L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Come rilanciare l’ortofrutta made in Italy? Il dibattito di Conad a Forlì

                      Il Grande Viaggio Insieme, il “tour della socialità” di Conad dedicato quest’anno alle filiere agroalimentari, ha fatto tappa a Forlì il 14 e 15 giugno. Nella regione che ha il primato nazionale per la produzione di frutta, si è parlato delle potenzialità e anche delle criticità di un comparto, quello ortofrutticolo, fondamentale per l’economia italiana. La fotografia scattata da una ricerca commissionata da Conad ad Aaster è stata commentata nella tavola rotonda del 14 giugno, durante la quale l’Ad di Conad Francesco Pugliese ha lanciato i suoi “highlight” su tematiche come il caporalato, la concorrenza spagnola, la valorizzazione del prodotto made in Italy, la qualità e il gusto da ritrovare, il tema del packaging e della sostenibilità. Al dibattito hanno partecipato fra gli altri Francesco Avanzini (CPR System, Conad), Mirco Zanelli (Apofruit) Lauro Guidi (Agribologna), Roberto Guidi (Agricola Guidi)

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Conad Grande Viaggio Forlì

                      La tavola rotonda di Conad nella tappa forlivese del Grande Viaggio Insieme (credits: Twitter Conad)

                      Più di 318 mila imprese, quasi 472 mila occupati, un fatturato di 14,7 miliardi di euro (per le società di capitali), in crescita del 3,2 per cento tra il 2016 e il 2017. Sono i numeri della filiera ortofrutticola italiana, settore che coinvolge il 5,1 per cento delle aziende nazionali, la stragrande maggioranza delle quali operanti nell’area agricola. Con un giro di affari di 3,6 miliardi di euro e 7,2 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, il comparto della frutta rappresenta una fetta importante di questo mercato. Un comparto che ancora accusa i colpi della crisi, e soffre nell’export la concorrenza di realtà ben più strutturate. L’Italia è il settimo esportatore mondiale di frutta fresca, al terzo posto in Europa, ma a lunga distanza da Paesi Bassi e Spagna. Le esperienze di aggregazione produttiva, gli investimenti in qualità e sostenibilità, un maggiore sforzo di pianificazione anche in concerto con la Gdo possono però divenire la chiave del rilancio per l’intero settore. Sono queste le tematiche affrontate nel corso della tavola rotonda Dialogo con le meraviglie del Paese, organizzata da Conad nell’ambito dell’edizione 2019 del Grande Viaggio Insieme, che venerdì 14 e sabato 15 giugno ha fatto tappa a Forlì. Il tour “della socialità” che ogni anno Conad organizza per incontrare i le persone e i territori in cui è presente è dedicato quest’anno al tema delle filiere agroalimentari: nella tappa forlivese si è parlato in particolare di frutta, in una regione, l’Emilia Romagna, che – con una quota del 16% – ha il primato nazionale per aree dedicate alla produzione frutticola. Le aziende emiliano romagnole vantano una superficie media di 3,7 ettari, più che doppia rispetto alla media nazionale (ferma a 1,8), e vicinissima a quella della Spagna (3,9).

                       

                      In occasione della due giorni romagnola Conad ha affidato all’istituto di ricerca Aaster il compito di realizzare uno studio socio-economico sul comparto dell’ortofrutta e sulle dinamiche che ne regolano il funzionamento, individuandone criticità e potenzialità. I risultati di questa ricerca sono stati presentati il 14 giugno nella sala Europa della Fiera di Forlì, nel corso di un dibattito con alcuni dei protagonisti della filiera ortofrutticola emiliano romagnola. Alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista Marianna Aprile, ha fatto gli onori di casa Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, che ha commentato i dati presentati da Aldo Bonomi, sociologo e direttore di Aaster. “Quello dell’ortofrutta è un comparto dalle grandi potenzialità, ma che soffre di alcuni deficit strutturali, primi tra tutti un’eccessiva frammentazione delle filiere, la mancanza di grandi piattaforme logistico-distributive, la difficoltà tutta italiana di fare sistema”, ha sottolineato Pugliese. Il vero tema della filiera dell’ortofrutta – ha aggiunto – non è che la Spagna compete meglio, ma che abbiamo i costi infrastrutturali più alti d’Europa che incidono fortemente sul prezzo. È più efficiente far viaggiare merci da Milano a Oslo che da Catania a Napoli”.

