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                      L’Efsa dà l’ok al consumo umano di insetti: approvate le tarme della farina

                      L’Efsa dà il via libera agli insetti nel piatto con il suo primo parere scientifico favorevole all’utilizzo alimentare umano di un insetto intero. Nello specifico si parla delle tarme della farina, allevate ed essiccate, che potranno diventare la base di numerose pietanze. La possibilità di commercializzare insetti a scopo alimentare è possibile in Europa dal 2018, con l’entrata in vigore del regolamento Ue sui “novel food”, che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi. La Commissione Ue ha così ora sette mesi di tempo per elaborare una proposta di autorizzazione, poi i singoli Paesi dovranno votare sull’immissione sul mercato. In Italia, però, il 54% degli intervistati da Coldiretti/Ixe’ non gradisce l’idea

                      Dalla Redazione

                      insetti

                      L’Europa è pronta a dare l’ok agli insetti nel piatto. Si tratta delle tarme della farina allevate ed essiccate che potranno essere mangiate senza rischi come snack o ingrediente di preparati per biscotti, barrette proteiche e pasta. A dichiararlo è l’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare che ha espresso il suo parere positivo. In seguito, la Commissione Ue avrà sette mesi di tempo per elaborare una proposta di autorizzazione, mentre l’immissione sul mercato dovrà poi essere votata dai Paesi membri.

                      Ma in Italia come viene vista la decisione dell’Efsa? Il 54% degli italiani considera gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale e non porterebbe mai a tavola la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) essiccata termicamente, intera o sotto forma di farina, per la quale il gruppo di esperti Efsa ha dato parere positivo per il consumo umano. Questo è quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixe’ in riferimento alla pubblicazione da parte dell’Efsa del primo parere scientifico favorevole all’utilizzo alimentare umano di un insetto intero, ai sensi del regolamento (UE) 2015/2283 sui Novel Food.

                      Secondo gli esperti, infatti, il suo consumo non risulta svantaggioso dal punto di vista nutrizionale e non pone problemi di sicurezza alimentare anche se – sottolinea la Coldiretti – il Novel Food a base di Tenibrio molitor può indurre sensibilizzazione e reazioni allergiche alle proteine ​​dell’insetto e può causare reazioni allergiche in soggetti con allergia ai crostacei e agli acari della polvere. La novità  però – secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ – non piace al 54% degli italiani, contrari agli insetti a tavola, il 24% si sono dichiarati indifferenti, il 16% favorevoli mentre il 6% non risponde.

                      La possibilità di commercializzare insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi (leggi qui). In giro per il mondo si possono trovare molti esempi che vanno dalla pasta all’uovo artigianale ai grilli ai millepiedi cinesi arrostiti al forno per renderli croccanti e poi affumicati, dalle tarantole arrostite senza conservanti né coloranti dal Laos ai vermi giganti della farina dalla Tailandia che sono arrostiti e dicono che abbiano un gusto simile alle patatine con un leggero aroma di pollo.

                      E ancora il baco da seta all’americana, la vera “star” degli insetti commestibili, le farfalle delle palme dalla Guyana francese, fritte e condite, le cimici d’acqua dalla Thailandia, ricche di fibre, proteine e vitamine fino agli “aperinsetti”: vermi della farina aromatizzati alla paprica, al curry e al sale marino “made in Belgio”, magari da mandare giù con un sorso di Vodka con bachi da seta. Per i palati più temerari ci sono anche gli scorpioni dorati dalla Cina e quelli neri dalla Thailandia, scarabei consigliati come aperitivo servito in spiedini, anch’essi thailandesi. Vastissima la scelta di grilli, da quelli al curry e cocco a quelli piccanti al gusto barbecue, fino a quelli al peperoncino dolce, tutti made in Thailandia.

                      A spingere verso il consumo di insetti è da qualche anno la Fao, forte del fatto che nel mondo già quasi 2000 specie di insetti sono considerate commestibili e vengono consumate da almeno 2 miliardi di persone. Una corretta alimentazione non può però prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati – conclude la Coldiretti – e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale.

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