L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      UK e carenza ortaggi, Natoora: “Noi abbiamo i pomodori. Ecco perché”

                      In Gran Bretagna sono sempre di più le grandi insegne della GDO che si ritrovano a fare i conti con la carenza di forniture di alcune verdure tradizionalmente importate in inverno nell’Isola dal Nord Africa o dal Sud della Spagna, entrambe colpite da condizioni meteo estreme che hanno compromesso i raccolti e anche ritardato i trasporti. Di conseguenza Asda, Morrisons, Tesco, Aldi e Lidl hanno deciso di razionare a un massimo di tre alcuni prodotti come peperoni, pomodori e cetrioli. Non soffre di problemi di approvvigionamento Natoora, una delle realtà più interessanti del panorama londinese del food service che propone ortofrutta di alta qualità, che affida a un post su Instagram come, grazie al suo modello organizzativo e di rifornimento, non è colpita da mancanza di ortaggi

                      Di Valentina Bonazza

                      Molte grandi insegne della GDO del Regno Unito hanno deciso di introdurre dei limiti alla vendita di alcuni prodotti ortofrutticoli a causa della carenza di prodotti freschi. Da Lidl, ad esempio, peperoni, pomodori e cetrioli possono essere acquistati per un massimo di tre articoli a persona. Similmente succede da Asda, Morrisons, Tesco e Aldi. Invece da Sainbury’s, Waitrose, Co-op e Marks&Spencer, nonostante le foto che circolano sul web con le scaffalature vuote, non sembrano esserci ancora restrizioni. Le cause sono da ricercarsi principalmente nella carenza di forniture di alcune verdure tradizionalmente importate in inverno nell’Isola dal Nord Africa o dal Sud della Spagna, aree entrambe colpite da condizioni meteo estreme che hanno compromesso i raccolti e anche ritardato i trasporti (leggi qui per approfondire).

                      Non soffre la carenza di prodotti ortofrutticoli invece Natoora, una delle realtà più interessanti del panorama londinese del food service fondata nel 2005 da dall’argentino Franco Fubini, e che oggi è fornitrice di ortofrutta di alta qualità per oltre 400 ristoranti, oltre ad essere online su Ocado e fornitrice di alcuni punti vendita di Waitrose, Whole Foods e Selfridges e Eataly a Londra.

                      In un post apparso su Instagram (e Facebook), Natoora afferma: “Può sembrare strano che non siamo colpiti dalla carenza di prodotti freschi come i supermercati del Regno Unito, ma tutto dipende da come ci riforniamo. Proponendo prodotti di stagione e promuovendo relazioni dirette e di lunga data con i nostri coltivatori, la nostra catena di approvvigionamento ha una maggiore resilienza e agilità – si legge nel post, che prosegue -. In questo momento, i coltivatori olandesi e britannici che utilizzano le serre per simulare artificialmente le condizioni estive (per coltivare varietà di pomodoro che prosperano al caldo e alla luce) sono colpiti dall’aumento dei costi energetici. I nostri coltivatori di pomodori invernali non sono invece colpiti nella stessa misura, perché le quattro varietà di pomodori che offriamo oggi sono specifiche per essere coltivate in inverno. Marinda, Camone, Raf e Iberiko possono raggiungere il loro pieno potenziale solo in inverno”.

                       

                      Visualizza questo post su Instagram

                       

                      Un post condiviso da Natoora (@natoora)

                      “La carenza di prodotti ortofrutticoli a cui si assiste ora è da attribuire anche al freddo che ha colpito i coltivatori in Spagna e in Nord Africa. Sebbene noi lavoriamo con coltivatori più resistenti di fronte a condizioni climatiche avverse in quanto sono molto impegnati nella salvaguardia dell’ecosistema e della biodiversità, non sono del tutto immuni e alcuni sono stati colpiti ugualmente. Tuttavia, la nostra catena di approvvigionamento è agile e reattiva. Grazie ai nostri team sul campo e a una rete capillare di relazioni dirette con un’ampia comunità di coltivatori, abbiamo una visione migliore di ciò che sta accadendo. Questo dialogo costante ci permette di sapere con anticipo quando i prodotti potrebbero essere limitati e di orientarci di conseguenza. Lavorando spesso con più coltivatori nell’arco di una sola stagione: una catena complessa ma per questo anche resiliente”.

                      Quindi, questi eventi avversi per Natoora possono essere interpretati come un’opportunità: “Che i supermercati si trovino ad affrontare carenze dovute alla Brexit, ai cambiamenti climatici o all’aumento dei costi energetici, si tratta in definitiva di un richiamo al modo in cui diamo valore al nostro cibo. Il peso che il nostro attuale sistema alimentare attribuisce al prezzo, alla resa, alla conformità e alla durata di conservazione come indicatori di qualità semplicemente non è sostenibile. Che si tratti dei pomodori RAF di Andrés in Almeria o delle Big Leaves di Oli in Cornovaglia, non c’è mai stata un’occasione migliore per sostenere ciò che ci darà una maggiore resilienza domani”.

                      Copyright: Fruitbook Magazine