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                      Instacart: prende il via la chatbot “Ask Instacart” che sfrutta l’AI di ChatGPT

                      Cosa posso preparare ai miei figli per una cena sana? Come cucinare dei buoni tacos? Dove posso trovare un determinato prodotto? La risposta a queste domande, poste dagli utenti utilizzando il “linguaggio naturale” (invece di ricerche basate su parole chiave), arriva direttamente da Ask Instacart: la nuova app lanciata da Instacart che sfrutta ChatGPT. Ask Instacart, attiva da questa settimana per alcuni clienti e nelle prossime settimane per tutti i clienti Usa e Canada, è frutto di una partnership annunciata pochi mesi fa con OpenAI – che sviluppa la tecnologia ChatGPT

                      di Valentina Bonazza

                      Instacart ChatGPT

                      Prende il via ufficialmente il nuovo strumento di ricerca di Instacart in collaborazione con Open AI. Ask Instacart, questo il nome dell’app che sfrutta la tecnologia ChatGPT, verrà estesa entro le prossime settimane a tutti i clienti degli Usa e del Canada. Ask Instacart non è un progetto a sé ma rientra in una serie di nuove iniziative basate sull’intelligenza artificiale che l’azienda intende lanciare in futuro. Per quanto ChatGPT sia uno strumento tecnologico di tendenza, Instacart ha ammesso di essere consapevole che l’AI è anche un terreno a tratti controverso e necessita di essere ulteriormente sviluppata: “In Instacart sappiamo che la tecnologia AI generativa è ancora agli inizi, quindi abbiamo fatto sì che Ask Instacart sia un modello altamente specializzato, progettato per rispondere solo a domande pertinenti e relative al cibo“, ha dichiarato Instacart annunciando questo nuovo servizio. Di fatto, l’azienda ha dichiarato di voler utilizzare l’IA in “modo responsabile” per migliorare l’esperienza di acquisto complessiva.

                      Come funziona?

                      Ask Instacart consente ai clienti di ricercare e trovare prodotti, ricette, consigli per la preparazione dei cibi e altro ancora utilizzando il “linguaggio naturale” al posto di ricerche basate su parole chiave. Nello specifico, con questo nuovo strumento, i clienti possono ricevere consigli personalizzati a domande tipo “Come faccio a preparare degli ottimi tacos di pesce?” o “Qual è un pranzo sano per i miei figli?”. Oltre ai suggerimenti sui prodotti, lo strumento può fornire ulteriori informazioni utili sulla preparazione degli alimenti, sulle caratteristiche dei prodotti, anche dal punto di vista dietetico. Lo strumento suggerisce anche domande personalizzate nella barra di ricerca.

                      Instacart inoltre ha dichiarato che il suo catalogo di oltre un miliardo di articoli, acquistabili in più di 80.000 punti vendita partner, la rende un’azienda ideale per combinare ChatGPT con le proprie capacità di intelligenza artificiale. A marzo, Instacart ha lanciato un plugin che consente agli utenti di ChatGPT di condividere le loro esigenze alimentari in linguaggio naturale e di farle convertire da Instacart in ingredienti acquistabili e consegnabili in un’ora. Il plugin è ora disponibile per tutti gli abbonati a ChatGPT Plus. Instacart ha anche fatto sapere che nei prossimi mesi intende offrire plugin simili con Microsoft Bing e Google Bard.

                      Anche altre aziende del settore grocery si sono affidate all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico per migliorare l’esperienza di acquisto dei propri clienti o per ottimizzare le operazioni. Walmart, ad esempio, utilizza l’intelligenza artificiale per suggerire ai propri clienti prodotti alternativi agli abituali quando questi, per esempio, vanno in esaurimento o non sono disponibili: in precedenza infatti Walmart si affidava ai suoi personal shopper per aiutare i clienti a trovare il prodotto sostitutivo più adeguato, ma si trattava di un processo impreciso e inefficiente, che ora sembra essere risolto grazie all’AI.

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