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                      Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare: i progetti virtuosi in ortofrutta

                      Il 5 febbraio si celebra in tutta Italia la sesta Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco alimentare, promossa da Last Minute Market con la campagna Spreco Zero, il Ministero dell’Ambiente e l’Università di Bologna. Un’occasione per riflettere sull’importanza di consumi sostenibili e di pratiche più virtuose lungo filiera distributiva, in particolare quella dei prodotti freschi, come frutta e verdura, ai vertici della classifica dello spreco. Il consorzio Bestack è a Roma lunedì 4 febbraio per presentare i benefici dell’imballaggio in cartone ondulato Attivo, dal campo alla tavola: si parla di 800 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli che ogni anno potrebbero evitare di finire nella spazzatura grazie a questo packaging smart. Italmercati rimarca il proprio impegno di network all’avanguardia, in Italia e in Europa, per la lotta contro il food waste. Nel 2018, negli 11 mercati agroalimentari della sua rete, sono state recuperate 7.200 tonnellate di frutta, ortaggi e pesce (ovvero 14,4 milioni di euro di prodotti freschi), redistribuite a oltre 160 onlus nazionali. Procede inoltre al Car di Roma il progetto “Frutta che frutta non spreca”

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Bestack imballaggio AttivoOgni anno nella grande distribuzione vengono sprecati 9,5 chilogrammi di cibo per ogni metro quadro di superficie di vendita negli ipermercati e ben 18,8 kg al metro quadro nei supermercati. Frutta e verdura sono i cibi in testa alla classifica dello spreco lungo la filiera, ma anche a casa del consumatore, dove la quantità di cibo che finisce nella spazzatura ammonta in un anno a 36 chili pro capite. Sono numeri che fanno riflettere quelli veicolati dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market in occasione della sesta Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco alimentare, che si celebra in tutta Italia il 5 febbraio 2019, promossa in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e l’Università di Bologna – Distal (Dipartimento Scienze e Tecnologie Agroalimentari) attraverso il progetto 60SeiZERO.

                       

                      Anche Bestack, il consorzio dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, celebra questa importante ricorrenza – che pone l’accento sull’importanza di consumi sostenibili e di pratiche più virtuose nella filiera distributiva – partecipando alle iniziative ufficiali della giornata contro il food waste che si tengono nella Capitale il 4 e 5 febbraio. In particolare il consorzio sarà a Roma lunedì 4 febbraio per partecipare all’incontro “Growing best practices – Coltivare buone pratiche” in programma alle 10.30 presso la sede della FAO. Un panel durante il quale sarà presentata una carrellata di buone pratiche illustrate da enti pubblici, aziende, scuole, cittadini. Fra queste best practices c’è l’imballaggio Attivo di Bestack, il packaging smart che allunga la vita di frutta e verdura e riduce gli sprechi, messo a punto insieme al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna. Le caratteristiche che rendono l’imballaggio Bestack uno strumento attivo – come suggerisce il nome stesso – contro lo spreco, sono date dal processo produttivo brevettato dall’Università di Bologna. Con apposite tecnologie viene nebulizzata nel cartone ondulato degli imballaggi una miscela di estratti di componenti di olii essenziali 100% naturali, che svolgono un’azione antimicrobica e regolatrice e posticipano i processi di marcescenza di frutta e verdura, allungando la shelf-life dei prodotti stessi. Per dare un ordine di grandezza, si parla di 800 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli che ogni anno potrebbero evitare di finire nella spazzatura. Delle caratteristiche uniche dell’imballaggio Attivo e dei test effettuati in questi anni su diversi prodotti ortofrutticoli – che confermano i benefici di questo packaging anti-spreco dalla produzione, ai banchi del supermercato, fino a casa del consumatore – ne parlerà lunedì 4 febbraio a Roma il direttore di Bestack Claudio Dall’Agata, fra i relatori del panel.

                       

                      Quello di Bestack non è l’unico progetto virtuoso messo in campo dagli attori della filiera ortofrutticola. Un altro esempio è l’iniziativa messa in campo da Italmercati per valorizzare gli scarti dei mercati ortofrutticoli con un’azione solidale. Si chiama “Frutta che frutta non spreca” l’innovativo progetto finalizzato a gestire in maniera virtuosa la merce ortofrutticola che resta invenduta nei mercati, trasformandola e mettendola al servizio degli indigenti. Il progetto, nato in collaborazione con il Mipaaft, Last Minute Market, Comieco, il Distal dell’Università di Bologna,  le Acli di Roma e l’associazione Isola Solidale, è all’attivo per un primo test al Car di Roma, ma il modello potrà successivamente essere esteso agli altri Centri Agroalimentari della Rete (leggi qui).

                       

                      Italmercati CAR Roma

                      Il Car di Roma

                      In sintesi, i prodotti in eccedenza disponibili presso il Centro Agroalimentare Roma vengono monitorati dalle ACLI di Roma e provincia, attraverso un sistema digitalizzato, selezionati, in parte destinati freschi ad organizzazioni non lucrative, in parte trasformati presso il mercato, attraverso un laboratorio di nuova concezione gestito da ISOLA SOLIDALE, il cui personale (2 persone) è stato formato dai partner di progetto ognuno per le tematiche di propria competenza (Haccp e buone pratiche di trasformazione, sicurezza sul lavoro, utilizzo dei macchinari, pratiche amministrative, logistica, etc..). Le materie prime utilizzate per la trasformazione, nella fase sperimentale soprattutto marmellate e confetture, viene reso disponibile ad Onlus del territorio che siano interessate ad utilizzarlo e/o collocarlo su “mercati sociali” e/o tradizionali.

                       

                      Oltre al progetto attivo al Car di Roma e alla recente sottoscrizione di un Protocollo del Caan di Napoli con Banco Alimentare, continuano le attività di recupero di altri grandi mercati come Bologna, Verona, Genova, Milano e Firenze. “Tutto ciò ci rende un network di imprese all’avanguardia, in Italia ed in Europa”, sottolinea Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati. Il network di Italmercati, che riunisce gli 11 più grandi mercati agroalimentari d’Italia, nel 2018 ha recuperato 7.200 tonnellate di frutta, ortaggi e pesce (ovvero 14,4 milioni di euro di prodotti freschi) per poi ridistribuirlo ad oltre 160 onlus disseminate su tutto il territorio nazionale. È stato di 14.400.000 di euro (prezzo medio di ipotesi al dettaglio europeo di 2 / Kg) il valore di mercato dei prodotti recuperati e il potenziale risparmio degli oltre 160 beneficiari di onlus. Rispetto al 2017 i mercati della rete hanno aumentato del 15% le tonnellate di prodotto fresco recuperato, nel 2017 erano, infatti, 6.500 tonnellate.

                       

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