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                      Orsero raggiunge il miliardo e guarda a nuove nicchie e aree di produzione

                      Frutti di bosco, erbe aromatiche e frutta secca sono segmenti di interesse crescente per il Gruppo Orsero, leader nell’import e nella distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi. I cambiamenti climatici in atto, inoltre, portano la multinazionale italiana a guardare a nuove aree di produzione di frutta esotica come il Sudafrica e la Colombia. Lo racconta Raffaella Orsero, vice presidente e Ceo del gruppo, al Corriere L’Economia nel numero in edicola lunedì 3 febbraio. La società holding dell’omonimo gruppo, dallo scorso dicembre quotata nel segmento Star di Piazza Affari, guarda anche a Starbucks e a Autogrill per allargare il business del fresh cut

                      Dalla Redazione

                      Orsero

                      I cambiamenti climatici in atto stanno rivoluzionando il business della frutta esotica? Per il Gruppo Orsero il cosiddetto climate change porta l’attenzione verso nuove aree di produzione: il Sudafrica ad esempio, un’area che sta diventando più privilegiata persino del Sudamerica. Oppure la Colombia, un Paese sempre più interessante per la produzione di avocado. A rivelarlo in un’intervista del Corriere L’Economia è Raffaella Orsero, vice presidente e amministratrice delegata di Orsero Spa, società quotata in borsa – dallo scorso dicembre presente nel segmento Star di Piazza Affari – holding dell’omonimo gruppo di origini liguri che oggi è tra i leader nell’Europa mediterranea per l’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi.

                      Orsero quotazioni borsa

                      L’andamento in borsa del titolo di Orsero Spa negli ultimi tre anni

                      Oggi il Gruppo Orsero concentra il suo business su due segmenti: l’import&shipping di banane e ananas e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi. Grazie allo sviluppo di questa attività a giugno 2019 il fatturato della società ammontava già a 493 milioni di euro (leggi qui): la crescita è proseguita anche nei mesi seguenti con trend positivo, tanto che a fine anno il giro di affari di Orsero ha toccato quota 1 miliardo, come sottolinea il Corriere L’Economia.

                      Pensare che solo fino a qualche anno il gruppo multinazionale ligure aveva un indebitamento consolidato di oltre 270 milioni di euro. Nel 2016 inizia l’inversione di tendenza: Orsero raggiunge un accordo con Glenalta Food Spa, società con un capitale finanziario di 80 milioni di euro quotata in borsa. Questo accordo porta nei primi mesi del 2017 alla fusione per incorporazione di GF Group in Glenalta Food e la ridenominazione della stessa in Orsero Spa. Grazie a questa operazione ci sono nuovamente risorse a disposizione per finanziare la crescita futura del gruppo e rafforzare la sua leadership nell’import e nella distribuzione di prodotti ortofrutticoli, come scrivevamo in un articolo di ottobre 2016 (leggi qui).

                      Oggi il Gruppo Orsero è una multinazionale solida, che guarda al futuro con ambizioni piani di sviluppo. “Nell’ultimo triennio – continua Raffaella Orsero sul Corriere L’Economia – siamo cresciuti il doppio della media del settore: il nostro è un comparto maturo che cresce dell’1,5-2%, ma noi riusciamo a doppiare questi margini”. I mercati di riferimento per Orsero oggi sono quelli del Sud Europa. Italia, Francia, Grecia, Portogallo, Spagna: è qui che si concentra la distribuzione di frutta e verdura, per un totale di 700 mila tonnellate di prodotto all’anno. E la previsione, stando alle parole del Ceo del Gruppo, è quella di continuare a crescere in queste aree, anche puntando su nuove produzioni di nicchia e progetti verticali. “Frutti di bosco, erbe aromatiche, frutta secca sono tutti segmenti che possono diventare di nostro interesse”, rivela.

                      Guardando al 2019, vanno infine menzionati gli importanti investimenti e l’attività svolta da Orsero per lo sviluppo del fresh cut (o IV gamma), ovvero il segmento della frutta fresca tagliata e pronta al consumo, un comparto sempre più rilevante per il gruppo (leggi qui la nostra intervista al presidente Paolo Prudenziati. “L’anno appena trascorso è stata la prima stagione completa per questo comparto – conclude sul Corriere Raffaella Orsero – e abbiamo visto un raddoppio del fatturato, segnale evidente della crescita di questo segmento. Abbiamo intenzione di rafforzarlo e potenziarlo, per questo stiamo studiando partnership con Starbucks, Autogrill, Piadineria e tutte le catene del food che possono proporre frutta di IV gamma”.

                       

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