reparto ortofrutta”. Massimiliano Fusi, Fibre Drums Italia Srl.

                      “La storia del citrullus lanatus si arricchisce dei “difensori d’ufficio”, quelli che in fondo che problema c’è. E infatti non ce n’è nessuno di nuovo, è il solito già ben evidenziato. Alcuni operatori della GDO continuano a non fare abbastanza per ridurre/eliminare lo sfruttamento illegale e/o immorale delle persone nei lavori agricoli. Ecco la pagellina del 2020 di Oxfam Italia (purtroppo l’indagine prende in considerazione solo 5 insegne). Notare, fra le altre cose, come ci sia quasi totale insensibilità (solo la Coop ha fatto dei progressi) verso il lavoro femminile (retribuzioni del 30% inferiori a quelle maschili). Eurospin qui è la peggiore (l’indagine completa è facilmente reperibile in rete). Altro che regalare angurie”. Paolo Bertini, retail marketing & concept.

                      Il problema è aver scritto che viene pagato il “giusto” prezzo ai produttori. Se non scrivo niente e decido di regalare ai miei clienti dell’anguria va benissimo. Ma se scrivo che ho pagato il giusto prezzo ho l’obbligo morale di dire QUANTO con un numero. Il consumatore così può capire CHI gli ha fatto il regalo. L’insegna o il produttore, che magari molto al di sotto dei suoi costi di produzione ha dovuto accettare un prezzo “giusto” solo dal punto di vista di chi compra? Poi, per favore, il vittimismo della GDO non si può sentire…”. Stanislao Fabbrino, presidente e ad di Fruttagel.

                      “In Italia si producono quasi 500.000 tonnellate di angurie, il grosso nel Lazio, in Lombardia, in Campania e in Puglia. Luglio e agosto sono i mesi di maggior consumo insieme al melone. Quest’anno i prezzi di partenza si aggiravano intorno ai 70/80 centesimi di euro/kg per attestarsi, nel proseguo di stagione, tra i 20 e i 25 centesimi di euro/Kg. Non va dimenticata la particolarità di quest’anno: mancanza di turisti e forte rallentamento del canale Horeca. Quindi c’è stata una contrazione che consente operazioni di questo tipo. Per questo trovo fuori bersaglio le polemiche più grossolane. Quelle che generalizzano a sproposito. Si attacca Eurospin per coinvolgere tutta la grande distribuzione e la sua presunta “ingordigia”. Siamo dunque alla proprietà transitiva. (…) Nel non food queste pratiche sono quotidiane. Mi sembra che le critiche nascondano ben altri problemi di rapporti ormai deteriorati tra produttori e GDO o parte di essa”. Mario Sassi, senior advisor & blogger.

                      Copyright: Fruitbook Magazine