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                      Industrialfrut di Tassullo (Tn) porta i libri in tribunale. Zadra: “Crisi finanziaria”

                      Il core business della Industrialfrut sono le mele bio da industria

                      Industrialfrut, azienda di Tassullo (Tn) che fa capo alla famiglia Zadra con profonde ramificazione nel Veronese, specializzata nella fornitura di frutta biologica destinata all’indutria del baby food ma non solo, all’inizio di aprile ha presentato al Tribunale di Trento un piano concordatario ai sensi della legge fallimentare, congelando di fatto i debiti verso i fornitori e le banche. In un messaggio inviato ai fornitori Juris Zadra, che fino al 3 aprile è stato l’amministratore unico della società, parla di “stato di crisi finanziaria”. Solo il 30 marzo 2019 il rating secondo il Cerved era aumentato da 56/100 a 66/100 con affidabilità variata da “media” a “buona”. Intanto la Cooperativa Ortofrutticola Padana è in liquidazione

                      di Eugenio Felice (aggiornato il 15 gennaio 2021)

                      Il core business della Industrialfrut erano le mele bio da industria

                      +++Aggiornamento del 15 gennaio 2021: con sentenza del Tribunale di Trento in data 21.7.2020 è stato dichiarato il fallimento della società Industrialfruit Srl di Ville d’Anaunia (TN)+++

                      La voce ha iniziato a correre tra gli operatori nei primi giorni di aprile, la conferma “ufficiale” pochi giorni più tardi con una comunicazione a fornitori e clienti: “Visto lo stato di crisi finanziaria che stiamo attraversando abbiamo depositato in data 2 aprile presso il Tribunale di Trento ricorso per l’ammissione di concordato in continuità. Pertanto nei prossimi giorni riceverete da parte dei nostri consulenti comunicazione in tal senso ed ai quali dovrete rispondere a quanto richiesto. Nessun pagamento potrà avvenire da parte nostra fintanto che non avremo le autorizzazioni dal Tribunale”. Firmato Juris Zadra, che dal 6 ottobre 2014 al 3 aprile 2019 è stato amministratore unico di Industrialfrut Srl.

                      L’azienda di Tassullo (Tn) nasce nel 1963 come azienda familiare di Fernando Zadra. Il core business diventa negli anni la fornitura di frutta da industria, in particolare le mele e le pere, alle aziende di trasformazione che a loro volta producono semilavorato per le multinazionali del baby food e non solo. Le zone di approvvigionamento del prodotto sono il Trentino e il Veronese, dove Industrialfrut ha anche dei magazzini di ritiro e per lo stoccaggio. In anni più recenti, si sviluppa anche l’attività commerciale legata al prodotto fresco, rivolta ai mercati esteri: Nord Africa, Europa dell’Est, Spagna, Germania e Austria. L’azienda è stata anche espositore all’edizione 2019 della fiera Fruit Logistica di Berlino.

                      Come si può leggere nel sito web di Industrialfrut: “La nostra lunga esperienza e l’ambizione dei figli hanno permesso di crescere e sviluppare le nostre attività, partendo dalla coltivazione fino alla commercializzazione del prodotto selezionato. Ci siamo avvicinati da anni al settore biologico, per questo possiamo vantare di essere un’azienda leader nel settore. Qualità e sicurezza sono i criteri di selezione per tutti i nostri prodotti. Produciamo direttamente con le aziende agricole del gruppo, tutte con certificazione biologica, mele, pere, pesche e ciliegie. Contiamo circa 700 agricoltori del Nord Italia che conferiscono direttamente a noi il prodotto raccolto, quale mele, pere, pesche, prugne, albicocche, kiwi, ciliegie, fragole e uva”.

                      Industrialfrut-Begosso-Vr

                      Lo stabilimento Industrialfrut di Begosso di Terrazzo nel Veronese

                      Il fatturato 2017 è stato di 24,3 milioni di euro (+12% sul 2016), con un risultato in utile di 75 mila euro. Il bilancio evidenziava anche crediti verso clienti (esigibili entro l’esercizio successivo) per 13,2 milioni di euro, ma debiti verso banche per 4,8 milioni di euro e debiti verso fornitori per 14,1 milioni di euro per una situazione debitoria complessiva pari a 20 milioni di euro, su un fatturato di 24,3 milioni di euro. L’export nell’esercizio 2017 ha inciso per 5,6 milioni di euro, mentre il valore delle rimanenze di merci e prodotti finiti era quantificato in 3,9 milioni di euro e l’attivo circolante in 1,4 milioni di euro. Nella nota integrativa al bilancio si legge: “Notiamo la buona struttura patrimoniale della società”.

                      Una situazione risultante dal bilancio tutto sommato in equilibrio, che nulla lasciava presagire sulla gravità della “crisi finanziaria”, tanto che secondo il Cerved la situazione al 30 marzo era di “merito creditizio buono” e di “affidabilità buona”. Il crack Industrialfrut segue di pochi mesi lo scandalo sulle false mele bio che ha interessato il Consorzio Ortofrutticolo Padano presieduto da Fausto Bertaiola: il processo per frode inizierà nel 2020 mentre la Cooperativa Ortofrutticola Padana è stata messa in liquidazione. Industrialfrut e Cooperativa Ortofrutticola Padana erano le due maggiori realtà in Europa nella fornitura di frutta bio e a residuo zero alle multinazionali degli alimenti per l’infanzia.

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