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                      Supermercati Pascar: “Addetti motivati? In reparto vendono il 35% in più”

                      Il coinvolgimento dei collaboratori – o engagement – da parte del management è uno degli aspetti fondamentali nelle realtà di successo. È il caso di Gruppo Pascar,  presente a Taranto e provincia con 14 pdv a insegna Supermercati Pascar e 32 milioni di euro di fatturato (2017). Come ci spiega Carmine Passarelli, retail manager del gruppo, “Inserire le risorse giuste al posto giusto, tenendo alta la motivazione nelle persone assicura le vendite. Quando diamo loro un obiettivo – sottolinea -, le vendite salgono all’improvviso”. E i risultati sono concreti: “In un punto vendita – spiega – abbiamo osservato  una crescita del 35%, con un’incidenza del reparto ortofrutta sul punto vendita del 13%”

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Pascar

                      “Inserire le risorse giuste al posto giusto, tenendo alta la motivazione e stimolando di continuo l’engagement nelle persone assicura le vendite: anche in tempi difficili, anche con una riduzione dei consumi che perdura da anni. Noi di Pascar ci proviamo”. Ad affermarlo è Carmine Passarelli, retail manager di Gruppo Pascar Srl, realtà della Gdo pugliese, che in uno dei suoi 14 punti vendita a insegna Supermercati Pascar ha osservato un aumento delle vendite nel reparto ortofrutta del 35% grazie a personale adeguatamente motivato alla vendita.

                       

                      “Quando c’è un reparto che non registra performance ottimali, – spiega Passarelli, raggiunto telefonicamente da Fm – parlo con i ragazzi per capire cosa non ha funzionato. E se in genere molti addetti sono portati a dare la colpa del loro scarso rendimento alla crisi, la situazione cambia totalmente nel momento in cui li motiviamo davvero. Quando diamo loro un obiettivo – sottolinea -, le vendite salgono all’improvviso”. E i risultati sono decisamente concreti: “In un nostro supermercato da 1.500 mq – ci spiega – abbiamo osservato una crescita del 35%, con un’incidenza del reparto ortofrutta sul punto vendita del 13%”.

                       

                      Ma qual è il modo migliore per motivare le proprie risorse? “Per le nuove leve, in genere la vera carica motivazionale è un contratto stabile, a tempo indeterminato, che noi offriamo volentieri a chi si impegna. A fronte di un livello di vendite adeguato – spiega – offriamo contratti più lunghi, fino ad arrivare al tempo indeterminato”. 

                       

                      Pascar

                      Carmine Passarelli, retail manager di Gruppo Pascar (Foto: Statte ambiente e territorio)

                      Ma non si deve ridurre il tutto al semplice fattore contrattuale. “Sono diverse – continua Passarelli – le iniziative che mettiamo in atto per aumentare il coinvolgimento dei nostri addetti (che a partire da maggio scorso indossano una pettorina in jeans accompagnata da un cappello in paglia, per sottolineare il rapporto con il mondo contadino, n.d.r.). Per esempio, – spiega – organizziamo delle gare per aumentare l’incidenza del reparto nel punto vendita”.

                       

                      All’interno di questo quadro, sana competizione e gioco di squadra sono le parole chiave: “Abbiamo osservato – continua – che sentirsi riconosciuti per il proprio impegno funziona. Credo che anche la consegna di una semplice targa come premio al miglior reparto del punto vendita possa motivare i diversi addetti, che in questo modo si sentono coinvolti e spinti a fare più e meglio”.

                       

                      Per il Gruppo Pascar – nato nel 1995, aderente a Consorzio Coralis e comprendente ad oggi 14 supermercati a insegna Supermercati Pascar a Taranto e provincia (dai 500 ai 1500 mq di superficie) per un fatturato di 32 milioni di euro (2017) l’innovazione è sempre stato un punto fisso. Proprio grazie a questo approccio, il gruppo si è dimostrato spesso capace di interpretare i segnali di cambiamento provenienti dal mercato, distinguendosi per originalità e fantasia. Uno degli esempi più significativi in questo senso è l’iniziativa rivolta ai bambini per “regalare” loro un frutto, con frutta messa gratuitamente a disposizione dei più piccoli nel reparto ortofrutta e nelle avancasse. L’esperimento – lanciato a settembre 2016 e tuttora attivo in un punto vendita, con progetti di una possibile estensione ad altri negozi – da allora ha fatto scuola nella Gdo italiana, ispirando e innovando.

                       

                       

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