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                      Mele Gala, raccolto più basso del previsto, in commercio prodotto “cotto”

                      Mele-Gala-DAO-Conad

                      Da Dao / Conad mele Gala a 1,29 euro / kg (copyright: Fm)

                      È iniziata da alcune settimane la commercializzazione di mele Gala raccolte in pianura, nuovo raccolto. Nelle aree di montagna i primi stacchi sono appena iniziati. Le alte temperature di questa estate, la siccità e i problemi a reperire manodopera hanno fatto sì che sul mercato ci sia anche – ma non solo – del prodotto “cotto”: raccolto cioè in avanzata fase di maturazione, di elevate qualità organolettiche ma non idoneo alla lunga conservazione. Per questo si rilevano quotazioni al consumo piuttosto basse, con insegne che cercano di sostenere le vendite (e i produttori) con campagne aggressive, come DAO / Conad che ha a volantino le mele Gala a 1,29 euro al kg. La situazione è comune ad altri Paesi europei, con Blue Whale, tra i leader in Francia, che si aspetta una produzione di mele Gala più bassa tra il 20 e il 30% rispetto alle stime di inizio agosto di Prognosfruit

                      di Eugenio Felice

                      Mele-Gala-DAO-Conad

                      Da DAO / Conad mele Gala a 1,29 euro / kg (copyright: Fm)

                      È appena iniziata la campagna 2022-23 delle mele e già la GDO fa offerte mirabolanti sottocosto che sviliscono il lavoro di tutta la filiera? È questo che si potrebbe pensare vedendo la pubblicità e i volantini di diverse insegne della grande distribuzione dove tra i prodotti “civetta” ci sono le mele Gala, notoriamente la prima varietà che viene raccolta. Ad esempio DAO, cooperativa aderente a Conad presente nel Nordest, da martedì 23 agosto a domenica 4 settembre ha messo tra i prodotti a “prezzi pazzi” le mele Gala nuovo raccolto a 1,29 euro al kg. Un prezzo sottocosto se consideriamo che una mela per ripagare tutti gli anelli della filiera in modo soddisfacente non dovrebbe essere venduta a meno di 2 euro al kg.

                      In realtà la grande distribuzione sta aiutando la produzione. Il motivo è presto detto. Questa estate è stata eccezionalmente calda e siccitosa. In più ci sono i noti problemi a reperire manodopera per il raccolto. Questi due fattori – clima e manopera – hanno portato a maturazione veloce e anticipata le mele, in particolare le Gala prodotte in zone di pianura. I tempi della raccolta non riescono a stare dietro ai tempi della natura e così alcune partite sono state raccolte o saranno raccolte in una fase di maturazione dei frutti non idonea alla lunga conservazione. In questa particolare situazione, le mele vengono definite “cotte”. Mele buone, intendiamoci, ma non arriveranno certamente alla prossima primavera. Vanno quindi vendute in fretta.

                      Il caldo ancora persistente in tutta Italia non aiuta inoltre i consumi di un frutto tipicamente autunno-invernale come la mela e quindi si fa leva sul prezzo. Non va meglio nel resto d’Europa e nel mese di settembre, a raccolto terminato, è attesa una revisione delle stime di produzione da parte di WAPA – The World Apple and Pear Association. A inizio agosto infatti, nel corso dell’evento Prognosfruit di Belgrado, le stime parlavano di un +2% a livello europeo per la varietà Gala a 1,614 milioni di tonnellate. In realtà Blue Whale, tra i leader in Francia nel settore melicolo, protagonista nei commerci mondiali, ha già anticipato che da loro il calo produttivo rispetto alle previsioni di Prognosfruit sarà, per la varietà Gala, tra il 20 e il 30%. Seguiranno aggiornamenti.

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