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                      È iniziata con tutti i buoni auspici la campagna di pesche, nettarine e albicocche nei territori emiliano romagnoli, come un anticipo di circa dieci giorni, come nelle altre zone d’Italia. Per Fruitimprese Emilia Romagna le prospettive sono ottimistiche. Il presidente Giancarlo Minguzzi sottolinea che “al momento il mercato sia nazionale che europeo non è intasato, poiché alcune zone della Spagna stanno producendo quantitativi al di sotto della media. Questo ci fa pensare che il prosieguo dell’estate dovrebbe finalmente premiare la frutta estiva”. Anche il presidente del Tavolo Ortofrutticolo dell’Emilia Romagna Gianni Amidei è ottimista: “Non c’è surplus di prodotto sui mercati – sottolinea –  e i frutti si presentano con requisiti qualitativi ottimali”

                       

                      Dalla Redazione

                      Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna e della OP Minguzzi di Alfonsine (RA)

                      La campagna estiva di pesche, nettarine e albicocche è iniziata con almeno 10 giorni di anticipo in tutta Italia. Lo afferma Giancarlo Minguzzi, presidente della OP (Organizzazione di produttori) Minguzzi di Alfonsine (RA) e di Fruitimprese Emilia Romagna, l’associazione che riunisce le grandi imprese private commerciali dell’ortofrutta della regione.

                       

                      “Il Sud Italia, avendo iniziato già dai primi di maggio in alcune zone delle Puglie, si trova già al 50% del raccolto e sono mancati fino al 25% dei frutti. – sottolinea Minguzzi – La Romagna ha da pochi giorni incominciato la raccolta e al momento il mercato sia nazionale che europeo non è intasato, poiché alcune zone della Spagna (Murcia) stanno producendo quantitativi al di sotto della media. Questo ci fa pensare che il prosieguo dell’estate dovrebbe finalmente premiare la frutta estiva”.

                       

                      “La qualità però – prosegue – dovrà sempre differenziarci e occorre continuare ad abbandonare quelle varietà di scarsa qualità, che rischiano di ledere la reputazione della pesca emiliano romagnola. Bisogna fare i conti anche con il continuo calo di consumi di pesche e nettarine, a favore comunque di susine e albicocche, ma anche di queste occorre fare una rigida selezione a monte della qualità. Ad esempio sulle albicocche, un frutto sempre più apprezzato in particolare tra i giovani per la facilità con cui si può mangiare, serve un cambio di passo. Bisogna abbandonare le varietà produttive ma di scarsa qualità e puntare invece sulle tipologie più buone. Solo proponendo frutta buona si può sperare di invertire il trend del calo dei consumi”.

                       

                      FOTO Amidei

                      Gianni Amidei, presidente Tavolo Ortofrutticolo ER

                      Anche il presidente del Tavolo Ortofrutticolo dell’Emilia Romagna Gianni Amidei, guardando all’andamento della campagna estiva in regione, è ottimista. “Siamo di fronte a una annata con minore produzione in Italia – commenta –  con prodotto in entrata inferiore sia al 2015 che al 2014. I calendari produttivi prevedono ingressi molto scalari senza le sovrapposizioni degli anni scorsi  che hanno determinato surplus sui mercati.

                      Dall’ultima settimana di giugno, grazie anche al clima torrido in tutta Europa, sono previsti scambi vivaci e una buona risposta del mercato. Dal punto di vista produttivo le raccolte procedono con regolarità e non ci sono depositi in magazzino. “I frutti, grazie alla stagione finalmente estiva, si presentano con requisiti qualitativi ottimali”, continua Amidei.

                      Secondo i dati di Cso Italy, per le pesche i quantitativi previsti per l’Italia  si collocano leggermente al di sotto di 1,4 milioni di tonnellate, come avevamo già spiegato in un precedente articolo (leggi qui). La Spagna presenta un’offerta simile, un incremento delle pesche piatte che compensano il calo di quelle tonde, cresce  la produzione in Grecia, ma con volumi comunque  inferiori rispetto alla media del precedente quadriennio, e cala la produzione in Francia.

                      Sulle nettarine il calo di produzione in Europa (–6%), con un totale di offerta di poco superiore a 1,4 milioni di tonnellate, e la non sovrapposizione dovrebbero consentire una buona collocazione su tutti i mercati europei.

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