L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Favari (Auchan): «Pesche e nettarine? Combattere chi lavora in malo modo»

                      Favari Auchan hp
                      Il 2014 è stato un anno terribile per la frutta estiva, con liquidazioni ai minimi storici per i produttori. Al termine della campagna 2015, abbiamo chiesto un primo bilancio ai responsabili di alcune primarie catene distributive operanti sul territorio nazionale. Il quadro è positivo dal punto di vista delle quantità, dei prezzi e della qualità, ma si rilevano alcuni problemi strutturali, tra cui la presenza di troppe varietà sul mercato e spesso la sovrapposizione tra sud e nord Italia. Di seguito la nostra intervista a Stefano Favari, capo gruppo ortofrutta e pescheria Auchan Italia

                       

                      Dalla Redazione (articolo completo su Fm, edizione di ottobre 2015)

                       

                      Favari AuchanCome stanno andando pesche e nettarine, rispetto al 2014?
                      Nel complesso la campagna è stata positiva sia a volume che a valore. Sicuramente  la stagione calda e la buona disponibilità di prodotto hanno contribuito al risultato.  Dal mio punto di vista è necessario comunque valutare la campagna sul biennio 2013/ 2015.  In questo caso il risultato resta positivo ma i tassi di crescita sono molto contenuti. Nel comparto sono stati ottimi i risultati per tutte le varietà a polpa bianca mentre per le varietà a polpa gialla e le saturnine abbiamo solamente mantenuto la quota 2013. In generale i prezzi si sono mantenuti stabili, qualche leggera inflazione solo nel mese di agosto.

                       

                      E il prodotto spagnolo? Come si differenzia da quello italiano?
                      Auchan è un’azienda a carattere internazionale, abbiamo una nostra struttura che seleziona e ci consente di avere le migliori produzioni spagnole. In ogni caso vogliamo da sempre privilegiare i prodotti italiani e quindi sfruttiamo questa opportunità solamente in anticipo di stagione. Appena i nostri produttori italiani ci confermano la loro disponibilità a iniziare le forniture interrompiamo gli acquisti esteri e passiamo al solo prodotto italiano.  Negli ultimi anni i produttori italiani, almeno quelli ben strutturati sono perfettamente in grado di fornire prodotti di grande qualità e ai giusti prezzi.  Inoltre le produzioni sono migliorate di anno in anno e le varietà coltivate sul territorio hanno consentito anche ai produttori italiani di allungare sempre di più la durata della campagna.  Le provenienze spagnole sono quindi un opportunità per allungare la stagione della frutta estiva anticipando di qualche settimana i primi  stacchi italiani.

                       

                      Quali sono i problemi della peschicoltura italiana e quali le possibili soluzioni?
                      La peschicoltura italiana, a mio parere,  soffre come tante altre grandi produzioni ortofrutticole di una mancata aggregazione che rende il comparto particolarmente debole. Solo alcuni storici esempi, nella melicoltura e forse da quest’anno con la produzione delle pere, hanno segnato la strada con consorzi potenti e fortemente strutturati. Ogni anno ci troviamo di fronte a continui casi di esuberi e poi mancanze di prodotto che non aiutano ne i distributori ne tanto meno i produttori. Penso che si debba partire dalla creazione di una vera aggregazione di produttori, mettere in pista il rinnovamento delle scelte varietali per garantire stabilità e continuità per l’ intero periodo e poi combattere chi invece lavora in modo “poco attento”. Continuano infatti invasioni sui mercati di prodotti non adeguati agli standard minimi attesi. Questo causa continue turbative ai prezzi. È necessario creare sempre più rapporti di vera collaborazione tra produzione e distribuzione e assicurare sempre più prodotti di ottima qualità.

                       

                      [Leggi anche: Furlani (Conad): «2015 positivo per pesche e nettarine ma ci sono troppe varietà»]

                       

                      Dal punto di vista qualitativo, come si è presentato il prodotto italiano quest’anno?
                      Come dicevo prima i produttori italiani, quelli più qualificati, hanno raggiunto standard qualitativi di assoluto livello. Grazie alla enorme estensione degli areali produttivi possiamo sfruttare nel corso della stagione le migliori zone produttive del momento e quindi la copertura dell’intera campagna è quasi sempre garantita. Nel corso di questa campagna abbiamo ad esempio spaziato dai primi acquisti di varietà precoci in Puglia per passare in piena stagione sui prodotti emiliani e campani per chiudere con le varietà più tardive in Sicilia. Abbiamo avuto ottime risposte sia sui calibri che sui gradi zuccherini. Il rinnovo varietale ha contribuito fortemente a questo ulteriore passo avanti.

                       

                      In questo contesto, come si caratterizza il mercato del prodotto biologico?
                      Non siamo dei grandissimi venditori di prodotto biologico ma in ogni caso anche nei nostri ipermercati i volumi sono in crescita. Un buon contributo a questa crescita va attributo al miglioramento della qualità dei prodotti che, pur conservando tutte le regole restrittive del biologico, sta progressivamente migliorando.

                       

                      E il resto della frutta estiva?
                      I consumi che si riducono anche sul comparto dell’ortofrutta non aiutano nemmeno il comparto della frutta estiva. In generale i volumi delle principali referenze si sono mantenuti sui livelli delle pesche. Il dato più “strano” lo abbiamo registrato sulla vendita dei meloni, in particolare delle varietà retate, in controtendenza rispetto a tutto il resto della frutta, un dato davvero strano, considerando che le alte temperature sono durate per tanto tempo. Abbiamo avuto qualche segno positivo sul melone liscio e sul gialletto, ma questo non ha garantito di passare in segno positivo il comparto dei meloni.

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine