di Carlotta Benini
Un brand non deve restare anonimo, anche e soprattutto se parliamo di ortofrutta. È questa la filosofia che anima il progetto di digital food marketing di Italo’s Farmer, marchio premium fondato nel 2016 dai fratelli Giuseppe e Vincenzo Cilio che in soli cinque anni è stato in grado di conquistare anche i mercati esteri con il meglio dei prodotti orticoli siciliani (leggi qui). L’azienda è presente in alcune principali insegne della Gdo italiana (Iperal, Tigros, Conad Pac 2000A) ed è fornitore di F.lli Cortinovis e di Spreafico, realtà, quest’ultima, “che per prima ha creduto nel nostro progetto e grazie alla quale siamo cresciuti sul mercato in questi anni”, sottolinea Giuseppe Cilio, Ceo di Italo’s Farmer. Il brand è in espansione anche all’estero, anche grazie alla partnership con l’olandese Vita Verde, che distribuisce i prodotti ortofrutticoli Italo’s Farmer per tutta l’Europa e in alcuni Paesi extra UE come Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi.
Con sede a Santa Croce Camerina (RG), un territorio particolarmente vocato culla dell’orticoltura siciliana, l’azienda della famiglia Cilio produce in coltura protetta pomodori Datterini, Piccadilly e ciliegini rossi e gialli, melanzane tonde, lunghe, striate e bianche e peperoni rossi, gialli e verdi. Dallo scorso autunno, inoltre, dopo un periodo complicato in cui le vendite di pomodoro sono crollate a causa della pandemia e delle chiusure, Italo’s Farmer ha scommesso anche sui trasformati, lanciando una linea di salse e caponate made in Sicilia (leggi qui), oggi vendute online nella sezione del sito dedicata all’e-commerce e presto disponibili in una principale insegna della Gdo italiana. Per far conoscere il nuovo prodotto ha avviato una partnership con Simone Rugiati, che oggi è brand ambassador di Italo’s Farmer: l’incontro fra lo chef televisivo e l’azienda della famiglia Cilio è raccontato in un video emozionale (vedi sopra) condiviso sui social a fine marzo.
Come e quando nasce la collaborazione con Rugiati?
Lo scorso autunno, quando abbiamo lanciato le salse, pensando a come promuovere questo nuovo prodotto – e in generale il nostro brand – abbiamo dato uno sguardo al mondo della cucina e degli chef televisivi. Per una fortunata coincidenza proprio in quel periodo Simone Rugiati ha messo un like a un nostro post su Instagram, e così è scoccata una scintilla. Ho sentito fin da subito che sarebbe stata l’idea giusta, così tramite la nostra agenzia abbiamo contattato lo chef e lo abbiamo incontrato a Milano.
L’entusiasmo è stato reciproco?
Simone Rugiati è un grande professionista e si appassiona ai progetti solo quando riesce a farli propri. Lui per primo, dopo il nostro incontro, ha voluto conoscere la storia di Italo’s Farmer, come è nato il brand e da dove siamo partiti. È entrato nel cuore della nostra azienda e ha voluto toccare con mano il nostro lavoro, che copre tutta la filiera, dal vivaio alla produzione, dalla trasformazione alla commercializzazione. Quello che è avvenuto dopo è stato il frutto di una proficua sinergia, che ha portato Italo’s Farmer sulle tavole di migliaia di italiani.
La brand awareness è aumentata?
Lo chef Simone Rugiati, con i suoi 1,3 milioni di follower sui social, è un “acceleratore di brand”, se così vogliamo definirlo. Oggi la notorietà di Italo’s Farmer è notevolmente aumentata, la nostra community sui social è cresciuta a doppia cifra e tutto questo ha avuto un riflesso positivo anche sule vendite, che hanno visto un’impennata.
Quindi è strategico, per un’azienda del settore ortofrutticolo, investire nel digital food marketing?
Assolutamente sì. L’ortofrutta è il bene più consumato al supermercato, tuttavia spesso naviga nell’anonimato. Penso in particolare ai nostri prodotti, pomodoro, melanzana, peperone, spesso trattati come commodity: al contrario io ritengo che il brand debba essere immediatamente riconoscibile sui banchi della Gdo, e con esso la storia dell’azienda e le sue origini. Oggi chi compra i prodotti Italo’s Farmer sa che dietro a questo marchio c’è una filiera virtuosa fatta di certificazioni, di patentini, di attestati di qualità, di eticità e sostenibilità.
Prossimi progetti?
La partnership con Simone Rugiati si sta sviluppando con nuovi step e nuovi obiettivi reciproci. Nel piano marketing 2021/2022 ci potrebbe anche essere un coinvolgimento del nostro brand ambassador come volto di uno spot televisivo.
Obiettivi futuri?
Non smettere di sognare. La nostra è un’idea giovane e fresca, che oggi ruota intorno a un brand riconoscibile: questa è la nostra forza. In un futuro, magari non lontano, Italo’s Farmer potrà far parte dell’immaginario degli italiani a tavola. Non è presunzione, semmai pazzia, quella di provare a toccare questi livelli.
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