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                      Gandini: “Grande richiesta per il pomodoro premium. Novità in cantiere”

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                      Come sta impattando il coronavirus sulla filiera del pomodoro da tavola? A distanza di quasi due mesi dai primi casi di italiani contagiati, lo abbiamo chiesto a Mattia Gandini, responsabile commerciale di Orticoltura Gandini, tra le aziende leader in Italia nella selezione, produzione e commercializzazione di pomodoro di fascia premium

                      di Eugenio Felice

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                      Pomodori colorati di Orticoltura Gandini

                      Come ha impattato il Covid-19 sulle vendite del pomodoro di fascia premium?

                      Il coronavirus è andato a influenzare un trend che era già di crescita a doppia cifra per le nostre linee di pomodori di alta gamma. Il lockdown è andato a dare un’ulteriore spinta alle vendite, tanto che nel primo trimestre del 2020 abbiamo più o meno raddoppiato le confezioni di pomodori consegnate ai clienti della grande distribuzione. A parità di punti vendita, sono aumentate le referenze e sono aumentate le vendite delle singole referenze, segno che il consumatore, apprezzando l’alta qualità uniforme nel tempo dei nostri pomodori, ci premia con il riacquisto. Un esempio sono i pomodori ciliegino, tra i nostro prodotti di punta in termini di volumi, che presso un singolo cliente ha visto vendite in aumento del 60% nel 2019 rispetto all’anno precedente nonostante non fosse l’unico ciliegino sugli scaffali. In generale le ultime sono state settimane altalenanti, con dei picchi importanti.

                      Quindi il pomodoro buono ha successo nonostante il prezzo più alto, anche in periodo di emergenza sanitaria?

                      Dovremmo considerare alcuni fattori, come il fatto che i pomodori sono inseriti in confezioni chiuse, quindi rispondono all’esigenza oggi particolarmente sentita di fare acquisti veloci, con la minore manipolazione possibile e con una protezione sugli agenti esterni. Sono anche prodotti dalla shelf-life elevata, durano fuori dal frigo anche 10-14 giorni a seconda delle condizioni ambientali, caratteristica tipica dei pomodori prodotti con la tecnica della coltivazione idroponica fuori suolo, quindi non sono penalizzati come altri frutti o ortaggi dalla minore frequenza con cui gli italiani stanno facendo la spesa nelle settimane del coronavirus. Il consumatore in generale è sempre più attento, non si fida più dei prodotti a 99 centesimi che quando porti a casa non danno alcuna soddisfazione al palato. Uno standard qualitativo alto e costante ripaga tutta la filiera, dal produttore al distributore.

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                      Piante di pomodori nelle serre tecnologiche di Orticoltura Gandini a Guidizzolo (Mantova)

                      Che idea vi siete fatti su quello che ci aspetta nei prossimi mesi?

                      Sul futuro, anche a breve termine, domina l’incertezza. Sono settimane sulle montagne russe. Le richieste cambiano da settimana a settimana, ma sono cambiate anche nel corso della settimana, a causa delle chiusure domenicali, gli acquisti non si concentrano più nel weekend. Questa incertezza genera una certa apprensione: a emergenza sanitaria finita, il consumatore come si comporterà? Come si modificherà il carrello della spesa? Come si modificherà il modo di fare la spesa? È sotto gli occhi di tutti il boom dell’e-commerce, che porta nuovi attori nel mercato della distribuzione alimentare. È un periodo storico in cui oltre a provare a gestire giorno per giorno al meglio una situazione straordinaria, dovremmo cercare di interpretare i cambiamenti in corso per coglierne le opportunità o quantomeno per non esserne penalizzati.

                      Come vi state organizzando per rispondere alla richiesta crescente di pomodori premium?

                      Ci stiamo muovendo su due binari. Da una parte stiamo aumentando le superfici destinate alle serre tecnologiche sia a Guidizzolo (Mantova), dove ha sede Orticoltura Gandini, che presso i nostri partner in Sicilia, in Puglia e in Veneto che condividono la stessa filosofia di produzione idroponica fuori suolo per ottenere pomodori di alta qualità. Abbiamo poi un ambizioso progetto in cantiere per una serra ipertecnologica unica in Italia, estesa su sette ettari, in produzione dal 2022, che ci permetterà di aumentare ulteriormente il livello di qualità dei nostri prodotti. Un progetto veramente innovativo su cui stiamo lavorando. Il secondo binario riguarda le varietà: intendiamo ampliare le diverse tipologie in produzione, puntando sempre a standard qualitativi elevati e costanti, in termini di sapore, di shelf-life, di sicurezza alimentare e di impatto ambientale, per sorprendere il consumatore sul punto vendita e a casa. Ad esempio i datterini colorati con rametto, i pomodori viola come il Yoom che ha vinto il FLIA 2020 e i costoluti e cuore di bue di colore rosa.

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