Dalla Redazione
Frutta e verdura biologica in gran parte senza plastica o offerti in confezioni più rispettose dell’ambiente. Il potenziale di risparmio annuale è di 90 mila chilogrammi di materiale di imballaggio, di cui 60 mila sono i chili di plastica. Ad annunciarlo è Rewe, il colosso tedesco della Gdo, che si fa pioniere nel settore con un test pilota che coinvolgerà 630 punti vendita della sua rete. Secondo un recente sondaggio, riporta il gruppo in una nota, ripresa da European Supermarket Magazine, otto consumatori su dieci dichiarano di voler comprare frutta e verdura senza imballaggio. Ora Rewe con questo test vuole verificare se i risultati del sondaggio coincidono davvero con il comportamento di acquisto dei clienti al supermercato, acquisendo così maggiori esperienze nell’ottica di avere un giorno un reparto ortofrutta plastic free, o comunque più green.
“In considerazione della portata globale dell’inquinamento ambientale e dei rifiuti di plastica, noi rivenditori alimentari abbiamo la responsabilità di intensificare il nostro impegno per l’ambiente”, afferma Peter Maly, responsabile delle vendite di oltre 3.300 punti vendita Rewe. Maly ha aggiunto che il gruppo sta cercando di ridurre l’uso di imballaggi non necessari, nonché di esplorare un uso più economico dei materiali e di sviluppare alternative di imballaggio innovative e più eco-sostenibili.
Entro il 2030, infatti, il gruppo tedesco ha come obiettivo quello di rendere tutti i prodotti delle linee private label più rispettosi dell’ambiente. In linea con il suo motto “Evitare, ridurre, migliorare”, Rewe ha già collocato sui suoi scaffali 1.122 referenze a marchio con imballaggi più sostenibili: è il caso ad esempio dell’etichettatura laser sulle patate dolci biologiche (il Natural Branding di Eosta, leggi qui), o della riduzione dello spessore delle pellicole per l’imballaggio, o ancora del passaggio dalla pellicola di plastica alle etichette adesive direttamente sui prodotti.
Il test nei 630 supermercati Rewe riguarderà 107 referenze di frutta e verdura biologica. Non tutti i prodotti potranno essere privi di imballaggio, si pensi ad esempio ai piccoli frutti, facilmente deperibili e delicati nelle movimentazioni, o alcune tipologie di insalate fresche come lattuga o rucola, o ancora le patate e le cipolle, che non possono essere etichettate per differenziare il prodotto convenzionale da quello bio. “La plastica, infatti – precisa il gruppo – garantisce comunque freschezza, qualità e igiene e in alcuni casi non si può sostituire: ma in tutti i casi saranno comunque adottate soluzioni più rispettose dell’ambiente”.
A fine test Rewe studierà gli effetti delle misure prese sulla qualità dei prodotti e sui comportamenti di acquisto dei consumatori, valutando la fattibilità di estendere l’operazione a tutti i suoi oltre 3.300 punti vendita.
Copyright: Fruitbook Magazine