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                      Italo’s Farmer, brand awareness e vendite crescono grazie al digital food marketing

                      Italo’s Farmer, marchio premium degli ortaggi made in Sicilia fondato nel 2016 dai fratelli Cilio, ha scommesso sul digital food marketing scegliendo come brand ambassador lo chef televisivo Simone Rugiati. Una strategia vincente, che ha consolidato la notorietà del brand sul mercato italiano e anche estero. “E che ha dato una spinta alle vendite”, rivela Giuseppe Cilio, Ceo di Italo’s Farmer. Nel piano marketing 2021/2022 si parla anche di un possibile spot televisivo

                      di Carlotta Benini

                      Un brand non deve restare anonimo, anche e soprattutto se parliamo di ortofrutta. È questa la filosofia che anima il progetto di digital food marketing di Italo’s Farmer, marchio premium fondato nel 2016 dai fratelli Giuseppe e Vincenzo Cilio che in soli cinque anni è stato in grado di conquistare anche i mercati esteri con il meglio dei prodotti orticoli siciliani (leggi qui). L’azienda è presente in alcune principali insegne della Gdo italiana (Iperal, Tigros, Conad Pac 2000A) ed è fornitore di F.lli Cortinovis e di Spreafico, realtà, quest’ultima, “che per prima ha creduto nel nostro progetto e grazie alla quale siamo cresciuti sul mercato in questi anni”, sottolinea Giuseppe Cilio, Ceo di Italo’s Farmer. Il brand è in espansione anche all’estero, anche grazie alla partnership con l’olandese Vita Verde, che distribuisce i prodotti ortofrutticoli Italo’s Farmer per tutta l’Europa e in alcuni Paesi extra UE come Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi.

                      Con sede a Santa Croce Camerina (RG), un territorio particolarmente vocato culla dell’orticoltura siciliana, l’azienda della famiglia Cilio produce in coltura protetta pomodori Datterini, Piccadilly e ciliegini rossi e gialli, melanzane tonde, lunghe, striate e bianche e peperoni rossi, gialli e verdi. Dallo scorso autunno, inoltre, dopo un periodo complicato in cui le vendite di pomodoro sono crollate a causa della pandemia e delle chiusure, Italo’s Farmer ha scommesso anche sui trasformati, lanciando una linea di salse e caponate made in Sicilia (leggi qui), oggi vendute online nella sezione del sito dedicata all’e-commerce e presto disponibili in una principale insegna della Gdo italiana. Per far conoscere il nuovo prodotto ha avviato una partnership con Simone Rugiati, che oggi è brand ambassador di Italo’s Farmer: l’incontro fra lo chef televisivo e l’azienda della famiglia Cilio è raccontato in un video emozionale (vedi sopra) condiviso sui social a fine marzo.

                      Simone Rugiati Italo's Farmer

                      Lo chef Simone Rugiati, brand ambassador di Italo’s Farmer

                      Come e quando nasce la collaborazione con Rugiati?
                      Lo scorso autunno, quando abbiamo lanciato le salse, pensando a come promuovere questo nuovo prodotto – e in generale il nostro brand – abbiamo dato uno sguardo al mondo della cucina e degli chef televisivi. Per una fortunata coincidenza proprio in quel periodo Simone Rugiati ha messo un like a un nostro post su Instagram, e così è scoccata una scintilla. Ho sentito fin da subito che sarebbe stata l’idea giusta, così tramite la nostra agenzia abbiamo contattato lo chef e lo abbiamo incontrato a Milano.

                      L’entusiasmo è stato reciproco?
                      Simone Rugiati è un grande professionista e si appassiona ai progetti solo quando riesce a farli propri. Lui per primo, dopo il nostro incontro, ha voluto conoscere la storia di Italo’s Farmer, come è nato il brand e da dove siamo partiti. È entrato nel cuore della nostra azienda e ha voluto toccare con mano il nostro lavoro, che copre tutta la filiera, dal vivaio alla produzione, dalla trasformazione alla commercializzazione. Quello che è avvenuto dopo è stato il frutto di una proficua sinergia, che ha portato Italo’s Farmer sulle tavole di migliaia di italiani.

                      La brand awareness è aumentata?
                      Lo chef Simone Rugiati, con i suoi 1,3 milioni di follower sui social, è un “acceleratore di brand”, se così vogliamo definirlo. Oggi la notorietà di Italo’s Farmer è notevolmente aumentata, la nostra community sui social è cresciuta a doppia cifra e tutto questo ha avuto un riflesso positivo anche sule vendite, che hanno visto un’impennata.

                      Italo's Farmer

                      Rugiati in azienda con i fratelli Cilio: a sinistra Giuseppe e a destra Vincenzo

                      Quindi è strategico, per un’azienda del settore ortofrutticolo, investire nel digital food marketing?
                      Assolutamente sì. L’ortofrutta è il bene più consumato al supermercato, tuttavia spesso naviga nell’anonimato. Penso in particolare ai nostri prodotti, pomodoro, melanzana, peperone, spesso trattati come commodity: al contrario io ritengo che il brand debba essere immediatamente riconoscibile sui banchi della Gdo, e con esso la storia dell’azienda e le sue origini. Oggi chi compra i prodotti Italo’s Farmer sa che dietro a questo marchio c’è una filiera virtuosa fatta di certificazioni, di patentini, di attestati di qualità, di eticità e sostenibilità.

                      Prossimi progetti?
                      La partnership con Simone Rugiati si sta sviluppando con nuovi step e nuovi obiettivi reciproci. Nel piano marketing 2021/2022 ci potrebbe anche essere un coinvolgimento del nostro brand ambassador come volto di uno spot televisivo.

                      Obiettivi futuri?
                      Non smettere di sognare. La nostra è un’idea giovane e fresca, che oggi ruota intorno a un brand riconoscibile: questa è la nostra forza. In un futuro, magari non lontano, Italo’s Farmer potrà far parte dell’immaginario degli italiani a tavola. Non è presunzione, semmai pazzia, quella di provare a toccare questi livelli.

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