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L’agricoltura biodinamica esce dalla proposta di legge sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. L’Assemblea di Montecitorio ha approvato stamattina 9 febbraio alla quasi unanimità due emendamenti di Riccardo Magi (+Eu) e della commissione che eliminano dal testo l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica. “Equiparare con un automatismo l’agricoltura cosiddetta biodinamica a quella biologica, come fa la norma in discussione, è antiscientifico” aveva dichiarato il parlamentare Magi.

Il mondo scientifico infatti si è espresso contrario più volte all’equiparazione delle due pratiche: dalla senatrice Cattaneo che in Senato ha sostenuto come il biodinamico si basi su pratiche esoteriche e fosse una truffa alla pari di stamina, al più recente Nobel per la fisica Parisi, che ha affermato come con questa norma si faccia entrare la magia nell’ordinamento giuridico durante una lectio magistralis.

Il ddl, dopo essere stato approvato in Senato il 20 maggio 2021, era approdato alla Camera nella seconda metà di giugno, con l’esame da parte della Commissione Agricoltura, durante il quale erano emersi dubbi sull’opportunità di utilizzare il termine “agricoltura biodinamica” in un testo di legge. In Francia, Germania e Spagna, ad esempio, le leggi sull’agricoltura biologica non contengono riferimenti all’agricoltura biodinamica, frutto, tra l’altro, di una certificazione da parte di un soggetto privato, come spiega La Repubblica. In seguito alla modifica approvata con 421 voti a favore e nessun contrario, il provvedimento dovrà ora tornare in Senato per una quarta lettura.

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Il comparto del biologico italiano conta più di 70 mila produttori, di questi solo 4.500 coltivatori seguono le pratiche del biodinamico (ricordiamo che per produrre biodinamico bisogna essere prima certificati come biologico). Il biologico ha raggiunto un valore di mercato de 7,5 miliardi di euro nel 2021 e un’occupazione cresciuta del 71% nell’ultimo decennio, raccogliendo nei ranghi soprattutto molti giovani. Gli italiani che scelgono bio sono circa il 64%.

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