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                      Partnership Agricola Campidanese-Terrantiga: dall’impollinazione a un miele da Oscar

                      Agricola Campidanese collabora con O.P. Terrantiga Apicoltori Sardi che fornisce al colosso ortofrutticolo di Terralba (Or) le api utili per l’impollinazione dei fiori di numerose varietà di prodotti, tra i quali la mini anguria Gavina. La O.P. di San Sperate (Su) ha a sua volta ha a disposizione le intercapedini fra un campo coltivato e l’altro per collocare le sue arnie e lasciare che le api svolgano la loro preziosa attività, producendo anche miele biologico: uno dei migliori in Europa, come attestano i recenti premi vinti da Terrantiga al concorso internazionale Biomiel. “Una partnership, la nostra, che sfocia in una vera e propria economia circolare”, ci racconta il responsabile logistico-commerciale di Agricola Campidanese Marco Lotta

                      di Carlotta Benini

                      ape Agricola Campidanese

                      Un ape sui fiori di melone nei campi di Agricola Campidanese

                      Sono api che producono anche un miele “da Oscar” quelle che impollinano i fiori di anguria e di melone da cui nascono eccellenze come Gavina, la mini anguria naturalmente povera di semi, dolcissima e croccante, che con il brand L’Orto di Eleonora  arriva dal prossimo mese sui banchi dei migliori supermercati italiani e da lì a casa dei consumatori (leggi qui). Sono le api di O.P. Terrantiga Apicoltori Sardi che di recente ha fatto incetta di premi a Biomiel, concorso che premia il miglior miele biologico a livello internazionale, conquistando il primo posto in assoluto con il miele all’Eucalipto, considerato il miglior monoflor. Oro anche per quello di Corbezzolo e quattro argenti per quello di Asfodelo, Sulla, Lavanda Selvatica e Erica, come riporta Ansa.

                      La O.P. di San Sperate (Su) da anni collabora stabilmente con Agricola Campidanese, alla quale fornisce appunto le preziose api impollinatrici che in primavera entrano in azione nelle coltivazioni di meloni e angurie, svolgendo anche il loro prezioso contribuito nei confronti dell’ecosistema e della biodiversità.

                      “La partnership con Terrantiga ha preso vita un paio di anni fa e si è consolidata, tanto che oggi quello che ci lega è un rapporto simbiotico, se così lo possiamo definire – ci racconta Marco Lotta, responsabile logistico-commerciale di Agricola Campidanese -. Noi infatti abbiamo bisogno delle api per l’impollinazione di meloni e angurie, in cambio offriamo le nostre intercapedini fra un campo e l’altro come spazi dove collocare le arnie, lasciando che questi preziosi insetti svolgano la loro attività producendo anche miele”. Nelle intercapedini e tra un frangivento e l’altro crescono infatti eucalipto e altre piante spontanee dai cui fiori nascono alcuni dei migliori mieli biologici firmati Terrantiga.

                      “La presenza di api implica che dai nostri campi siano banditi tutti i prodotti che possono creare problematiche a questi insetti – aggiunge Lotta -. Ciò significa una maggiore attenzione alla gestione e all’utilizzo dei trattamenti, un sempre minor utilizzo di fitofarmaci e l’esclusione di alcune molecole dai piani di difesa, nell’ottica di una sempre maggiore sostenibilità delle colture e di una vera e propria economia circolare”.

                      “In Agricola Campidanese abbiamo trovato un partner importante che condivide con noi la stessa visione di un’agricoltura realmente più sostenibile, attenta alla salute, del consumatore e del Pianeta, e rispettosa della biodiversità – dichiara Francesco Caboni, presidente di Terrantigua -. Biodiversità che, con pratiche intensive sempre più diffuse, oggi è pesantemente alterata. Basti pensare che la massa di insetti impollinatori utili a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema si è ridotta del 70%. Questo perché l’utilizzo nelle colture di fitofarmaci ad azione antiparassitaria finisce per causare la morte anche delle api”.

                      Questo non succede, però, con aziende che operano in modo virtuoso come la O.P. di Terralba, che presta la massima attenzione alla salute delle api, escludendo appunto alcune molecole dai piani di difesa ed effettuando i trattamenti solo nei periodi in cui questi non nuocciono ai preziosi insetti. “In questo modo al termine del ciclo di impollinazione le api restano vive e sono quindi disponibili anche per la mellificazione”, precisa il presidente di Terrantiga.

                      “Pratiche agricole meno invasive comportano un impegno maggiore da parte delle aziende, anche in termini economici, ed è qui che si vede chi davvero è responsabile e virtuoso e chi invece vive la sostenibilità come una pratica di green washing – chiosa Caboni -. Se rispettare la biodiversità in agricoltura è più complicato, i benefici che ne derivano sono a vantaggio di tutti. E il nostro Pianeta ne ha urgente bisogno, soprattutto se guardiamo agli sconvolgimenti climatici in atto. Siamo ancora in tempo per una politica europea più intelligente che premi le aziende davvero virtuose, che hanno sviluppato un concetto realmente sostenibile di agricoltura, secondo cui non basta produrre, ma bisogna farlo con il minor impatto possibile”.

                      Infine una piccola provocazione: “Anziché continuare a discutere sul Nutriscore, bisognerebbe introdurre ilBioscore’ – conclude Caboni -. Un’etichetta che indichi ai consumatori che impronta lasciano realmente sul Pianeta i prodotti che si mettono nel carrello e quali sono quei prodotti che, anziché impattare, contribuiscono a preservare la biodiversità”.

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