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                      Frutta e verdura con più pesticidi? Studio Usa: “La sporca dozzina 2019”

                       L’Environmental Working Group (EWG) ogni anno pubblica un’analisi che prende in esame i prodotti del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e definisce quali sono i prodotti ortofrutticoli che contengono il maggior numero di residui di fitofarmaci. Nella top list della “Dirty Dozen” – la cosiddetta “Sporca Dozzina” – ci sono le fragole, seguite da spinaci, kale e altre nove referenze. La sorpresa è il cavolo riccio, considerato un superfood, che si rivela in realtà un cocktail di pesticidi, se guardiamo alla percentuale di multiresidui rilevati dai test campione. Nella sua classifica annuale l’EWG indica anche la “Clean Fifteen” dei 15 prodotti più sicuri

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      frutta verdura pesticidi

                      Sono 225 i diversi pesticidi rilevati nella frutta e verdura mangiate ogni giorno dagli americani

                      “Dirty Dozen”, la Sporca Dozzina, ovvero la frutta e gli ortaggi più contaminati da pesticidi. A stilare la black list è l’Environmental Working Group (EWG), gruppo di attivisti statunitense che ogni anno pubblica la Shopper’s Guide to Pesticides in Produce, un’analisi che prende in esame i prodotti del Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) e definisce quali sono le referenze che contengono il maggior numero di residui di fitofarmaci.

                       

                      Il frutto che svetta al top della black list è la fragola, la referenza in cui si riscontra il maggior numero di residui di prodotti chimici. Seguono, nell’ordine, spinaci, kale, nettarine, mele, uva, pesche, ciliegie, pere, pomodori, sedano, patate. Va precisato che la presenza di multiresidui rispetta comunque i limiti di legge previsti in fatto di food safety. I rapporti del Programma per i dati sui pesticidi rilasciati dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, nello specifico, hanno indicato che quando i residui di fitofarmaci sono presenti negli alimenti, sono quasi sempre a livelli inferiori ai limiti di tolleranza umani stabiliti dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti.

                       

                      frutta verdura pesticidiA fronte della “Dirty Dozen”, il gruppo EWG individua ogni anno anche la lista dei 15 prodotti ortofrutticoli che contengono la minor concentrazione di pesticidi e che sono quindi gli alimenti più sicuri da acquistare. A dominare la vetta della cosiddetta “Clean Fifteen” è l’avocado, il frutto meno contaminato. Seguono, sempre nell’ordine, mais dolce, ananas, piselli dolci surgelati, cipolle, papaya, melanzane, asparagi, kiwi, cavoli, cavolfiore, cantalupi, broccoli, funghi e meloni di melata.

                       

                      Quasi il 70% dei prodotti venduti negli Stati Uniti contiene residui di pesticidi, secondo EWG. Le notizie più inquietanti riguardano una referenza considerata un superfood, che al contrario sarebbe un cocktail di pesticidi, stando al numero di residui riscontrati. È il caso del kale, che nel 92% dei campioni presi in esame presentava due o più residui di pesticidi, mentre un singolo campione ne conteneva addirittura 18 diversi. Il pesticida rilevato più frequentemente, che si trova su quasi il 60% dei campioni di cavolo riccio, era il Dacthal, o DCPA, classificato dall’agenzia di protezione ambientale dal 1995 come possibile cancerogeno per l’uomo e vietato in Europa dal 2009.

                       

                      fragole kale pesticidi

                      Fragole e kale, le referenze più contaminate secondo la ricerca USA

                      Nel complesso, l’USDA ha trovato 225 diversi pesticidi nei campioni di frutta e verdura comunemente mangiati dagli americani ogni giorno. Nel caso degli alimenti più contaminati l’EWG raccomanda di acquistarli biologici. L’EWG inoltre spiega che, quando raccolgono i dati per la Guida, i ricercatori lavano e/o sbucciano i prodotti prima di testarli, proprio come farebbe un consumatore prima di mangiarli. Dunque, anche se lavare frutta e verdura è fondamentale, non è sufficiente a rimuovere tutte le tracce di pesticidi. Gli alimenti inclusi nella “sporca dozzina” sono quelli con il maggior numero di residui di pesticidi dopo essere stati lavati e sbucciati.

                       

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