di Massimiliano Lollis
Con l’autunno arrivano puntuali le previsioni di Whole Foods Market sulle tendenze nel mondo del food (i cosiddetti “food trend”) per il 2020, elaborate sulla base delle indicazioni di oltre 50 dipendenti della catena. Come dichiarato dalla stessa catena proprietà di Amazon, il campione include buyer a livello regionale e globale, oltre a esperti gastronomici con decenni di esperienza nel campo del “product sourcing”, così come nello studio delle preferenze di consumo, e di partecipazione a fiere in ambito food e wellness a livello mondiale. Ma vediamo nel dettaglio la lista dei “top trend”.
Partiamo dai menu per i più piccoli. Come noto, le aziende alimentari e i gruppi distributivi in Usa (e non solo) sono sempre più attenti alle preferenze di consumo dei Millennials, ovvero i consumatori nati tra gli anni ’80 e la metà degli anni ’90. Whole Foods prevede che entro il 2026 l’80% di loro avrà già iniziato a mettere su famiglia, non stupisce quindi che uno dei maggiori trend identificati dalla catena siano proprio i nuovi prodotti alimentari pensati per i bimbi. In questo caso parliamo di prodotti che, pur proponendosi come salutari, non rinunciano ad essere accattivanti: un esempio sono i bastoncini di salmone non impanati, ma anche gli alimenti fermentati e quelli speziati o ricchi di gusto umami. Senza dimenticare la pasta asciutta, che viene ora proposta in versione colorata e dalle forme divertenti, ricavata da farine alternative.
Sarà proprio l’aggettivo “alternativo” ad essere alla base di diversi food trend nel 2020. Gli hamburger a base vegetale sono sempre più popolari sul mercato Usa, e non solo, come valide alternative alla carne di origine animale. Secondo Whole Foods uno dei maggiori trend del prossimo anno saranno i mix che uniscono le proteine vegetali a quelle animali, sulla scia del manifesto di un movimento di chef – il “The Blended Burger Project” della James Beard Foundation – che si propone di rendere l’hamburger “migliore per i clienti e per il pianeta” mescolando alla carne almeno il 25% di funghi freschi. Uno degli esempi in questo senso è l’hamburger Blend Burger di Applegate, a base di manzo “grass-fed” (ovvero “nutrito ad erba” e senza antibiotici) ma costituito per un quarto da funghi biologici freschi. La soluzione piace molto alle aziende – notevole il risparmio in termini di produzione – e a chi, pur avendo a cuore l’ambiente, non vuole rinunciare al gusto di un buon hamburger.
Le alternative si cercano anche nel campo della soia, che assieme ai suoi derivati come il tofu mantiene il suo posto nella dieta di molti consumatori, vegani e non. Sulla scia delle nuove tendenze in fatto di diete – come la dieta flexitariana – Whole Foods prevede che nel 2020 molte aziende di tendenza del mercato Usa sostituiranno progressivamente la soia con alternative che permettano di realizzare creme dalla consistenza simile allo yogurt, come per esempio i fagioli mung, i semi di canapa, l’alga clorella e i semi di anguria. Ma le alternative vengono ricercate anche nel campo dei dolcificanti naturali, dove al posto dello zucchero diverse aziende iniziano a proporre sciroppi derivati da frutta come monk fruit, melagrane, cocco e datteri.
Le alternative la fanno da padrone anche nel campo delle farine. Per Whole Foods nel 2020 saranno di tendenza farine finora insolite, come la farina di banana e quella di cavolfiore, o di tiger nut. Il trend risulta particolarmente importante per la produzione di prodotti dolciari e da forno, dove le farine “super” possono fornire un apporto extra di proteine e fibre, oppure per la produzione di patatine e snack.
Snack salutare sarà un’altra parola chiave nel 2020. Gli snack saranno sempre più freschi, e – perché no? – surgelati. Whole Foods annuncia il lancio di una serie di snack sani e freschissimi, porzionati in comode confezioni monodose, come snack a base di verdure e zuppe pronte da scaldare. Anche le barrette nutrizionali inizieranno a comparire nel banco surgelati, perché sempre più ricche di frutta e verdura fresca: innovazioni che fanno sì che la lista degli ingredienti sia sempre più corta, e sana. E se alcune soluzioni potranno sembrare bizzarre al consumatore italiano medio – come le uova sode surgelate con riso e salse e pronte da scaldare, uno dei prodotti consigliati da Whole Foods – c’è da aspettarsi che il trend degli snack “healthy” e sempre più freschi si farà progressivamente strada nei banchi frigo dei nostri supermercati.
Whole Foods – marchio da sempre amato da un target di consumatori decisamente attento all’ambiente e al km zero – è convinta che un altro trend del 2020 sarà l’agricoltura rigenerativa, ovvero quella che produce tramite pratiche di coltivazione e di allevamento rispettose dell’ambiente e della biodiversità. La carne “grass-fed” è uno degli esempi in questo senso, oltre a formaggi biologici e integratori alimentari a base di curcuma. Ma l’attenzione per l’ambiente e la trasparenza nei metodi di produzione sarà determinante anche per la diffusione di nuovi prodotti spalmabili vegan, per i quali le aziende stanno sperimentando nuove soluzioni per fare a meno del tanto odiato olio di palma, o perlomeno per ottenerlo con metodi di coltivazione certificati e responsabili. E così gli scaffali si riempiranno di tipi diversi di creme spalmabili e burro, come il burro di semi di anguria e quello di tahina – derivata dai semi di sesamo bianco -, oltre al burro di zucca e quello a base di noci di macadamia, ma anche anacardi, mandorle, arachidi e ceci. La parola d’ordine sarà “crema spalmabile vegan”, perfetta per toast, cracker, bagel, e bastoncini di sedano.
Non poteva poi mancare una nota “esotica”. Le 16 nazioni dell’Africa occidentale condividono un retroterra alimentare simile, ma ognuna ha le proprie specialità, spesso frutto di influenze e contaminazioni dal Medio Oriente e dall’Europa occidentale. Per Whole Foods il 2020 avrà i sapori dell’Africa occidentale: pomodori, cipolle, peperoncino, arachidi, zenzero e citronella saranno i più richiesti, oltre ai superfood della regione come moringa e tamarindo, e i cereali come sorgo, fonio, teff e miglio. E si prevede che il trend crescerà, anche grazie a testimonial nel mondo della ristorazione, come lo chef Pierre Thiam, che ha condensato i sapori della regione nel suo nuovo ristorante Teranga nel quartiere Harlem di New York.
Chiudiamo con un ultimo trend, che ci riporta alla crescente centralità del consumatore Millennial nel 2020: parliamo dei drink o cocktail analcolici, i cosiddetti “zero-proof”. Gli esperti si aspettano una crescita nel consumo di questo tipo di drink, sulla base delle tendenze che vedono sempre più consumatori – soprattutto i più giovani – alla ricerca di alternative più salutari all’alcool. Molti dei prodotti proposti cercano di ricreare i classici sapori dei cocktail o di alcune bevande alcoliche utilizzando metodi di distillazione tipicamente riservati all’alcol. E così Whole Foods prevede che birre analcoliche, ginger beer e bevande al gusto di tè verde e nero saranno sempre più popolari.
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