di Eugenio Felice
1. Il periodo dell’anno: ottobre è un mese strategico per le campagne di agrumi, mele e kiwi. Ci troviamo a inizio campagna e le aziende possono discutere con importatori e distributori di ogni parte del mondo di programmi e quotazioni. Questo periodo è anche propizio per presentare e fare assaggiare le ultimissime novità, come hanno fatto Melinda con Morgana e Apofruit con Candine. Il periodo infine è favorevole, con le sue temperature miti che danno la possibilità di fare una pausa o anche un meeting in una delle tante aree atrezzate nell’area esterna che collega i padiglioni dispari con quelli pari.
2. Il Paese che la ospita: la Spagna è il primo esportatore europeo di frutta e ortaggi. Ci ha superato da molti anni ormai, raggiungendo ogni anno mete piuttosto lontane come la Cina con le arance. Chiaro che l’attrattiva per importatori e distributori di tutto il mondo è maggiore rispetto, ad esempio, a una fiera che nello stesso periodo potrebbe essere organizzata a Milano o a Roma. La Spagna peraltro è anche un Paese che importa frutta e ortaggi con un mercato distributivo piuttosto dinamico e bilanciato tra grande distribuzione e Mercati all’ingrosso, quindi c’è anche l’interesse di chi esporta in Spagna.
(Qui sopra il video della fiera. Per attivare i sottotitoli in italiano cliccare in basso a destra)
3. La città che la ospita: Si mormora che alcuni operatori colgano l’occasione di Fruit Attraction per farsi una “gita” a Madrid. Lasciando stare gli eccessi, la capitale spagnola ha senza dubbio un fascino unico e una capacità pressoché infinita in termini di ospitalità e intrattenimento, con un aeroporto ben collegato con il resto del mondo e una metropolitana che funziona. Il clima è lo stesso che si respira in fiera: gli spagnoli sono simpatici, sorridenti, non hanno lo stress dell’orologio e pur con i piedi per terra hanno voglia di fare festa. La città è anche una bella occasione per capire gli ultimi trend della distribuzione.
4. Il gioco di squadra: la fiera è organizzata da Ifema, cioè la fiera di Madrid, e Fepex, che è la Federazione Spagnola delle Associazioni di Produttori ed Esportatori di Frutta, Ortaggi, Fiori e Piante. È praticamente la Federfrutta che noi non abbiamo, la federazione che riunisce tutte le associazioni di categoria. La fiera fin da subito ha trovato la regia politica e il sostegno politico. I primi anni centinaia di buyer, quelli veri, sono stati invitati a spese degli organizzatori. C’è insomma un settore coeso che crede e investe nella fiera. E durante il primo giorno non è mancata la passerella del ministro Luis Planas Puchades.
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