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                      Francia, è in vigore il divieto parziale di imballaggio in plastica per ortofrutta

                      ortofrutta pack plastica - fikri-rasyid-amI09sbNZdE-unsplash

                      (foto: Unspash)

                      Dal primo gennaio 2022 in Francia è vietato l’utilizzo di imballaggio in plastica per una trentina di prodotti ortofrutticoli, tra cui mele, arance, kiwi, patate, cetrioli e carote, a meno che la confezione non superino 1,5 kg. Sono esentati anche i prodotti più fragili come i frutti di bosco e ovviamente quelli processati di quarta e quinta gamma. Il percorso si concluderà nel 2026, anno a partire dal quale tutta la frutta e gli ortaggi dovranno essere venduti senza imballaggi in plastica. Emmanuel Macron parla di “una vera rivoluzione” e, secondo gli esperti, grazie al divieto si eviterà di produrre circa un miliardo di imballaggi monouso l’anno. Anche la Spagna sta andando nella stessa direzione

                      Dalla Redazione

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                      (foto: Unsplash)

                      Dal primo gennaio 2022 in Francia è scattato il divieto di utilizzo di imballaggio in plastica per una trentina di prodotti ortofrutticoli. Sono esentate le confezioni che superano 1,5 kg, i prodotti più deperibili come i frutti di bosco, così come frutta e verdura processata di quarta e quinta gamma. Entro il 2026 il divieto sarà esteso a tutta la frutta e gli ortaggi venduti in Francia, senza eccezioni. Per il l presidente francese Emmanuel Macron si tratta di “una vera rivoluzione” e, secondo gli esperti, grazie al divieto si eviterà di produrre circa un miliardo di imballaggi monouso l’anno. Il provvedimento era stato annunciato a ottobre dal ministero della Transizione ecologica.

                      Ma quali sono i frutti e gli ortaggi che già oggi non possono più essere commercializzati con materiali di plastica in Francia? Per quanto riguarda la verdura, il divieto riguarda porri, zucchine, melanzane, peperoni, cetrioli, patate, carote, pomodori tondi, cipolle, rape, cavoli, cavolfiori, zucche, pastinaca, ravanelli, topinambur, ortaggi con radice. Tra la frutta sono interessati dal divieto mele, pere, arance, banane, clementine, kiwi, mandarini, limoni, pompelmi, susine, meloni, ananas, mango, frutto della passione e cachi. Escluse per ora pesche e nettarine. Si tratta nei fatti della maggioranza di frutta e ortaggi oggi in commercio.

                      l ministero della Transizione ecologica francese ha rimarcato come nel Paese si utilizzi una “quantità spropositata” di plastica monouso e che il nuovo divieto “mira a ridurre l’uso di quella usa e getta e ad aumentarne la sostituzione con altri materiali o riutilizzabili e riciclabili”. In Italia un provvedimento del genere non è all’ordine del giorno, mentre la Spagna sta lavorando per vietare l’imballaggio in plastica per alcuni tipi di frutta e ortaggi a partire dal 2023. In generale, l’Italia si colloca al decimo posto della classifica mondiale di rifiuti in plastica pro-capite con 23 chili a testa, mentre al primo posto svettano gli Stati Uniti con 53 chili a testa.

                      Il divieto ha suscitato la protesta del settore ortofrutticolo . “Non siamo mai stati consultati”, si è lamentato Laurent Grandin, capo dell’associazione Interfel sottolineando che i costi di questa transizione per le piccole aziende sono insostenibili considerato anche che negli ultimi tempi i prezzi delle confezioni di cartone sono aumentati dal 20 al 30%. Anche le società che producono imballaggi hanno messo nel mirino la nuova legge denunciando di essere state colte di sorpresa soprattutto dal fatto che il bando colpisca anche la plastica riciclata come l’rPET. Elipso e Polyvia, che rappresentano circa 3.500 aziende produttrici di imballaggi, hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato francese.

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