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                      NaturaSì in crisi. Le reazioni sui social: “Pochi clienti, il bio lì costa troppo”

                      NaturaSì Verona ©FM

                      NaturaSì, l'insegna del negozio di Corso Miano a Verona (copyright: Fm)

                      È notizia di pochi giorni fa che NaturaSì, la catena di supermercati bio più diffusa in Italia, ha messo in cassa integrazione, a partire dal 7 marzo, i quasi 400 dipendenti che lavorano nei cinque magazzini dislocati nel Nord Italia (uno a Treviso, il più grande, due a Verona, uno a Bologna e uno a Torino). A mettere in difficoltà NaturaSì è la situazione contingente: pandemia, rincaro delle materie prime, concorrenza dei supermercati tradizionali. La riduzione dell’orario di lavoro legato alla cassa integrazione varia dal 10% al 40%. Va chiarito che i negozi sono regolarmente aperti, lo stesso gruppo parla di intervento temporaneo “necessario per avviare un rilancio aziendale e una riorganizzazione interna”

                      di Eugenio Felice

                      NaturaSi-in-crisi-Verona

                      NaturaSì, l’insegna del negozio di Corso Miano a Verona (copyright: Fm)

                      Ha fatto parlare la notizia che NaturaSì, la catena specializzata nella vendita di prodotti biologici, biodinamici e naturali leader in Italia, ha messo in cassa integrazione dal 7 febbraio i quasi 400 dipendenti che lavorano nei cinque magazzini logistici dislocati nel Nord Italia. “Dopo anni di continua crescita – si legge in una nota dell’azienda – il mercato del bio specializzato in tutta Europa sta subendo la difficile situazione economica che stiamo vivendo, dovuta in particolare all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, e allo stato di insicurezza in cui versano molte famiglie. NaturaSi ha quindi chiesto ai propri collaboratori e alle organizzazioni sindacali di ricorrere temporaneamente alla cassa di solidarietà per avere il tempo necessario per avviare un rilancio aziendale e una riorganizzazione interna, nella fiducia che questa contingenza possa terminare presto”.

                      Ma quali sono state le reazioni sui social “a caldo” da parte dei consumatori finali, cioè i clienti o quelli che potrebbero essere i clienti di NaturaSì? Ne abbiamo fatto una selezione, prendendo a riferimento Facebook. Flavio V. ricorda la situazione che stiamo vivendo: “È aumentato tutto, prezzi alle stelle, la gente si muove poco e se lo fa è per fare una passeggiata e niente di più, i saldi sono stati un buco nell’acqua, la pizza ormai la si preferisce d’asporto, ci hanno limitati con il green pass e ora arriva il conto salato per tutti o quasi”.Ancora Oriano P.: “La gente con tutti i rincari deve arrivare a fine mese, è logico che taglia. Biologico si ma a che prezzo? Come le auto elettriche, voglio vedere adesso, con quello che costa l’energia elettrica… sarà ancora conveniente? Le famiglie cercano di sbarcare il lunario tagliando i costi, questo va a discapito di aziende come NaturaSì”.

                      Continuiamo con le reazioni alla notizia. Tania V. va dritta al sodo: “Hanno prezzi improponibili e ingiustificabili. Era ovvio che implodessero. Nemmeno noi vegan ci andiamo più. Ti tocca lasciare mezzo stipendio“. Sulla stessa lunghezza d’onda Lucia M.: “Sono cari e siamo tutti in crisi. L’ultimo problema, per tante famiglie, è andare a comprare in negozi come questi, anche perché le alternative ci sono. Anche alla Lidl trovi prodotti bio“. Ancora Alberto B.: “La priorità in questo momento di difficoltà per moltissime famiglie è “PastoSì“, possibilmente a pranzo e a cena. Per il superfluo c’è poco spazio oggi, e forse c’è ne sarà sempre meno”. C’è chi dà la colpa al servizio, come Sabrina M.: “Purtroppo hanno chiuso il ristorante che era una bellissima soluzione per mangiare bio a buffet per tutti i gusti, vegani, vegetariani e non. Scelta a mio avviso sbagliata“.

                      C’è l’ex cliente, come Claudia M.: “Per questi periodi sono troppo a caro prezzo. Una volta ci andavo spesso, ora non più, devo fare i conti con la spesa. Mi dispiace per i dipendenti naturalmente”. C’è chi sottolinea il costo a carico di tutti, come Andrea M.: “Questo tipo di business ha lo stesso senso del negozio di maschere subacque sul monte Amiata. Negozi di 300 mq con prezzi da élite, come si può pensare che possano sopravvivere con 5 clienti all’ora, se va bene? Qui non c’entra Draghi, c’entra che sono progetti imprenditoriali completamente scriteriati per i quali a pagare poi le casse integrazioni siamo noi cittadini con le nostre tasse, tanto per cambiare”. Infine, Denis M.: “Forse il loro errore è solo la poca pubblicità perché NaturaSì, che ho conosciuto dall’interno, è veramente molto seria, con controlli rigidi e frequenti. Anche se può sembrare alto, il prezzo è il più basso che si riesce ad avere da coltivazioni naturali e bio”.

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