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                      Le Iene spara di nuovo a zero sulla Gdo. “Supermercati che riciclano merce scaduta”

                      Dopo il servizio sulla Gdo e sugli sconti obbligati imposti da alcuni gruppi ai fornitori, il celebre programma di Italia 1 va di nuovo a colpire il mondo della grande distribuzione. Questa volta la Iena Giulio Golia mostra, con una carrellata di orrori, la prassi di rietichettare il cibo scaduto per rimetterlo in vendita nei reparti dei freschi, ortofrutta compresa. Contenuti forti, confezionati sulle testimonianze di alcuni operatori anonimi, che a nostro avviso andrebbero verificati su larga scala, prima di trarre conclusioni allarmanti…

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      iene-supermercati-cibi-scadutiNuovo colpo basso de Le Iene al mondo della grande distribuzione. Il celebre programma Mediaset condotto la domenica sera da Nadia Toffa e il martedì sera da Alessia Marcuzzi e Nicola Savino, dopo avere dedicato un servizio, l’11 novembre, agli sconti obbligati imposti da alcuni gruppi distributivi ai fornitori (leggi qui), ora torna a sparare a zero sui supermercati, dove sembrerebbero verificarsi prassi non propriamente consone riguardanti le date di scadenza dei prodotti freschi e freschissimi.

                       

                      Questa volta l’inviato è la iena Giulio Golia, che dopo avere realizzato, la settimana precedente, un servizio specifico sul reparto macelleria, ora torna a parlare dei supermercati raccontando come il cibo scaduto venga in alcuni casi riconfezionato con una nuova data di scadenza e quindi riproposto sui banchi. Questo, stando ai contenuti del servizio trasmesso su Italia 1 martedì 13 novembre, avverrebbe in tutti i reparti dei freschi, dalla macelleria alla pescheria, dalla pasticceria alla gastronomia, coinvolgendo anche il reparto frutta e verdura.

                       

                      iene-supermercati-cibi-scaduti“Il cibo scaduto viene riusato in ogni modo, alla faccia della salute di chi compra”, si sente nel corso del servizio, che raccoglie le testimonianze anonime di alcuni addetti ai banchi dei freschi di alcune catene distributive. Un uomo dal viso coperto, che dice di aver lavorato per più supermercati della grande distribuzione, racconta nel servizio che questa prassi di rietichettare il cibo scaduto “si fa ovunque, in ogni supermercato”. Il servizio quindi mostra le decine di segnalazioni e testimonianze giunte per e mail alla redazione.

                       

                      Salumi, formaggi, angurie, pesce: tutto viene rietichettato quando scaduto con nuova data, “fino a venti volte”. Sono contenuti forti, forse dai toni un po’ esagerati, quelli del servizio de le Iene del 13 novembre, che a nostro avviso andrebbero verificati su larga scala prima di trarre conclusioni allarmanti. I riflettori sono puntati anche sul reparto ortofrutta. Anche qui si trovano prodotti scaduti rietichettati? “Questo avviene soprattutto d’estate, – spiega il testimone dal volto coperto – ad esempio con l’anguria tagliata a spicchi. Quando si è raggiunta la data di scadenza, l’addetto rimuove l’articolo, toglie il packaging e lo riconfeziona con una nuova etichetta che riporta una nuova data di scadenza, quindi lo rimette sui banchi”.

                      iene-supermercati-cibi-scadutiSembrerebbe una vera e propria carrellata degli orrori, quella dipinta dal servizio de le Iene. La merce peggiore? Sarebbe quella che finisce nel reparto gastronomia, dove vengono preparati i pianti pronti. Qui si rilevano talvolta “situazioni imbarazzanti”.  Ingredienti scaduti e scambiati tra i vari reparti, prodotti per la composizione dei piatti lasciati sfusi, senza confezione e senza etichetta, in condizioni igieniche pericolose. Le foto che scorrono durante il sevizio mostrano banchi e taglieri per la lavorazione sporchi, ingredienti conservati alla rinfusa, si vedono anche dei gamberetti sfusi che giacciono su una retina di arance.

                       

                      Di molte cose non abbiamo le prove, ma le testimonianze sono concordanti e vengono da persone che non si conoscono tra loro”, precisa la redazione del programma. E se qualcuno si lamenta? “Rimborsi e regali immediati. Ma si parla anche di casi salmonellosi e intossicazioni e di visite dell’Asl che partono con opportuno preavviso”. Chi si ribella? “Finisce fuori, come il commesso che ha girato per noi le immagini nel reparto macelleria”. “Tutto questo è un reato – è l’amara conclusione del servizio – e soprattutto mette a rischio la salute dei consumatori”.

                       

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