di Massimiliano Lollis
Il vertical farming, ovvero la tecnologia che permette di coltivare fuori suolo e in serra, è decisamente un tema caldo di quest’estate. Gli esempi nel mondo sono diversi, specialmente in aree dove la coltivazione tradizionale non è facile, ma non solo: ad esempio in Europa lo stiamo vedendo con la creazione del primo magazzino per il vertical farming a Dronten (Paesi Bassi), ad opera di Staay Food Group, una delle aziende olandesi storiche dell’ortofrutta fresca in collaborazione con Philips Lighting, leader globale nell’illuminazione e con l’azienda sementiera Rijk Zwaan (leggi qui).
È invece solo di pochi giorni fa l’annuncio, da parte della stessa Philips Lighting, che l’azienda fornirà la tecnologia di illuminazione a LED per la coltivazione in serra al produttore “indoor” più innovativo della Russia, LLC Agro-Invest. Lo scopo è sostenere la coltivazione di pomodori e cetrioli in serra, in un’area di oltre 25 ettari, un’ampiezza equivalente a circa 40 campi da calcio. Nel panorama internazionale, a fare la differenza in questo progetto, oltre alla collocazione geografica delle serre – Lyudinovo a Kaluga Oblast, 350 km a sud ovest di Mosca – è l’entità. Il progetto, infatti – che vede la collaborazione a tre tra Philips Lighting, l’azienda partner olandese Agrolux e l’installatore russo LLC ST Solutions – è il più grande mai realizzato per quanto riguarda l’illuminazione LED per l’orticoltura su larga scala.
“Le luci LED per l’orticoltura rappresentano il futuro – dichiara in un comunicato Irina Meshkova, vice amministratore delegato e direttore generale di Agro-Invest. “Questa tecnologia – continua – offre la corretta illuminazione per la pianta, esattamente quando e dove serve. Grazie a questo – conclude – saremo in grado di incrementare i raccolti nei mesi più bui dell’anno, e di ridurre in modo significativo il nostro utilizzo energetico”.
Nel corso dei prossimi tre mesi, Philips Lighting fornirà alle serre di Lyudinovo, attrezzatura e know-how: dalle “ricette per l’illuminazione” ottimizzate per coltivare pomodori e cetrioli, alla fornitura di un servizio di training. Per quanto riguarda invece le lampade LED fornite, i numeri sono impressionanti: 65.000 Philips GreenPower LED toplights da 1,25 metri e 57.000 Philips GreenPower LED interlights da 2,5 metri. Lampade LED che – fa notare l’azienda in una nota – se misurate in lunghezza, raggiungerebbero i 223 km, l’equivalente della larghezza del Canale della Manica da Dover a Calais moltiplicato per cinque.
“I nostri impianti – spiega Udo van Slooten, direttore commerciale della divisione illuminazione per la coltivazione di Philips Lighting – sono il supplemento ideale alla luce naturale, così che le piante possano essere coltivate nel corso di tutto l’anno”. Tra i maggiori vantaggi di questo tipo di coltivazione c’è infatti la possibilità di una produzione 12 mesi all’anno, non influenzata dal clima e dalle stagioni, oltre a un risparmio sui costi energetici di circa il 50% rispetto alla tradizionale illuminazione. Per non parlare poi della crescente richiesta sul mercato di prodotti freschi a km zero: “Il progetto – continua Udo van Slooten – sottolinea un trend in crescita a livello internazionale: la sostituzione delle importazioni con prodotti freschi coltivati a livello domestico, il che riduce le miglia percorse e assicura la freschezza”.
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