Ha avuto vita breve la proposta del colosso canadese Couche-Tard di acquistare Carrefour per 16 miliardi di euro (ne abbiamo parlato qui). Dopo la conferma della notizia, ora Couche-Tard batte in ritirata a causa del no della Francia. Il ministro francese dell’economia Bruno Le Maire ha infatti spiegato a una Tv francese che il suo è un “no cortese ma chiaro e definitivo”.
Il ministro Le Maire ha poi avuto l’occasione di “spiegare la sua posizione” – riporta France Presse – direttamente al fondatore di Couche-Tard Alain Bouchard che si trovava a Parigi, e per telefono al ministro dell’economia canadese Pierre Fitzgibbon. I vertici del gruppo canadese, infatti, erano sbarcati a Parigi per convincere il governo francese promettendo miliardi di euro di investimenti, nessun taglio ai posti di lavoro per due anni e la quotazione del gruppo sia in Francia che in Canada.
A quanto pare però queste promesse non sono bastate. I fattori alla base del no, già sostenuti dal ministro francese appena la notizia è trapelata, sembrano essere principalmente due. Il primo è che in Francia esiste una precisa regolamentazione degli investimenti esteri, ora potenziata a causa del Covid-19, che consente di bloccare le operazioni provenienti dall’estero sulla Francia, soprattutto quando queste riguardano settori giudicati come strategici per l’economia nazionale. E fra questi, appunto, è classificata anche la filiera agro-alimentare. Punto due: Carrefour ha un valore di mercato di 12,5 miliardi di euro e con i suoi circa 320 mila addetti, l’insegna francese è il più grande datore di lavoro privato della nazione.
Fatto sta che anche oggi le borse ne hanno risentito: dopo che il gruppo canadese Couche-Tard ha ritirato il progetto di acquisizione della catena di supermercati proprio a causa dell’opposizione dichiarata da parte del Governo francese, in borsa oggi Carrefour segna un -6%.
Copyright: Fruitbook Magazine