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                      Granfrutta Zani, campagna estiva alle porte. Bucella: “Ottimismo, in un’annata fra luci e ombre”

                      La campagna di pesche e nettarine di Granfrutta Zani, storica OP del ravennate con 600 soci nelle zone più vocate d’Italia, è iniziata ad aprile con il prodotto di importazione spagnolo. A metà maggio arrivano sui banchi della Gdo, italiana ed estera, le albicocche e poi a fine mese le pesche e nettarine, prodotte dai soci di Campania e Basilicata, a cui seguiranno le produzioni emiliano romagnole. “Ogni anno facciamo un importante lavoro di rinnovamento varietale”, rivela Raffaele Bucella, responsabile commerciale mercato Italia. Successo per Metis, l’incrocio fra susina e albicocca che ha conquistato il consumatore e la Gdo, grazie alla sua qualità costante. L’ottimismo per la nuova stagione alle porte arriva a scalzare le delusioni della campagna invernale da poco conclusa

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                      Granfrutta ZaniUn’annata fra luci e ombre, quella 2018/2019 per Granfrutta Zani, storica O.P. di Granarolo Faentino (Ravenna) che oggi riunisce circa 600 soci dislocati nelle zone più vocate d’Italia, produttori di pesche, nettarine, susine, albicocche, kiwi, mele, pere, fragole, kaki e cocomeri baby. L’offerta dei soci è inoltre integrata con pere, mele e kiwi dall’emisfero Sud per rispondere alle esigenze di completezza d’assortimento richieste dalle moderne forme di distribuzione. L’azienda, con i suoi due stabilimenti di lavorazione, oggi ha un fatturato che supera i 100 milioni di euro, con oltre un milione di quintali di prodotto venduto. Il prodotto viene collocato per circa il 60% nella grande distribuzione nazionale e per il restante 40% nella Gdo europea (Germania, Scandinavia, Austria, Svizzera, Est Europa, Inghilterra sono le destinazioni principali) e anche nei mercati d’oltremare (Sudafrica, Sud-America, Cina, Far East).

                       

                      La campagna delle produzioni invernali si è chiusa con risultati non del tutto soddisfacenti per i soci produttori. “Per le mele e le pere non è stata un’annata positiva in termini di prezzi. -esordisce Raffaele Bucella, responsabile commerciale mercato Italia di Granfrutta Zani – Il mercato melicolo è stato penalizzato, come è noto, dall’abbondante produzione in tutta Italia e nel resto d’Europa e dalla competizione di paesi come Serbia e Polonia, dove i costi di produzione sono nettamente inferiori rispetto ai nostri”. Per le pere, invece, la produzione non è stata eccessiva, tuttavia il comparto attualmente versa in uno stato di sofferenza e i risultati ottenuti sono stati “deludenti”.

                       

                      Raffaele Bucella Granfrutta Zani

                      Raffaele Bucella

                      È andata meglio per i club di prodotto: Pink Lady, ad esempio, è una mela “che viaggia da sola”, garantendo sempre un margine di reddito ai produttori. Stessa cosa per Dorì, il kiwi a polpa dorata del Consorzio Dorì Europa, realtà che annovera cinque aziende leader: Granfrutta Zani, appunto, Summerfruit, Kiwi Uno, Fratelli Clementi e Summerkiwi France (leggi qui). “Quella appena trascorsa è stata la prima annata in cui abbiamo avuto dei quantitativi sufficienti (12 mila quintali) a testare il prodotto sia sul mercato italiano che su quello estero: il giudizio a fine campagna è positivo, siamo molto soddisfatti di questi primi risultati commerciali e anche il riscontro da parte dei buyer è stato positivo”, sottolinea Raffaele Bucella. Non sono altrettanto rosei, invece, i risultati della campagna del kiwi Hayward. “C’erano altre aspettative. – ammette – C’è stato un momento in cui tutti ci aspettavamo una ripresa sul fronte commerciale, ma questa inversione di tendenza non si è verificata. La produzione è stata normale e i risultati non soddisfacenti”. Granfrutta Zani fa parte di Origine Group, con cui esporta kiwi in Europa e nei mercati mondiali, commercializzato con il marchio Sweeki.

                       

                      Venendo invece alla frutta estiva, la nuova campagna è alle porte. Granfrutta Zani produce pesche e nettarine, albicocche e susine, destinate per il 90% alla Gdo, italiana (60%) ed estera (40%) e per il restante 10% commercializzate nei mercati tradizionali. “La Germania è il primo mercato straniero di riferimento per la nostra frutta estiva, – spiega Bucella – poi ci sono Norvegia, Svizzera, Austria, Paesi dell’Est Europa e Inghilterra, anche se su quest’ultimo mercato, con la Brexit, vige un grande punto interrogativo”.  La frutta estiva di qualità superiore viene commercializzata con il marchio Solatia, il brand premium di Granfrutta Zani, che comprende anche il kiwi, per le produzioni invernali, e le fragole.

