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                      Interpoma 2018 e la sfida del rinnovamento varietale. La parola a 5 big del comparto

                      Dal 15 al 17 novembre 2018 si è svolta Interpoma, l’unica fiera internazionale specializzata sulla mela. Per tre giorni a Bolzano esperti provenienti da ogni continente si sono interrogati sul futuro di uno dei frutti più consumati al mondo. Il tema più dibattuto è stato l’innovazione varietale. In merito abbiamo intervistato i direttori  delle cinque maggiori organizzazioni di produzione italiane che insieme esprimono circa 1,3 milioni di tonnellate di mele: Ilenio Bastoni di Apofruit Italia, Paolo Gerevini di Melinda, Marco Rivoira del Gruppo Rivoira, Josef Wielander di VI.P Val Venosta e Gerhard Dichgans di VOG. Cliccando nella finestra sotto potete vedere il video che raccoglie le interviste

                       

                      di Eugenio Felice

                       

                      Con 489 espositori da 24 paesi e 20.000 visitatori da oltre 70 nazioni diverse, Interpoma non è mai stata così internazionale come in questa undicesima edizione. Bolzano ha consolidato la sua fama come capitale internazionale della mela. “Particolarmente forte è stato l’interesse per temi trattati nei congressi: dalla crescita dei produttori orientali, all’India come possibile mercato del futuro, dai metodi di coltivazione biologici agli ultimi sviluppi di quelli integrati, fino ai pronostici sulle specie di mele del futuro”, ha osservato Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano. “L’alta soddisfazione degli espositori, l’alta affluenza internazionale e l’interesse dell’economia e della politica – ha aggiunto – dimostrano che con Interpoma siamo certi di avere nel nostro calendario un evento unico al mondo”. La fiera è biennale e tornerà nel novembre 2020.

                       

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                      Ilenio Bastoni, direttore generale Apofruit Italia

                      Quale futuro per il comparto melicolo italiano? Ilenio Bastoni, direttore generale di Apofruit Italia, ha dichiarato che per rispondere alle richieste del mercato la strada da percorrere è quella dell’innovazione varietale da una parte, del biologico dall’altra. Per Apofruit Italia le mele e i kiwi sono diventati ad anni alterni i prodotti più importanti in termini di volumi. Le mele sono prodotte in diversi areali sia dell’Emilia-Romagna che del Trentino (nel 2015 la cooperativa SFT di Aldeno è entrata nell’orbita del gruppo cesenate). Come esempio del nuovo corso, il direttore gerale di Apofruit Italia ha portato la mela Candine: “È una mela bella e buona  – ci ha spiegato Ilenio Bastoni – in più è resistente alla ticchiolatura, che si traduce in minori trattamenti in campo. Abbiamo l’esclusiva in Italia e nei prossimi tre anni raggiungeremo 250 ettari piantati”.

                       

                       

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                      Paolo Gerevini, direttore generale Melinda

                      Melinda e La Trentina si sono presentate a Interpoma 2018 con uno stand che metteva in mostra le nuove varietà, tra cui Morgana e Gradisca. Nel corso della manifestazione è stato anche siglato l’accordo per l’investimento nella varietà Fengapi, incrocio tra Gala e Cripps Pink, con 250 ettari previsti e il nome commerciale Tessa. Paolo Gerevini, direttore generale di Melinda, ha sottolineato la necessità di investire nel rinnovamento varietale per rispondere alle diverse esigenze di consumatori e mercati: “Varietà con caratteristiche diverse tra loro, anche per dare “armi” a Melinda e La Trentina per la crescita in Europa. Rispondere ai bisogni significa anche, sul fronte consumatori, proporre delle novità mirate ai nuovi bisogni, come la mela tascabile Isaaq, oppure, sul fronte produttori, delle varietà resistenti adatte alle zone sensibili”.

