Dalla Redazione
Esattamente un anno fa, grazie a un finanziamento da 290 milioni di dollari (circa 238 milioni di euro), aveva raggiunto lo status di “unicorno”, ovvero di startup con una valutazione di mercato superiore al miliardo. Gorillas, la app del quick commerce che consegna la spesa in soli 10 minuti, nata a Berlino nella primavera del 2020 grazie all’intuizione del 33enne turco Kağan Sümer, oggi mostra i primi segni di cedimento. Ieri l’azienda ha infatti diramato un comunicato stampa in cui annuncia il dimezzamento del team globale e la ridefinizione dei piani di sviluppo in alcuni paesi che non si sono rivelati strategici come da aspettative. Tra questi l’Italia.
Gorillas nel nostro Paese è approdato il 31 maggio 2021 (leggi qui), portando nel mercato nostrano del food delivery un servizio di spesa a domicilio on demand che punta essenzialmente su tre fattori: l’estrema velocità di consegna e costi fissi di 1,80 euro, una community di biker muniti di bici elettriche che costituiscono la spina dorsale della piattaforma e una rete di dark store di proprietà che garantiscono la disponibilità di prodotti di prima necessità, generi alimentari e soprattutto freschi (pesce, carne, frutta e verdura, latticini), il tutto “allo stesso prezzo del supermercato e dei negozi al dettaglio”.
Ieri l’annuncio che fa drizzare le antenne ai competitor: l’azienda taglierà 320 posti di lavoro, nell’ottica di ridurre i costi e raccogliere fondi aggiuntivi. I tagli riguarderanno principalmente il personale nel quartier generale di Berlino e rappresenteranno circa la metà dei dipendenti di Gorillas, molti dei quali sarebbero entrati solo negli ultimi sei mesi.
“Dopo aver chiuso il nostro ultimo round di finanziamento nell’ottobre 2021, abbiamo spostato la nostra attenzione dall’ipercrescita a un chiaro percorso verso la redditività, che ci ha permesso di aumentare significativamente l’efficienza della nostra attività – scrive Gorillas nella nota ufficiale -. I recenti sviluppi nei mercati dei capitali hanno confermato questa strategia e hanno dimostrato che dobbiamo rafforzare l’attenzione della nostra azienda verso la redditività. Come parte del nostro piano, abbiamo definito con precisione i nostri prossimi passi strategici e come possiamo riuscire a raggiungere le nostre ambizioni”.
“Al momento, il 90% dei nostri ricavi proviene da cinque mercati chiave che hanno intrapreso un chiaro percorso verso la redditività: Germania, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi e Stati Uniti. Per questo motivo, abbiamo deciso di affinare la nostra attenzione e continuare a far crescere questi cinque mercati, dove vediamo un enorme potenziale nel prossimo futuro”, continua l’azienda. E L’Italia? Come la Spagna, la Danimarca e il Belgio, parliamo di “mercati a sé stanti molto attraenti”, per i quali Gorillas ora valuterà tutte le possibili opzioni strategiche per il marchio.
Nell’ambito di questa ristrutturazione aziendale volta a massimizzare la redditività, arriva quindi un cambiamento nelle esigenze di personale. “Abbiamo esaminato attentamente e con attenzione i nostri team rispetto ai nostri obiettivi aziendali mirati e abbiamo deciso con il cuore pesante di adeguare le dimensioni della nostra forza lavoro globale – continua il gruppo -. In linea con l’attenzione alle nostre nuove priorità chiave, ai nostri principali mercati europei e al nostro percorso verso la redditività, quasi 300 membri del nostro team globale lasceranno Gorillas. Stiamo avviando le discussioni oggi e, nelle prossime settimane, seguiremo i processi di consultazione dei dipendenti locali in ciascun mercato, a seconda dei casi”.
“Sebbene questa sia stata una decisione estremamente difficile da prendere – si legge in conclusione nella nota -, queste sono mosse necessarie che aiuteranno Gorillas a diventare un’attività più forte e redditizia con una maggiore attenzione ai suoi clienti e al suo marchio. Con i nostri investimenti attuali stiamo rafforzando la nostra posizione sia finanziariamente che strategicamente per il futuro. Siamo estremamente orgogliosi e grati per ciò che i nostri team hanno realizzato negli ultimi due anni e faremo tutto il possibile per supportare i nostri dipendenti in questa fase di transizione”.
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