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                      Gorillas lascia l’Italia e mette in licenziamento 540 dipendenti

                      È ufficiale, Gorillas se ne va dal nostro Paese, considerato un mercato non redditizio, e a partire dal 4 luglio ha avviato la procedura di licenziamento per i 540 lavoratori italiani, compresi 75 dipendenti a tempo indeterminato e due manager. La società va in liquidazione e chiuderà gradualmente le sue attività e i suoi dark store in Italia. Per l’azienda si tratta di una decisione sofferta ma inevitabile. Sul fronte di guerra il sindacato Fit-Cisl, che ritiene il comportamento di Gorillas “inaccettabile” e che auspica un tavolo di contrattazione

                      Dalla Redazione

                      Dopo i rumors secondo cui l’unicorno iniziava a zoppicare (leggi qui), ora è ufficiale: Gorillas dà forfait e si ritira dal mercato tricolore. A poco più di un anno dallo sbarco a Milano – e poi a Roma, Torino, Firenze e Bergamo – la startup tedesca del quick commerce decide di abbandonare il nostro paese “per concentrarsi su altri mercati più redditizi” e avvia la procedura di licenziamento per i 540 lavoratori italiani. Oltre ai rider, restano a casa anche 75 dipendenti a tempo indeterminato, compresi due manager, e la società va in liquidazione, come conferma la Fit-Cisl in una nota https://www.cisl.it/notizie/categorie-ed-enti-cisl/gorillas-fit-cisl-la-piattaforma-del-food-delivery-manda-a-casa-540-lavoratori-in-italia-comportamento-inaccettabile/

                      Secondo il sindacato si tratta di un comportamento “inaccettabile”, considerando che la società si è collocata su un mercato in forte espansione. “Questo episodio – sottolinea Fit-Cisl – ripropone il dibattito su come tali piattaforme di food delivery si insedino nel nostro Paese in assenza di chiare e definite regole che tutelino le lavoratrici e i lavoratori”. “Siamo certi che il Ministero del Lavoro si interesserà alla vicenda pertanto, nei prossimi giorni, chiederemo un incontro ufficiale al Ministro Orlando per affrontare l’incresciosa questione”, conclude il sindacato auspicando un ravvedimento da parte dell’unicorno berlinese e l’apertura di un tavolo di contrattazione sindacale.

                      Specializzata nella consegna della spesa in 10 minuti da dark store diffusi sul territorio, Gorillas, fondata nel 2020 dall’imprenditore turco Kagan Sümer e arrivata in breve alla valutazione di oltre un miliardo, tanto da guadagnarsi lo status di unicorno, è stata lanciata nel mercato italiano a maggio 2021 e a ottobre dello stesso anno ha annunciato un round di investimenti di Serie C di quasi 1 miliardo di dollari, raccogliendo il più grande round europeo di finanziamento per un’azienda non quotata nel settore del food delivery (leggi qui). La promessa, lo scorso autunno, era quella di ampliare ulteriormente la propria attività. Poi però con le riaperture prima, e soprattutto con l’inflazione e la guerra in Ucraina poi, le cose sono cambiate, gli ordini sono via via diminuiti e all’orizzonte non si è più visto nessun nuovo capitale.

                      Gorillas dal canto suo fa sapere in una nota ufficiale, ripresa anche da Wired , che “come annunciato lo scorso 24 maggio la società ha deciso di focalizzarsi su Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Stati Uniti (New York City) al fine di rafforzare la crescita nei mercati chiave da cui deriva la maggior parte dei ricavi (90%)”.

                      “Per quanto riguarda la nostra presenza in Italia – scrive Gorillas -, abbiamo valutato e stiamo tuttora valutando attentamente diverse alternative strategiche e finanziarie, come la cessione d’azienda o l’ingresso di nuovi investitori. Tuttavia ad oggi nessuna trattativa si è conclusa positivamente e non esistono al momento negoziazioni a un livello di concretezza tale da far ipotizzare un buon esito. Abbiamo pertanto deciso di avviare un graduale processo di chiusura dell’attività in Italia. Abbiamo già chiuso tre dei nostri magazzini nelle città di Milano, Roma e Bergamo, mentre gli altri magazzini del Paese saranno chiusi nelle prossime settimane. Fino ad allora, e fino ad esaurimento scorte, continueremo a garantire il servizio di spesa a domicilio ai nostri clienti”.

                      L’azienda aggiunge che “questa decisione ha importanti implicazioni per il nostro team italiano, che è già stato informato dei nostri piani per il mercato, e rispetto al quale abbiamo avviato le procedure previste da legge e contratti collettivi di consultazione sindacale, propedeutiche al licenziamento dell’intera forza lavoro. Dopo più di un anno di attività, è stata una decisione molto difficile da prendere, tanto per il nostro team in Italia quanto per l’intera famiglia Gorillas”.

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