L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Regno Unito, frutta e verdura protagoniste nel retail. I trend in 5 scatti

                      Tesco veg spaghetti
                      Il 10 giugno abbiamo partecipato al retail tour organizzato dal London Produce Show in UK. Nell’occasione abbiamo visitato sette diverse insegne e con l’aiuto di alcuni esperti abbiamo cercato di cogliere le ultime tendenze nell’ortofrutta del mondo retail. A parte le conferme, come il successo dei frutti di bosco, la crescita dei funghi e il peso dei prodotti “made in UK”, vi segnaliamo in questo post alcuni dei segnali che abbiamo colto, rimandandovi all’edizione di luglio di Fm per il report completo

                       

                      di Eugenio Felice

                       

                      Morrisons web

                      (Copyright: Fm)

                      Da cosa partire? Senz’altro dall’e.commerce, dato che anche Amazon la settimana scorsa ha iniziato a consegnare ai londinesi frutta e verdura in un’ora (leggi la news). Camminando per le strade della metropoli di Sua Maestà ci siamo imbattuti in molti furgoni refrigerati per la consegna dei freschi a domicilio. Su tutti grandi foto di frutta o ortaggi. Asda, Tesco, Sainsbury’s, Morrisons, Waitrose: non c’è grande retailer inglese che non faccia la consegna a domicilio – ma anche il click & collect – con consegne anche in un’ora, proprio come Amazon. Se lo scorso anno, in questo periodo, ne avevamo visti tanti, quest’anno ne abbiamo visti in numero ancora maggiore. Tra gli specialisti dell’home delivery c’è anche Ocado, che si definisce “The online supermarket”, di cui abbiamo trovato quattro buoni da 20 sterline nella rivista di bordo di British Airways. Insomma, nel Regno Unito si fa sul serio.

                       

                      Spaghetti veg Tesco

                      (Copyright: Fm)

                      Proseguiamo con il tema del servizio, che da sempre caratterizza il mondo del retail oltre la Manica. Li avevamo già visti lo scorso anno, ma quest’anno possiamo dire che si sono affermati su larga scala. Parliamo degli spaghetti vegetali, fatti solitamente con le zucchine, definiti ad esempio da Tesco “una perfetta alternativa alla pasta tradizionale” e da Sainsbury’s “una grandiosa alternativa agli spaghetti tradizionali”. Parliamo alla fine di una verdura fresca di quarta gamma, con scadenza in pochi giorni. Li abbiamo travati in tutti gli store visitati, ad esclusione solo dei discount. C’è da dire che vanno alla grande anche in altre aree del mondo, come il Nord America e il Giappone, tanto che si parla anche di noodles (gli spaghetti in brodo). A Chicago l’azienda veneta Turatti presenterà una nuova macchina preposta proprio al taglio degli ortaggi per ottenere questi spaghetti vegetali (leggi la news).

                       

                       

                      Sainsbury ingresso

                      (Copyright: Fm)

                      Avanti con la questione prezzi, sconti, promozioni. Rispetto allo scorso anno abbiamo riscontrato una competizione nuova su questi temi, con murali dedicati ai prodotti “cheap” posti nelle testate dei corridoi così come promozioni varie negli scaffali che negli anni scorsi non avevamo notato, segno che Aldi e Lidl stanno creando più di un pensiero ai retailer inglesi “doc”. Vediamo il caso di Sainsbury’s della foto. Appena entrati, a destra i fiori – ormai un must in UK – a sinistra gli scaffali con i prodotti a “great prices”, proprio a fianco dei prodotti di veloce consumo, come sandwiches freschi, quarta gamma di frutta e i succhi freschi. Questo discorso vale soprattutto per Tesco, Asda – che è un soft discount – e Sainsbury’s, mentre Mark & Spencer e Waitrose, che si rivolgono a clienti danarosi, sembrano ancora immuni da questa tendenza.

                       

                      Alghe Asda

                      (Copyright: Fm)

                      Andiamo avanti con una novità di prodotto. Di solito si trovano in pescheria, anche in Italia. In questo caso li abbiamo visti nei reparti ortofrutta. Praticamente in ogni punto vendita. Sono le alghe, considerate dei veri superfood, molto salutari, con un tipico sapore salato. Nella foto i “Samphire” – che sul web sono tradotti come “finocchio marino” – che assomigliano a dei coralli verdi o a dei baby asparagi. Li abbiamo visti anche al London Produce nello stand di Westlands dell’area Expo. Nella letteratura che si occupa di medicina e nutrizione, le alghe in generale sono considerate il superfood del futuro. Un futuro che quindi è già presente nel Regno Unito. Tra gli altri superfood presenti in tutte le salse, o meglio preparazioni, abbiamo visto anche le rape rosse (beets in inglese), che da noi sono ancora ampiamente sottovalutate. Di questi e altri prodotti parleremo nell’edizione di luglio di Fm.

                       

                      Lidl UK

                      (Copyright: Fm)

                      Finiamo con la private label. Tutti sanno che il Regno Unito è la patria della private label. Quindi parliamo di una conferma. Ma come si sta evolvendo? Anche i discount come Lidl e Aldi la utilizzano sempre di più – vedi foto della PL Oaklands di Lidl – e la tendenza è ad aumentare le referenze facendo una scala prezzo: da Tesco e Waitrose siamo già ad almeno tre marche private per ogni referenza (più di tre se consideriamo anche il biologico), con Waitrose che solo nel mese di maggio ha introdotto l’alto di gamma riconoscibile da un “1” (leggi la news) mentre lo scorso anno in questo periodo aveva lanciato la linea da primo prezzo definita “essential”. Proliferano poi le private label che richiamano a dei produttori “fittizi”, come Suntrail Farms o Rosedene Farms di Tesco, per richiamare la naturalità del prodotto.

                       

                      Per il report completo, rimandiamo all’edizione di luglio della rivista Fm.

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine