Dalla Redazione
Vola l’inflazione nel nostro Paese: a marzo, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dell’1,2% su base mensile e del 6,7% su base annua (era al +5,7% a febbraio). L’inflazione accelera quindi per il nono mese consecutivo, raggiungendo un livello che non si registrava da luglio 1991.
Anche questo mese, secondo l’analisi preliminare dell’Istat, sono i prezzi dei beni energetici non regolamentati a sostenere l’ulteriore ascesa, ma tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi con la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che accelera di quasi un punto percentuale, portandosi a +5%. A contenere queste tensioni sono i prezzi dei servizi la cui dinamica su base annua rimane stabile (+1,8%), mentre i beni registrano ormai una crescita a due cifre (+10,2%)». L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo.
In questa impennata inflazionistica salgono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari, che dal +4,6% di febbraio passano al +5,5%, con aumenti che arrivano al +8,1% per la frutta fino al +17,8% per la verdura.
Il rialzo dell’inflazione al 6,7% a marzo rappresenta per il Codacons una “tragedia” e rischia di avere effetti pesanti sui consumi degli italiani. Lo afferma l’associazione dei consumatori commentando i dati Istat diffusi il 31 marzo. “Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat – spiega il presidente Carlo Rienzi -. L’inflazione al 6,7%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +2.058 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura +2.674 euro annui per un nucleo con due figli”.
“Il caro-carburante e i rialzi delle bollette energetiche hanno spinto al rialzo i prezzi al dettaglio in tutti i settori, ma sul tasso di inflazione di marzo pesano anche vere e proprie speculazioni legate alla guerra in Ucraina – denuncia il presidente del Codacons -. Sull’andamento dei prezzi attendiamo ora l’esito delle indagini aperte da Antitrust e dalle Procure di tutta Italia grazie agli esposti presentati dal Codacons e, se sarà accertato che l’aumento dei listini è stato determinato da fenomeni speculativi, avvieremo una maxi-class action contro i responsabili, per conto di milioni di famiglie e imprese”.
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