                       

                      Conad Grande Viaggio Forlì

                      L’Ad di Conad Francesco Pugliese durante la tappa a Forlì

                      Quindi l’Ad di Conad ha toccato il tema della valorizzazione del made in Italy. “Finché ci saranno retailer italiani che privilegiano sui loro scaffali le produzioni ortofrutticole nazionali, allora c’è speranza per il settore”, ha chiosato Pugliese, alludendo anche all’operazione di acquisizione di Auchan. “L’ortofrutta venduta in Conad è al 90% italiana – sottolinea –, in Auchan, numeri alla mano, la quota di frutta e verdura made in Italy venduta sui banchi si aggira intorno al 60%”. Conad ha comunicato anche i dati di bilancio 2018, che mostrano una crescita costante, in controtendenza rispetto al mercato. Con l’acquisizione delle attività di Auchan Retail Italia, poi, il gruppo guidato da Pugliese ha conquistato “la leadership di mercato“, sottolinea lo stesso Ad (leggi qui).

                       

                      “Lo studio condotto da Aaster evidenzia la necessità di estendere le strategie vincenti all’intero comparto. – ha continuato Pugliese durante la tavola rotonda forlivese – In questa partita la Gdo può dare un contributo fondamentale, impegnandosi per mantenere alta la qualità dei prodotti coltivati sul suolo italiano e promuovendo nel contempo innovazione. È con questo obiettivo che Conad ha scelto di avere rapporti diretti con i suoi fornitori, bandendo da tempo le aste a doppio ribasso”. Quindi l’Ad di Conad ha lanciato una provocazione sul tema delle filiere sporche: “Il caporalato sarebbe sconfitto molto in fretta, se ci fosse davvero la volontà di abbattere il fenomeno. Le autorità sanno dove si trovano le baraccopoli e non sarebbe difficile seguire centinaia di lavoratori che si spostano per l’Italia a seconda dei raccolti stagionali. Il sospetto, purtroppo, è che spesso convenga chiudere gli occhi, altrimenti crollerebbe tutto il sistema”.

                       

                      Un altro aspetto centrale che l’Ad di Conad ha sottolineato durante l’incontro è stato il tema della qualità dei prodotti ortofrutticoli venduti sui banchi, “che spesso hanno perso il gusto”. E quindi cita come esempio la crisi delle drupacee. “Troppo spesso troviamo albicocche che sanno di patata, a causa di una raccolta troppo anticipata. Ma questo non è sempre colpa degli agricoltori, o della Gdo, aggiunge Pugliese: “Mancano infrastrutture, la logistica è penalizzata e la raccolta va fatta in anticipo, diversamente il prodotto che arriva al consumatore sarebbe già sovramaturo”.

                       

                      Grande Viaggio Conad Forlì

                      Il Grande Viaggio Conad a Forlì si è concluso con un concerto tributo a Lucio Dalla diretto dal maestro Beppe Vessicchio, con special guest Fiorella Mannoia

                      Il consumatore è la chiave: non un semplice addetto alla spesa, ma un “ConsumAttore”, consapevole delle sue scelte, esigente, che la frutta la vuole bella da vedere e buona da mangiare, in grado da solo di fare il buono e il cattivo tempo, per tutti: produttori, retailer, anche vivaisti e produttori macchinari, servizi e imballaggi.

                       

                      Anche su temi come il packaging e la sostenibilità, infatti, si giocherà il futuro del settore: ne sono consce le aziende, che, come sottolinea l’indagine di Aaster, vanno sperimentando metodi di coltura finalizzati alla tutela o al ripristino della biodiversità, abbinate a politiche di crescente riduzione dell’uso di agro farmaci, e studiano nuove confezioni per i loro prodotti, “nella consapevolezza che tra le determinanti delle scelte di consumo di frutta vi è proprio l’aspetto legato alla biodegradabilità delle confezioni”.

                       

                      Alla tavola rotonda forlivese hanno quindi preso parte alcuni protagonisti della filiera ortofrutticola emiliano romagnola, con le loro case history di successo in questi ambiti. Parliamo di CPR System (presente sul palco Francesco Avanzini, presidente della cooperativa leader degli imballaggi di plastica riutilizzabili, e direttore generale operativo di Conad), “modello virtuoso di economia circolare”. O di Apofruit Italia (rappresentata per l’occasione dal direttore commerciale Mirco Zanelli), “esempio eccellente di aggregazione e di come le sfide possano essere vinte grazie a una politica di filiera”. Anche Agribologna (rappresentata durante la tavola rotonda dal suo presidente Lauro Guidi) è un esempio virtuoso, in questo senso. “In virtù dei loro numeri – si è detto all’incontro – queste realtà cooperative riescono a fronteggiare il mercato, organizzare il lavoro secondo logiche di pianificazione, e offrire assistenza tecnica ai produttori, dal in campo alla tutela sui prezzi”. Al dibattito, a cui hanno partecipato anche Simona Caselli, assessore all’Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna e Vincenzo Colla, vice segretario generale Cgil, è intervenuto anche  Roberto Guidi, direzione commerciale S.A. Agricola Guidi di Roncofreddo, che ha annunciato il nuovo progetto delle albicocche a residuo zero.

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine