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                      Plastic tax? Rinviata con il ddl Sostegni bis, se ne riparla a gennaio 2022

                      Esselunga
                      Plastic tax? Se ne riparla nel 2022. Dopo essere stata posticipata a gennaio 2021 con il ddl Rilancio, la bozza del decreto Sostegni bis rinvia la plastic tax a gennaio 2022. “La plastic tax colpisce 2/3 della spesa a tavola in cibi e bevande delle famiglie e rischia di penalizzare a cascata l’intera filiera agroalimentare in un momento di crisi economica – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -. Esiste il rischio che il costo della plastic tax venga scaricato sugli anelli più deboli della filiera: da una parte sugli agricoltori, dall’altra i consumatori finali. Bisogna quindi lavorare in un ottica di ampio respiro con incentivi per la ricerca piuttosto che con misure punitive, soprattutto perché per alcune categorie di prodotto non ci sono al momento alternative”

                      Dalla Redazione

                      Esselunga plastic Tax

                       

                      La plastic tax è rinviata a gennaio 2022. Il posticipo rientra in una serie di misure contenute nella bozza del decreto Sostegni bis che in settimana dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il testo contiene una serie di norme per le imprese: dai 14 miliardi per i contributi a fondo perduto sempre basati sul fatturato ma con la possibilità di applicare il calcolo a due periodi diversi, al pacchetto per i sostegni alla liquidità – dagli incentivi alle aggregazioni con le Dta all’esonero delle tasse sul capital gain per chi investe in piccole aziende innovative. Ricco il capitolo della sanità e i nuovi aiuti alle fasce più in difficoltà, da altri 2 mesi di Rem a un fondo da 500 milioni per i Comuni per i buoni spesa e gli affitti.

                      Slitta così di un altro anno la plastic tax, che aveva già visto un rinvio al 1° gennaio 2021 con il ddl Rilancio (leggi qui). Coldiretti, così come altre associazioni, esprimono soddisfazione per la decisione del Governo di rinviare a gennaio 2022 l’entrata in vigore della tassa, in modo tale da non gravare i cittadini e il settore agroalimentare dove si concentra il 76% degli imballaggi in plastica.

                      La plastic tax colpisce 2/3 della spesa a tavola in cibi e bevande delle famiglie e rischia di penalizzare a cascata l’intera filiera agroalimentare in un momento di drammatica crisi economica a causa dell’emergenza Covid – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -. Con la plastic tax che sarebbe dovuta scattare dal primo luglio di quest’anno – ha precisato la Coldiretti – esiste il rischio evidente che il costo venga scaricato sugli anelli più deboli della filiera: da una parte sugli agricoltori ai quali verrà chiesto di ridurre ulteriormente i margini di reddito e dall’altra la tassa andrà a colpire i consumatori finali“.

                      L’obiettivo di riduzione della plastica – spiega Prandini – va perseguito nell’ottica di una visione strategica di ampio respiro con incentivi premianti per lo sviluppo e la ricerca piuttosto che con misure punitive soprattutto perché per alcune categorie di prodotto non ci sono al momento alternative. In tale ottica, sarebbe strategico – conclude il presidente della Coldiretti – sostenere le filiere bioplastiche e biochemicals anche attraverso l’integrazione della ricerca pubblica e la promozione di network tecnico scientifico sui territori che porti a una filiera italiana della biochimica verde”.

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