                       

                      Granfrutta ZaniLa campagna di pesche e nettarine è iniziata già ad aprile con il prodotto di importazione (Spagna), per ampliare il calendario commerciale in attesa che arrivino sui banchi, tra fine maggio e i primi di giugno, le produzioni precoci di Campania e Basilicata. Il grosso della produzione è quello dell’areale emiliano romagnolo, che normalmente arriva sul mercato due o tre settimane dopo il prodotto del sud. “Quest’anno, tuttavia, il differenziale temporale fra produzione del sud e del nord potrebbe essere minore, in quanto i frutteti dell’Emilia Romagna sembrano mostrare un anticipo di una decina di giorni rispetto alla raccolta dello scorso anno”.

                       

                      Novità di prodotto? “Per la campagna alle porte non ci sono vere e proprie novità varietali, ma un generale rinnovamento degli impianti, che portiamo avanti ogni anno, sia per quanto riguarda le pesche e nettarine, che le albicocche. – spiega il responsabile commerciale mercato Italia di Granfrutta Zani – Nel 2020 invece entreranno in produzione nuove specie di nettarine che abbiamo messo a dimora”. La produzione annuale di pesche di Granfrutta Zani si aggira intorno alle 7-8 mila tonnellate, mentre con le nettarine si va dalle 16 alle 20 mila tonnellate, a seconda delle annate.

                       

                      Granfrutta ZaniIn generale, il comparto pesche e nettarine da diverso tempo, ormai, versa in condizioni non felici, tanto che diversi produttori, in particolare emiliano romagnoli, negli ultimi anni sono stati spinti a fare espianti, scoraggiati dai risultati non remunerativi delle campagne estive. “Fra i nostri soci il fenomeno è stato più contenuto, tuttavia anche noi osserviamo un calo su queste produzioni: si parla all’incirca di un decremento del 10-15% di superfici destinate a pesche e nettarine”, rivela Bucella. Il motivo della crisi del comparto? “La produzione emiliano romagnola – continua – ha perso competitività, sia nei confronti di altre zone di produzione nazionali, sia per quanto riguarda la concorrenza estera. Nella fase iniziale della campagna subiamo la presenza sul mercato del prodotto spagnolo, in quella tardiva del prodotto greco. Il problema principale, poi, sono i costi di produzione, troppo elevati rispetto ad altre realtà: questo ha fatto sì che nelle campagne emiliano romagnole non ci sia stato un ricambio generazionale. I giovani, oggi, abbandonano la peschicoltura, ritenuta non più remunerativa. Altre ‘teorie’, sulla crisi del comparto, a mio avviso non ci sono”.

                       

                      Anche la campagna delle albicocche si apre con il prodotto precoce del sud, in raccolta da metà maggio. Granfrutta Zani è tra i leader nazionali di questo comparto, con una produzione annuale che sfiora le 9 mila tonnellate. “Negli ultimi anni l’albicocca si è sviluppata molto sia in Italia che in Europa. Tuttavia la crescita di questa coltura, a cui diversi agricoltori si sono dedicati abbandonando piuttosto la peschicoltura, in assenza di un apposito organismo di controllo è avvenuta senza alcuna regolamentazione, con conseguenti problematiche. Prevedo annate difficili a livello di collocamento sul mercato”, è la considerazione di Bucella.

                       

                      Granfrutta ZaniInfine fra le produzioni estive ci sono le susine, un comparto su cui Granfrutta Zani ha scommesso negli ultimi anni, partecipando nello specifico al progetto Metis, l’ibrido naturale di susina e albicocca (leggi qui) prodotto in Romagna dall’azienda di Granarolo Faentino e da Minguzzi, esclusiviste per l’Italia (in Europa i partner sono la spagnola Royal in Spagna e la francese Blue Whale). “Siamo soddisfatti dei risultati di questo progetto, in continuo rinnovamento. – sottolinea Bucella – I clienti con cui lavoriamo sono soddisfatti, a tal punto che, in alcuni momenti, hanno sostituito il loro parco susine con le Metis. Il successo di questo prodotto deriva dal fatto che siamo riusciti a dare al consumatore finale un prodotto omogeneo, con caratteristiche esteriori distintive, ma una qualità e un grado zuccherino (da 14 a 18 gradi brix) uniformi fra le diverse varietà, e costanti nel tempo, da inizio a fine campagna (giugno-ottobre)”.

                       

                      La produzione annuale di susine di Granfrutta Zani, fra varietà cino-giapponesi e Metis, si aggira intorno alle 10 mila tonnellate. “Negli ultimi anni, – precisa Bucella – le susine piantate sono tutte Metis o varietà più ‘antiche’, che stiamo cercando di riportare in auge. Parliamo di tipologie europee come Stanley o President, dalla caratteristica forma oblunga, un tempo molto conosciute e apprezzate dai consumatori, oggi tutte da riscoprire, con il loro sapore particolare”.

                       

                      Concludendo, che aspettative ci sono sulla campagna estiva alle porte? “Ancora è presto per fare previsioni. La fioritura e l’allegagione quest’anno sono state buone, prevediamo una produzione abbondante, sia a livello nazionale che in paesi competitor come Spagna e Grecia. Speriamo che il clima sia favorevole a incentivare i consumi”, conclude il responsabile commerciale mercato Italia di Granfrutta Zani.

                       

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