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                      Pesticidi: per l’Efsa residui sotto i limiti per il 98,6% degli alimenti in Europa

                      Atomizzatore frutteti
                      L’Efsa ha pubblicato la relazione annuale sui residui di pesticidi negli alimenti che si possono trovare nel mercato europeo, islandese e norvegese. I dati raccolti si riferiscono ai campioni alimentari esaminati nel 2018. Cosa è emerso? Il verdetto è abbastanza rassicurante: il 98,6% degli alimenti non contiene residui di pesticidi al di sopra dei limiti stabiliti dalla Legge. Tra i prodotti che più di frequente hanno superato i limiti massimi consentiti troviamo l’uva da tavola, i peperoni e i peperoni dolci.Quando possibile, il rapporto dell’Efsa ha inoltre messo a confronto i valori con quelli del report 2015: si è notato un aumento dello sforamernto nell’uso di pesticidi nelle banane, nei peperoni dolci e nelle melanzane. Glifosato a volte oltre i limiti di Legge nelle mele

                      Dalla Redazione

                      Efsa pesticidi

                      Fonte: Efsa

                      L’Efsa ha pubblicato la relazione annuale sui residui di pesticidi negli alimenti che si possono trovare nel mercato europeo, islandese e norvegese. I 91.015 campioni alimentari provenienti dal mercato europeo, islandese e norvegese, esaminati nel 2018, analizzati dalle autorità di controllo dei singoli Stati, hanno portato alla luce dati tutto sommato positivi. È infatti emerso che il 95,5% del totale rientra nei limiti consentiti dalla Legge, mentre il restante 4,5% supera il limite massimo consentito. Di questo 4,5%, solo nel 2,7% si è riscontrata la presenza di pesticidi non conformi.

                      Per quanto riguarda invece il sottoinsieme di campioni analizzati dal programma di controllo coordinato dall’UE e che comprende 11.679 campioni, la percentuale sale al 98,6%. Nello specifico, degli 11.679 campioni analizzati, 6.770 (58%) sono risultati privi di livelli quantificabili di residui, 4.743 (40,6%) contenevano uno o più residui di antiparassitari in concentrazioni al di sotto dei valori massimi consentiti, mentre 166 campioni (1,4%) contenevano concentrazioni di residui superiori ai limiti previsti dalla Legge. 101 campioni, equivalenti allo 0,9%, non sono risultati conformi, ovvero non è stata rilevata la certezza della misura. Tra i prodotti che più di frequente superavano i limiti massimi consentiti troviamo l’uva da tavola, i peperoni e i peperoni dolci.

                      Quando possibile, il rapporto dell’Efsa ha inoltre messo a confronto i valori di alcuni prodotti del report del 2015 con quello appena pubblicato: un’analisi molto utile, in quanto permette di tracciare nel tempo l’uso dei pesticidi su alcuni alimenti. Nel sottogruppo da 11.679 campioni analizzati, ad esempio, lo stesso gruppo di prodotti di base viene monitorato ogni 3 anni. Nel 2018, 12 prodotti alimentari analizzati sono: melanzane, banane, broccoli, funghi coltivati, pompelmo, meloni, peperoni dolci, peperoni, uva da tavola, grano, olio d’oliva vergine, grasso bovino e uova di gallina. I risultati sono stati confrontati con quelli del 2015, ad eccezione dei funghi coltivati, dei pompelmi, dei meloni e del grasso bovino, in quanto inclusi per la prima volta nell’analisi proprio nel 2018.

                      Nello specifico, si è notato come le banane hanno visto un aumento dello sforamento dell’uso dei pesticidi dallo 0,5% del 2015 all’1,7% del 2018, i peperoni dolci dall’1,2% al 2,4%, le melanzane sono passate dallo 0,6% all’1,6% e l’uva da tavola è passata dall’1,8% del 2015 al 2,6% del 2018. Nel 2018, invece, rispetto al 2015 gli sforamenti sono diminuiti per i broccoli dal 3,7% al 2%; dallo 0,9% allo 0,6% per l’olio vergine d’oliva.

                      Sono stati analizzati 177 residui di pesticidi: 169 negli alimenti di origine vegetale e 21 negli alimenti di origine animale, mentre 13 residui di pesticidi sono stati analizzati per gli alimenti sia di origine vegetale che animale.

                      Tra i numerosi pesticidi analizzati è presente anche il tanto discusso glifosato, che vede una cospicua presenza, nei limiti massimi previsti dalla Legge, soprattutto nelle lenticchie secche, fagioli secchi e riso, mentre in alcuni casi supera i limiti consentiti soprattutto nei prodotti provenienti dall’apicoltura (miele e derivati), ma anche nei fagioli secchi, nelle lenticchie secche e nelle mele (tabella sottostante).

                      EFSA pesticidi

                      Fonte: Efsa

                      Il complesso rapporto dell’Efsa fornisce così uno spaccato realistico della presenza dei residui di pesticidi negli alimenti che circolano nel mercato dell’Unione Europea con i relativi possibili rischi per la salute dei consumatori.

                      Inoltre, l’Efsa compie un ulteriore passo, fornendo informazioni importanti su cui basare le decisioni future, sia per quanto riguarda le misurazioni, sia sul come procedere in futuro nei controlli.

                      “Da molti anni il rapporto coadiuva il lavoro della Commissione Europea e degli Stati membri nel garantire il corretto uso dei pesticidi in linea con la legislazione e gli obiettivi dell’UE. Una raccolta efficiente e un’analisi rigorosa di questi dati continueranno a essere di fondamentale importanza per garantire la sicurezza degli alimenti in vendita nell’Unione Europea”, ha dichiarato Bernhard Url, direttore esecutivo dell’Efsa.

                      All’Efsa è stata chiesta una valutazione dei rischi alimentari nel contesto della propria analisi e dei risultati che ha ottenuto. Ne è emerso che la probabilità che i prodotti alimentari analizzati nel 2018 non rappresentino un problema per la salute dei consumatori. Vengono tuttavia proposte alcune raccomandazioni per aumentare l’efficienza dei sistemi di controllo europei, al fine di garantire come sempre un elevato livello di tutela dei consumatori.

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