L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Kiwi positivi al Covid-19? L’ennesimo caso di disinformazione virale

                      L’ennesimo caso di disinformazione virale è frutto del programma condotto da Massimo Giletti su La7 che va in onda la domenica in prima serata. Stiamo parlando del “talk show” Non è l’Arena, dove nel corso della puntata del 31 gennaio è spiccato “l’esperimento” di Mariano Amici, un medico “negazionista” e contrario al vaccino, il quale sostiene che il tampone è del tutto inattendibile in quanto risulta positivo anche se testato su altri materiali. E così, durante la trasmissione, è andato in onda il video in cui Amici eseguiva tamponi rapidi su alcuni frutti tra cui kiwi, arancia e banane… dando risultato positivo dopo 15 minuti. Di fatto un cattivo esempio di giornalismo e un pessimo esempio di una pseudo-medicina che non tiene conto delle più basilari regole del metodo scientifico:  “Se si usa un sistema in modo del tutto improprio, decontestualizzandolo, ci si può aspettare che succeda di tutto. Di cosa parliamo?”  ha infatti ribattuto ad AdKronos l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli

                      Di Valentina Bonazza

                      kiwi positivi

                       

                      Frutta positiva al Covid-19. L’ennesimo caso di mala informazione pretestuosa che diventa virale e crea disinformazione. Questa volta è successo a Non è l’Arena, il programma di Massimo Giletti che va in onda in prima serata su La7. Nella puntata del 31 gennaio era ospite Mariano Amici, un medico “negazionista” e contrario al vaccino anti-covid, secondo il quale il tampone sarebbe del tutto inattendibile in quanto risulta positivo anche se testato su altri materiali. La prova? Amici lo dimostra in un video mandato in onda durante la trasmissione: dopo aver eseguito tamponi rapidi su alcuni frutti tra cui kiwi, arancia e banane… questi hanno dato risultato positivo dopo 15 minuti.

                      Di fatto – sostengono invece molti altri medici – si tratta di un esperimento del tutto inutile, se non fuorviante, in quanto non dimostra assolutamente nulla, se non che utilizzando una metodologia in modo improprio questa possa dare risultati differenti. Infatti il tampone può reagire al kiwi o ad altri materiali in modi non previsti per il semplice fatto che il test è stato studiato e realizzato per testare gli esseri umani.

                      Bisogna tener presente che Mariano Amici è colui che sostiene che “il tampone non serve a nulla, non è affidabile, non è validato e non è diagnostico” così come che “il virus Sars-Cov-2 non è mai stato isolato”. A Non è l’Arena, Amici ha anche affermato che “il vaccino fa venire la malattia in forma più grave”. Affermazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico. Di conseguenza, molti altri medici e virologi hanno criticato aspramente non solo le parole di Amici, ma anche lo spazio che i media lasciano a persone che stanno di fatto raccontando falsità e sostenendo posizioni che dichiarano come scientifiche anche quando prive di basi.

                      Ad esempio, l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli,  ha definito il test sul kiwi “una sciocchezza che non deve essere nemmeno presa in considerazione. Una scena da teatro – spiega l’esperto ad AdnKronos -. Se si usa un sistema in modo del tutto improprio, decontestualizzandolo, ci si può aspettare che succeda di tutto. Di cosa parliamo? È sbagliato dare spazio a posizioni di questo tipo, correndo il rischio che qualche sprovveduto possa metterle sullo steso piano delle cose serie“.

                      Fare un tampone a un kiwi è un falso esperimento – aggiunge il virologo Matteo Basetti, che ha partecipato alla trasmissione -. Un esperimento senza nessun protocollo e autorizzazione, completamente antiscientifico. Come comunità medica-scientifica – conclude Bassetti – dobbiamo essere uniti nel condannare questi personaggi che spero non vengano più invitati nelle trasmissioni televisive”. Un “esperimento” sensazionalistico che discredita la categoria dei medici e che può affaticare un settore, quello ortofrutticolo, che invece lavora da tempo per garantire ortofrutta sana e sicura nonostante le difficoltà del periodo.

                      Dopo quasi un anno dall’arrivo “ufficiale” del coronavirus in Italia, per quanto tempo ancora i mass media andranno avanti a proporre servizi e ospiti all’insegna del sensazionalismo, invece di accertarsi della veridicità di ciò che trasmettono e soprattutto di trattare la scienza in maniera diversa da un caso di gossip? Il tutto provocando il rischio sempre più reale di creare ancor più disinformazione e dubbi che, per una volta, non hanno senso di esistere.

                      Copyright: Fruitbook Magazine