                       

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                      Marco Rivoira, executive manager del Gruppo Rivoira

                      Guarda avanti Marco Rivoira, executive manager del Gruppo Rivoira, cui si deve l’introduzione in Europa di una delle varietà di mela più apprezzate dal mercato, la Ambrosia. “Negli ultimi tre anni – ci ha spiegato il manager piemontese – di fronte alla proliferazione di nuove varietà, ci siamo interrogati molto su cosa sia veramente importante per il consumatore. Secondo noi è il gusto che fa la differenza, più del nome della singola varietà. Abbiamo quindi lanciato un progetto, condiviso con altri partner di primo piano a livello mondiale, su tre selezioni brasiliane, per semplificare il sistema per i gruppi distributivi e per i consumatori. Come? Investendo non tanto sulla singola varietà ma su un brand internazionale che vada a identificare un gusto e un segmento, che è quello delle mele extra sweet dalla polpa light, facili da mangiare”.

                       

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                      Josef Wielander, direttore VI.P Val Venosta

                      Anche in Val Venosta c’è grande attenzione sul tema innovazione varietale. “La nostra direzione è arrivare ad avere il 20 per cento di varietà club“, ci ha dichiarato Josef Wielander, direttore di VI.P Val Venosta. “Vuol dire 1.000 ettari rispetto ai 5.000 totali che abbiamo. Un altro 20 per cento sarà destinato alla produzione biologica, di cui siamo per il comparto mele già leader a livello europeo. Il 55-60 per cento della produzione rimarrà nei prossimi anni legato alle varietà standard, come la Golden Delicious che è il nostro cavallo da corsa: produciamo dai 500 ai 1.100 metri di altezza sul livello del mare con una forte escursione termica tra giorno e notte, a queste condizioni la Golden diventa come in nessun’altra parte del mondo. Per parlare di singole varietà, abbiamo già messo a dimora Kanzi, Ambrosia, Yello, Sweet Tango ed Envy, molte altre varietà sono nella pipe line”.

                       

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                      Gerhard Dichgans, direttore VOG

                      Anche da VOG, il consorzio altoatesino che con le sue 13 cooperative rappresenta il maggiore produttore italiano di mele, il rinnovamento varietale rientra tra i progetti strategici, non solo per fidelizzare i consumatori ma anche per distinguersi dalla produzione sempre più qualificata dell’Est Europa. Il direttore generale Gerhard Dichgans ci ha svelato in anteprima i piani al 2025. “Siamo a pochi giorni dal lancio delle Envy e delle Yello che – ci ha spiegato – sono richiestissime sul mercato interno. È stato validato dal nostro consiglio di amministrazione un progetto decisamente ambizioso di riconversione e investimento in progetti varietali: una parte riguarda varietà già apprezzate dal mercato come Pink Lady e Kanzi, una parte varietà nuove acquistate in esclusiva in Europa insieme a VI.P Val Venosta, come la Cosmic Crisp dagli Usa e la SK22 dal Belgio”.

                       

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                      Angelo Benedetti, presidente di Unitec

                      Interpoma 2018 è stata anche l’occasione per mostrare agli operatori accorsi a Bolzano le ultime novità in termini di tecnologia. Tra i protagonisti la Unitec, specializzata nella progettazione e realizzazione di tecnologie altamente performanti e innovative per tutte le fasi della lavorazione di mele e altri tipi di frutta e ortaggi. Alle mele è dedicata la divisione Unisorting, che a Bolzano ha presentato la tecnologia Unical 8.0 con sistema Apples Sort 3 che permette di classificare la qualità interna ed esterna dei frutti. “Il nostro Dna è l’innovazione tramite le tecnologie – ci ha dichiarato il presidente di Unitec Angelo Benedetti – crediamo che sia arrivato il momento di iniziare a coniugare la bellezza della frutta insieme alla bontà. Lo abbiamo fatto con molti frutti e in tutti i casi abbiamo ottenuto degli ottimi risultati di soddisfazione sia delle centrali ortofrutticole sia dei consumatori finali”.

                       

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