Dalla Redazione
La Svizzera respinge la proposta di vietare i pesticidi artificiali per la quale i cittadini erano chiamati a votare il 13 giugno con un referendum. Qualora fosse passato il Sì, entro 10 anni si sarebbe imposto un divieto nazionale sui pesticidi sintetici e anche l’import di generi alimentari prodotti utilizzando tali componenti sarebbe stato vietato.
Votando No, gli elettori svizzeri hanno di fatto seguito le raccomandazioni del Consiglio federale e del Parlamento, che sin dall’inizio si erano detti contrari a questa proposta. Le motivazioni alla base del No erano di base tre: ” già ora i pesticidi possono essere utilizzati dopo essere passati al vaglio di severi e numerosi test volti a escludere conseguenze negative sull’uomo, la natura circostante e sui prodotti coltivati”. Inoltre, l’eventuale vittoria dei Sì avrebbe portato “difficoltà di approvvigionamento di derrate alimentari”, un rialzo dei prezzi al consumo e di fatto andrebbe a colpire ancora di più le fasce di reddito più basse.
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Ad urne aperte, si contano così oggi 1.279.895 Sì (39,44%), 1.965.036 No (60,56%) per un totale di partecipanti del 59,73%. Gli svizzeri erano chiamati a esprimersi però non solo sul divieto o meno dell’utilizzo di pesticidi chimici, ma su cinque quesiti in totale presenti nel referendum. Per orientarsi, i cittadini hanno ricevuto il materiale per il voto per corrispondenza e un opuscolo di ben 150 pagine con le spiegazioni dei test in votazione e gli argomenti dei favorevoli e dei contrari.
I cittadini elvetici hanno così votato a favore del quesito sul provvedimento del governo federale che costituisce la base legale delle ordinanze per far fronte alla pandemia. Via libera anche al rafforzamento degli interventi a titolo preventivo della polizia in chiave anti-terrorismo. I cittadini hanno invece bocciato la consultazione “per acqua potabile pulita e cibo sano”, che voleva negare finanziamenti agli agricoltori che utilizzano pesticidi e antibiotici negli allevamenti, così come hanno votato No al rafforzamento della norma esistente sulla riduzione delle emissioni di Co2 entro il 2030.
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