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                      Supermercati e sfruttamento dei lavoratori, Oxfam boccia (di nuovo) Eurospin

                      Oxfam-supermercati-Eurospin-2020
                      Oxfam, movimento globale di persone che vogliono eliminare l’ingiustizia della povertà, ha lanciato nel 2018 la campagna Al Giusto Prezzo, con l’obiettivo di affrontare le cause delle violazioni dei diritti dei lavoratori nella maggior parte delle filiere agroalimentari del mondo. Tra gli scaffali della grande distribuzione si nasconde infatti un costo inaccettabile: la sofferenza delle persone che lo producono. Sono i supermercati ad avere più potere in questo sistema, controllando quasi il 75% di tutto il cibo e le bevande consumate in Italia. Le loro politiche commerciali (prezzi, tempistiche, ecc) hanno un impatto fortissimo su tutti i passaggi della filiera produttiva. Con la campagna Al Giusto Prezzo Oxfam chiede alle istituzioni politiche e agli attori più influenti della Gdo di contrastare ogni abuso di potere nelle filiere produttive e per stimolare il cambiamento redige delle pagelle sui 5 maggiori gruppi distributivi: Coop, Conad, Esselunga, Selex ed Eurospin

                      Dalla Redazione

                      Oxfam-supermercati-Eurospin-2020

                      A un anno dal lancio della campagna Al Giusto Prezzo da parte di Oxfam Italia, è stato pubblicato il secondo rapporto che racconta quanta sofferenza umana si celi ancora dietro alle produzioni di prodotti alimentari comunemente usati in tutto il mondo. Il rapporto contiene un primo aggiornamento della pagella dei 5 maggiori supermercati italiani (ne avevamo parlato qui): Coop Italia, Conad, Esselunga, Selex ed Eurospin. Nonostante alcuni miglioramenti nelle politiche per il rispetto dei diritti umani da parte della grande distribuzione organizzata, molto resta ancora da fare per rendere i prodotti agroalimentari liberi dallo sfruttamento, tanto che praticamente nessun gruppo arriva alla simbolica sufficienza, con Eurospin nuovamente pecora nera essendo praticamente a zero sui quattro temi presi in esame: trasparenza e accountability, diritti dei produttori di piccola scala, diritti dei lavoratori agricoli, diritti delle donne. La pagella si basa su quanto pubblicamente dichiarato dai supermercati in merito alle loro politiche e al loro operato all’interno delle filiere alimentari. Non è, questo, un dettaglio di poco conto: non dichiarare di fare qualcosa non significa che nei fatti non si faccia nulla.

                      Oxfam-giusto-prezzo-Eurospin-2020-pagelle

                      Lo strumento della pagella – sottolinea Oxfam Italia – incoraggia le aziende a migliorarsi e permette di instaurare un dialogo costruttivo per la gestione di questioni complesse come la tutela dei diritti umani da parte delle imprese. Coop talia detiene i punteggi più alti in tutti i parametri presi in esame. Nell’ultimo anno ha avviato un percorso di riconoscimento delle disuguaglianze di genere nelle filiere adottando i Principi delle Nazioni Unite per l’empowerment femminile. Un miglioramento complessivo di 13 punti percentuali rispetto al 2018 che la porta al 40%. Significativi sono anche i progressi di Esselunga e Conad, con 18 e 14 punti percentuali in più rispettivamente rispetto a un anno fa che portano al punteggio totale 2019 del 28% per Esselunga e del 25% per Conad. Oxfam Italia sottolinea anche il miglioramento di Selex grazie a un progressivo impegno in termini di trasparenza, con la pubblicazione di policy aziendali inerenti i diritti umani nelle filiere e l’avvio di un importante progetto di produzione agricola etica. Un incremento di impegno complessivo del +23% rispetto al 2018, anno in cui aveva incassato un sonoro zero. Tra i 5 big presi in esame solo Eurospin, leader in Italia nel canale discount, non ha voluto cogliere l’opportunità di dialogo e miglioramento di policy offerta dalla campagna e per il secondo anno consecutivo chiude la classifica con il punteggio più basso (2%).

                      Il rapporto prende in esame anche la filiera ortofrutticola. In Puglia, Anna, lavora ogni anno nel confezionamento dell’uva da tavola. In piedi per più di 10 ore al giorno, Anna taglia, pesa e sigilla migliaia di scatole senza poter mai alzare lo sguardo dai nastri che velocissimi le scorrono sotto gli occhi.Ci controllano dall’alto – si legge nel rapporto – per poterci riprendere al minimo errore. Anche per andare in bagno dobbiamo passare i tornelli elettronici col nostro badge, così sanno quanti minuti ci mettiamo”. Il viaggio che compie il cibo per arrivare sulle nostre tavole ci racconta troppo spesso di storie di diritti negati, di sfruttamento nei campi, di caporalato e di lavoro sottopagato. A un anno dal lancio della campagna Al Giusto Prezzo, la GDO ha fatto alcuni passi in avanti per contrastare sfruttamento e abusi di potere nelle filiere agroalimentari. Quanto fatto finora tuttavia non basta, sostiene Oxfam, che chiede di fare di più per contrastare ogni eventuale abuso di potere e sfruttamento nelle filiere produttive. Sono infatti i gruppi della grande distribuzione ad avere oggi il potere nel sistema dato che controllano quasi il 75% di tutto il cibo e le bevande consumate in Italia, con le loro politiche commerciali (prezzi, tempistiche, ecc) che hanno un impatto fortissimo su tutti i passaggi della filiera produttiva.

                      Per scaricare il rapporto completo di Oxfam Italia, con l’analisi di tutti i temi, clicca qui.

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