L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Tecnologia, ecco come la robotica ci aiuterà a raccogliere la frutta

                      I robot stanno entrando nelle nostre vite. Anzi ci sono già: l’intelligenza artificiale ci rende la vita comoda ogni giorno, da oggi anche nella raccolta delle mele (e non solo). E mentre la scarsità di manodopera agricola è un fenomeno ben conosciuto nei Paesi industrializzati, ci sono aziende che decidono di puntare sullo sviluppo di soluzioni robotiche per arginare il problema. Tra queste, l’israeliana FFRobotics e la californiana Abundant Robotics. Macchinari efficienti, automatizzati e intelligenti, con bracci meccanici, videocamere e sensori, in grado di raccogliere migliaia di frutti all’ora: fino a 10 volte in più di quello che potrebbe fare un operatore “umano”. Ecco come un robot raccoglierà le frutta che domani finirà nel nostro piatto

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Il raccoglitore robotico di Abundant Robotics in azione (Copyright: TJ Mullinax / Good Fruit Grower)

                      I robot – e in particolare la cosiddetta intelligenza artificiale – stanno gradualmente comparendo nelle nostre vite. Per molti di noi, sono realtà già da tempo: ci parlano dal nostro smartphone, ci dicono che ora è e che tempo fa, ci guidano nel traffico, ci ordinano la spesa o la pizza da Amazon e ci ricordano gli impegni in agenda. Insomma, la loro presenza nella nostra quotidianità è sempre più importante, tanto che c’è chi – come il creatore di Tesla, Elon Musk – mette in guardia dal sottovalutare la portata rivoluzionaria della robotica, soprattutto alla luce delle ultime innovazioni in campo militare, dove le armi intelligenti potrebbero ben presto sfuggire di mano ai propri creatori, tanto da poter rappresentare una seria minaccia per l’esistenza stessa dell’umanità.

                       

                      Al di là degli scenari apocalittici (che non sono comunque da escludere, soprattutto se ipotizzati da uno come Musk), la robotica oggi può dare una mano importante nelle coltivazioni e nei frutteti, in particolare di mele e agrumi. Lo conferma il caso di due aziende concorrenti, che oggi stanno investendo in questo campo e che negli ultimi mesi hanno ricevuto un’attenzione particolare da parte del mondo dell’informazione: l’israeliana FFMH-Tech Ltd. e la californiana Abundant Robotics.

                       

                      Come riportato da Capital Press, il sistema robotizzato della FFMH-Tech Ltd. (acronimo di Fresh Fruit Mechanical Harvester), anche nota come FFRobotics, consiste in un robot provvisto di tre bracci meccanici in grado di raccogliere i frutti e riporli in appositi cesti. La macchina si avvale di tecnologie di image processing e di avanzati algoritmi per distinguere i frutti danneggiati da quelli sani e si adatta perfettamente alle diverse varietà e alla struttura dei tronchi. Secondo il Ceo dell’azienda israeliana Avi Kahani, il prodotto sarà sul mercato tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, mentre stando a quanto riferito dall’agenzia ANSA, sarebbe già in atto una collaborazione tra l’azienda e i membri del kibbutz Merom ha-Golan (nelle alture del Golan) per la messa in campo del robot già dal prossimo anno.

                       

                      Il raccoglitore robotico – il cui prezzo dovrebbe essere ammortizzato dai produttori agricoli nel giro di due anni – sfoggia numeri importanti: sarà infatti in grado di raccogliere – in modo delicato, assicura l’azienda – migliaia di mele all’ora e di coprire una percentuale media di raccolto che varia tra l’85 e il 96%, a seconda della forma della pianta. È stato inoltre calcolato che la macchina può raccogliere fino a 10 volte in più la quantità di frutta raccolta da un operatore “umano”, mentre in futuro il sistema sarà anche in grado di offrire informazioni dettagliate sul numero di frutta raccolta per albero, per acro o per frutteto. Se però la mela rappresenta il frutto ideale per la macchina della FFRobotics, l’azienda israeliana fa sapere che il macchinario può essere tranquillamente adattato a pere, pesche, limoni, mango e melograni.

                       

                      Il braccio meccanico della FFRobotics

                      Il sistema messo a punto dalla Abundant Robotics di Hayward, in California, è simile al suo omologo israeliano, con la differenza che questo utilizza una valvola termoionica e si avvale di un motore diesel. L’azienda Usa promette il raccolto del 95% delle mele presenti in un frutteto: una cosa non da poco, come ha spiegato a Tech Crunch Dan Steere, co-fondatore di Abundant Robotics: “È molto difficile localizzare all’interno della chioma della pianta la frutta pronta per essere colta, e poi recuperarla senza farne marmellata”. Grazie a sensibili bracci meccanici a controllo robotico che “catturano” dolcemente i frutti come ventose, il macchinario californiano garantisce efficienza e contenimento dei costi ed è in grado di lavorare anche al buio.

                       

                      Il modello di Abundant Robotics sta già riscuotendo molto successo: la sperimentazione è iniziata quattro anni fa, studiando assieme ai produttori agricoli le loro necessità riguardo la raccolta dei frutti. Lo scorso maggio Google Venture ha investito 10 milioni di dollari nel progetto, mentre in questi giorni l’ente di ricerca del Washington Tree Fruit Research Commission ha stanziato 500 mila dollari per la sua commercializzazione, che dovrebbe essere avvenire nell’autunno del 2018.

                       

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine