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                      L’UE approva i grilli a tavola ma vuole mettere il bollino nero al vino

                      Il Parlamento Ue potrebbe approvare una nuova norma che etichetterebbe come cancerogeno il vino, con un bollino nero sulle bottiglie, come avviene oggi con le sigarette, e una nuova lettera – F – del Nutriscore. Si va al voto domani, 15 febbraio, a pochi giorni dall’approvazione a livello comunitario dei grilli domestici per il consumo alimentare. Per Coldiretti si tratta di un paradosso. L’associazione, oltre a levare gli scudi schierandosi al fianco dei viticoltori italiani, fa notare, sulla questione insetti edibili, come essi provengano spesso da paesi extra Ue che sono ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari. “Inoltre il 54% degli italiani non li gradisce sulle tavole”

                      Dalla Redazione

                      grilli domestici (Acheta domesticus) arrivano sulle nostre tavole. La Commissione europea ne ha infatti autorizzato la commercializzazione come nuovo alimento: sono il terzo insetto approvato dall’UE dopo le tarme delle farina essiccate e la locusta migratoria, ai sensi del regolamento comunitario 2015/2283 sui cosiddetti “Novel Food” (leggi qui).

                      L’autorizzazione aveva già ottenuto il via libera degli Stati membri l’8 dicembre 2021, a seguito di una rigorosa valutazione da parte dell’Efsa, che ha concluso che questo insetto è sicuro per il consumo alimentare e può anche essere utilizzato come ingrediente per produrre vari tipi di referenze. I grilli domestici saranno quindi disponibili sul mercato, anche sugli scaffali della Gdo, interi congelati, interi essiccati, interi congelati in polvere, come snack o come ingrediente. I prodotti contenenti questi nuovi alimenti saranno etichettati per segnalare eventuali potenziali reazioni allergiche.

                      “L’Unione Europea annuncia il via libera ai grilli nel piatto proprio alla vigilia della votazione del Parlamento Europeo che rischia di demonizzare il consumo di vino”, commenta a caldo la Coldiretti, denunciando i recenti orientamenti comunitari nei confronti del vino e della birra “che rischiano di essere ingiustamente penalizzati con misure come allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione o l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea”. Domani 15 febbraio in Parlamento Europeo si voterà infatti in plenaria per il Cancer Plan e si discuterà anche della proposta, lanciata dall’inventore del Nutriscore Serge Hercberg, di introdurre una nuova lettera e un nuovo colore nel Nutriscore, da applicare al vino e alle altre bevande alcoliche, ritenute da alcuni studi cancerogene. L’ipotesi di Hercberg è di aggiungere il colore nero e la lettera F su tutte le etichette delle bevande che contengano anche una minima quantità d’alcol. Questo, come si può facilmente immaginare, finirebbe per far scattare l’identificazione fra alcolici di qualsiasi tipo e massimo grado di insalubrità.

                      L’Italia in occasione del voto di domani ha presentato quattro emendamenti che riguardano in particolare la differenza tra consumo moderato e abuso di alcol quale fattore di rischio, la revisione del concetto di “no-safe level” (nessun livello sicuro di consumo) per il vino e la revisione della proposta sugli avvisi salutistici, modello sigarette.

                      “Il vino è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con sé stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol – sostiene la Coldiretti -. Lo dimostra peraltro il sostegno accordato dal provvedimento alla dieta mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo regolare di un bicchiere di vino ai pasti”. “L’equilibrio nutrizionale – aggiunge l’associazione degli agricoltori – va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto”.

                      Tornando invece all’arrivo dei grilli a tavola, Coldiretti fa notare come questa novità, in realtà, non sia gradita dal 54% degli italiani, “i quali sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli, il 16% e non risponde il 6%”, secondo un’indagine svolta insieme a Ixe. L’arrivo sulle tavole degli insetti, conclude la Coldiretti, solleva anche dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico, anche considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari.

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