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                      Penguin Lockers: gli armadietti italiani per l’e-commerce del fresco 

                      Vendere online prodotti freschi e poter contare su un ampio bacino di clienti, come i dipendenti di una grossa azienda. Questa è l’idea alla base degli armadietti refrigerati premiati al Macfrut 2017 per l’innovazione nella logistica. Presentati inizialmente con il marchio WePick, gli armadietti componibili verranno lanciati sul mercato in autunno con il brand Penguin Lockers, di pari passo con l’attivazione della piattaforma multivendor Freskissimo. “Il nostro obiettivo – spiega Paolo Zanini, ad di Future Lockers – è creare una rete di clienti da proporre alle aziende che ci scelgono per la distribuzione”

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Macfrut 2017 la medaglia d’oro per l’innovazione nella sezione Logistica e Servizi se la sono aggiudicata (a pari merito con Calibit) gli armadietti refrigerati WePick, presentati all’evento riminese dallo spin-off universitario Agromics. Paolo Zanini, socio di Agromics e amministratore delegato di Future Lockers, l’azienda lombarda che produce gli armadietti (da poco ribattezzati Penguin Lockers) è convinto che l’idea possa suscitare l’attenzione da parte del mondo dell’agroalimentare. “Penguin Lockers – spiega – è il brand con cui noi vendiamo gli armadi refrigerati WePick e il software di controllo per la consegna fuori casa”.

                       

                      Nel concreto si tratta di armadietti refrigerati, modulari e facili da installare, uno sull’altro come mattoncini Lego. Ogni modulo è completamente indipendente dagli altri, in grado di offrire livelli personalizzati di refrigerazione per le caratteristiche dei diversi prodotti. “I nostri clienti – osserva Zanini – in questo caso sono aziende che hanno già una loro rete distributiva, e si vogliono dotare di strumenti per supportare questa rete distributiva”. 

                       

                      Non si tratta però solamente di commercializzare semplici locker per la consegna fuori casa. “La parte più significativa della nostra iniziativa imprenditoriale – sottolinea Zanini – è Freskissimo, una piattaforma di e-commerce attraverso la quale intendiamo offrire ai nostri clienti un vero mercato potenziale”. Per Zanini, infatti, qui il vantaggio competitivo sta tutto nel mettere a disposizione dei produttori (perlopiù locali o di regioni confinanti) una potenziale massa critica di clienti.“Noi – spiega – offriamo al produttore un modello di consegna basato su una rete di punti di raccolta posizionati in punti strategici e molto frequentati, come grosse aziende o realtà con numerosi dipendenti, come gli ospedali. Sono luoghi e contesti che rappresentano un bacino di potenziali clienti”.

                       

                       

                      Come funziona? Il meccanismo è questo: da un lato la Future Lockers stringe un accordo con l’azienda ospitante, che quindi decide di offrire ai propri dipendenti il servizio come benefit aziendale (come fosse una mensa aziendale). In questo caso, l’utente fa la spesa online, il sistema prenota uno slot libero nel punto di ritiro, il produttore consegna gli articoli richiesti e l’utente riceve un codice di sblocco per aprire il locker. Dall’altro, la stessa Future Lockers contatta i produttori nel settore agroalimentare che, pagando un canone fisso e una percentuale sul venduto, hanno la possibilità di vendere i propri prodotti in un potenziale marketplace e sulla piattaforma Freskissimo. “Nel marketplace – spiega Zanini – ci sarà ovviamente la merce del produttore: lui ci mette la faccia, noi la distribuzione”.

                       

                      Ma come è nata la scelta di trovare dei luoghi adatti dove posizionare i locker? “Prima di tutto – spiega Zanini – ci siamo accorti che non è facile trovare luoghi adatti per il ritiro di prodotti agroalimentari, che male si prestano a essere posti in certi luoghi ad alta frequentazione ma poco sani, come le stazioni di servizio. La scelta dei luoghi era ed è strategica, ed è questo che ci ha fatto scattare l’idea di fare una selezione dei posti cercando di coniugare il benefit che l’azienda può offrire ai suoi dipendenti con la possibilità per noi e per i produttori di poter vendere in un mercato potenziale e in una location adeguata”.

                       

                      In un momento in cui i giganti della logistica hanno iniziato a popolare le nostre città con diversi locker per la consegna, in cosa si distingue l’idea dei locker italiani? “Nel modello click and collect di Amazon – risponde Zanini – l’armadietto è estensione del negozio fisico. Il nostro è un modello di business completamente diverso, oltre che, per il momento, esclusivamente b2b. È chiaro che non saremmo competitivi con un modello di business alla Amazon, che però non offre un mercato potenziale, che è invece quello che offriamo noi”. 

                       

                      Nel mondo delle start-up il cambiamento è pressoché costante e la Future Lockers in questo non è certo diversa, essendo la sua attività in pieno sviluppo ed evoluzione. È chiaro che per quanto riguarda i Penguin Lockers, stiamo ancora parlando di una fase sperimentale: dopo un market test tenutosi a Milano nei mesi scorsi, che ha visto il posizionamento degli armadietti in un ristorante milanese e che ha raccolto reazioni positive da parte della clientela, gli armadietti vedranno il vero lancio sul mercato in autunno. “L’obiettivo – osserva Zanini – è essere visibili sul mercato in autunno, sia in Italia che sul mercato estero”. L’azienda lombarda avrebbe infatti già ricevuto diverse richieste da parte di molte aziende interessate alla parte hardware – come per esempio in Bosnia e in USA – mentre prevede di svilupparsi presto nelle aree metropolitane di Milano, Torino e Roma.

                       

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