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                      Granfrutta Zani: “Con Solatìa puntiamo sui prodotti premium”

                      “Romagna solatìa”, scriveva il Pascoli nella celebre lode alla sua terra: una terra ridente, costellata di campagne soleggiate che in estate sono patria per eccellenza di pesche e nettarine, che qui si fregiano della Igp. A raccontarci questa terra è Elisa Zani, marketing manager di Granfrutta Zani, ricordando il suo percorso all’interno dell’azienda di famiglia, che oggi è un colosso da 100 milioni di euro, con una quota di export del 40%. È il carattere genuino della Romagna che ha ispirato il brand Solatìa, il marchio di qualità che oggi contraddistingue i prodotti premium del gruppo, molto apprezzato dalla GDO, sia italiana che straniera

                      di Carlotta Benini

                      Solatìa Granfrutta Zani

                      Solatìa è il brand di prodotti premium di Granfrutta Zani

                      Il suo percorso professionale ha radici profonde e parla di tradizioni, di relazioni umane e di storie da raccontare. Sono gli anni Novanta quando, ancora adolescente, fa la sua prima esperienza nell’azienda di famiglia, partendo dal basso, nei magazzini, a selezionare quelle pesche e nettarine che nelle campagne soleggiate del faentino maturano caratteristiche organolettiche uniche, che solo in Romagna permettono a questi frutti di fregiarsi della Igp. Oggi – dopo avere fatto esperienza in azienda in vari settori, dall’amministrazione, alla qualità, al commerciale estero – Elisa Zani lavora nel management di Granfrutta Zani ricoprendo il ruolo di responsabile marketing. La storica O.P. di Granarolo Faentino (Ravenna) è un colosso da 100 milioni di euro, che aggrega in 12 regioni italiane 400 soci che coltivano a frutteto circa 2.700 ettari.

                      Nelle zone più vocate d’Italia i soci producono pesche, nettarine, susine, albicocche e baby cocomeri, e poi ancora kiwi, mele, pere, fragole e kaki. L’offerta di Granfrutta Zani è inoltre integrata con pere, mele e kiwi dall’Emisfero Sud, per rispondere alle esigenze di completezza d’assortimento richieste dalle moderne forme di distribuzione (leggi qui). “In Italia e all’estero i nostri canali sono per l’80% la GDO e il 20% il mercato tradizionale e i grossisti – ci spiega Elisa Zani -. Il 60% della produzione è destinato al mercato interno, mentre il restante 40% va all’estero. Le principali destinazioni sono Germania, Svizzera , Austria, Regno Unito, Paesi Scandinavi ed Europa dell’Est, ma abbiamo anche una piccola quota di export verso il Far East e il Sud America”. Il cuore della produzione si concentra in Romagna, nel ravennate, dove è dislocato il 70% e oltre delle produzioni: produzioni che, precisa la responsabile marketing, sono per oltre l’80% integrate e che si fregiano della certificazione Global Grasp.

                      Elisa Granfrutta Zani

                      Elisa Zani, marketing manager di Granfrutta Zani

                      A campagna estiva agli esordi – parliamo di pesche e nettarine, albicocche e susine -quali sono le prospettive?
                      Al momento il mercato si presenta piuttosto “pesante”, per le problematiche che tutti conosciamo, legate principalmente alle avversità meteorologiche dei mesi scorsi. La prospettiva è quella di terminare il prodotto del Sud Italia e da metà luglio vedere un incremento e un mercato in ripresa per il prodotto romagnolo.

                      Come si presenta il prodotto dal punto di vista qualitativo? E i prezzi in questa prima fase come sono?
                      Come anticipato, a causa dei problemi climatici, che non hanno favorito la giusta e ottimale maturazione dei frutti, la qualità attualmente è più scarsa rispetto a un’annata ottimale. Avendo quest’anno circa il 50% in meno della produzione in Romagna, la prospettiva è che la qualità sia elevata già dalle prossime settimane. In questo momento i prezzi sono discreti, tuttavia più bassi rispetto alle aspettative.

                      Poi c’è il baby cocomero: che varietà producete e come si contraddistingue dalle altre tipologie di mini angurie?
                      Noi lavoriamo solo con la varietà Monaco, dal Sud Italia e dalla Romagna. Ciò che contraddistingue questa tipologia è il sapore che, rispetto alle altre piccole varietà, si avvicina di più a quello delle angurie tradizionali. Per le sue eccellenti caratteristiche organolettiche il baby cocomero Monacò è commercializzato con il nostro brand Solatìa, dedicato ai prodotti premium.

                      Quando nasce il vostro marchio di qualità e come si è sviluppato nell’ultimo periodo?
                      Solatìa è un progetto che nasce nel 2012 e viene sviluppato nel 2013, molto apprezzato dalla GDO italiana ed estera. Abbiamo iniziato con la frutta estiva e con le  migliori varietà, di cui siamo sempre alla ricerca, avvalendoci di collaborazioni con le migliori università italiane e del nostro ufficio tecnico agronomico. Poi siamo passati anche al kiwi e al kaki. Nei prossimi anni l’intenzione è quella di avere prodotti Solatìa 12 mesi all’anno.

                      Solatìa Granfrutta Zani

                      In futuro Granfrutta Zani punta ad avere prodotti Solatìa 12 mesi all’anno

                      “Romagna Solatìa dolce paese”, scriveva il Pascoli: dolce come i frutti che si fregiano di questo brand?
                      Solatìa è un marchio che si distingue proprio per la qualità del gusto, buono e piacevole. È un riferimento per chi cerca il sapore vero della frutta e desidera acquistare prodotti garantiti nell’aspetto e nelle proprietà organolettiche, genuini come se fossero stati raccolti a casa propria o dal contadino di fiducia. Per questo ci piace dire che Solatìa fa rima con “Granfrutta di casa mia”.

                      Come si distinguono su banchi della GDO i prodotti Solatìa?
                      Spiccano per la loro qualità, che si percepisce a prima vista, e anche grazie all’elegante packaging bianco, un colore raro nel panorama dell’ortofrutta, che richiama la naturalezza e la purezza.

                      A proposito di packaging, siete una delle prime aziende ad avere scommesso sull’imballaggio in cartone Attivo, il packaging brevettato dal Consorzio Bestack che aumenta la shelf life della frutta e riduce gli sprechi. Avete anche altre soluzioni innovative dal punto di vista della sostenibilità?
                      Il settore del packaging è in continua evoluzione, siamo soddisfatti dell’imballaggio Attivo e come tutti siamo sempre alla ricerca delle migliori confezioni sul mercato e di soluzioni che siano quanto più possibile sostenibili. Oltre al cartone, al momento utilizziamo plastica che è esclusivamente R-Pet, riciclata e riciclabile.

                      Prima ha fatto cenno alla vostra continua ricerca di nuove varietà: ci sono novità in vista per la frutta estiva?
                      Abbiamo in programma di investire su un’antica varietà di pesca e nettarina. Per ora posso solo dire che sarà un prodotto innovativo per i prossimi anni, in grado di riaccendere i riflettori su questo comparto. 

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