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                      Un nuovo imballaggio per l’uva da tavola Mazzarrone Igp

                      Uva Mazzarrone IGP
                      Crescono ogni anno di circa il 10 per cento i volumi dell’uva da tavola Mazzarrone Igp. Nel 2013 sono stati pari a 10 mila quintali, vale a dire circa il 5 per cento del totale uva prodotta nella zona interessata dall’Igp, la prima in Italia a entrare in produzione, già a metà maggio. In questa campagna ha fatto il suo debutto un nuovo imballaggio (nella foto) che contraddistingue la produzione certificata

                       

                      di Eugenio Felice

                      Uva Mazzarrone IGP

                      Uva della varietà Vittoria all’interno della nuova cassetta (Copyright: Fm)

                      È entrata nel vivo la produzione di uva ta tavola a Mazzarrone, zona ad elevatissima vocazione per l’uva da tavola, nel sud est della Sicilia (siamo in provincia di Catania). Le principali varietà ora in produzione sono la Black Magic e la Vittoria. I primi stacchi sono iniziati a metà maggio, per prendere la strada dell’esportazione dove è destinata per tradizione la maggior parte della produzione. Da alcuni giorni è iniziata la campagna anche delle varietà seedless, sempre più richieste dal mercato. Anche se la disponibilità dell’uva da tavola dura fino a novembre, in quest’area si è sempre puntato al prodotto precoce. Negli ultimi anni però è aumentata la concorrenza, sulle varietà seedless, da parte del prodotto di importazione, proveniente dal Nord Africa ma anche da mete più lontane come il Sudafrica, causando alcune tensioni sui prezzi.

                       

                      A partire da questa campagna, l’uva da tavola di Mazzarrone Igp ha anche un suo imballo specifico, una cassetta di cartone ondulato di colore rosso, con ben evidenziato il marchio comunitario. “La percentuale di prodotto certificato cresce ogni anno, l’anno scorso sono stati 10 mila quintali, questo dato dovrebbe crescere di un 10 per cento anche quest’anno”, dichiara Giovanni Raniolo, presidente al secondo mandato del Consorzio di Tutela e direttore commerciale di Cora Srl, l’azienda più grande della zona. Il consorzio riunisce 130 soci tra produttori e confezionatori e sono una trentina le aziende che confezionano a marchio Igp. “Stiamo investendo negli ultimi anni con una certa decisione sulle uve senza semi, finalmente abbiamo individuato delle varietà produttive e buone da mangiare. La qualità – ci riferisce Raniolo – passa anche attraverso l’innovazione varietale”.

                       

                      Copyright su testo e foto: Fruitbook Magazine