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                      Usa, fragole sempre al vertice della “sporca dozzina” dell’ortofrutta

                      Arriva come ogni anno la classifica dell’Environmental Working Group (EWG) che puntualmente stila la classifica americana dei 12 prodotti ortofrutticoli in cui sono più presenti residui di pesticidi, la “Dirty Dozen” (letteralmente “sporca dozzina”) e, per contro, anche l’elenco dei 15 prodotti più “puliti”, i cosiddetti Clean Fifteen. Classifiche che in parte confermano le posizioni dello scorso anno: tra l’ortofrutta più contaminata infatti troviamo le fragole, tra la più pulita l’avocado. Quest’anno l’EWG, che compila il suo elenco annuale analizzando i dati del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) – per identificare quali prodotti ortofrutticoli freschi siano più o meno contaminati da residui di pesticidi – ha voluto inoltre analizzare nel dettaglio gli agrumi, mettendo in luce la presenza di molti funghicidi dannosi, soprattutto sui mandarini

                      Dalla Redazione

                      fragole ortofrutta

                       

                      Fragole, spinaci, kale (quest’anno affiancato a senape e cavolo), nettarine, mele e uva. Questi i primi sei classificati tra i 12 prodotti americani più contaminati da pesticidi, classifica stilata dell’Environmental Working Group (EWG). Prodotti ortofrutticoli che anche nel 2020 comparivano esattamente nello stesso ordine (ne abbiamo parlato qui). A seguire però troviamo le ciliegie, le pesche, le pere, i peperoni dolci e i peperoni piccanti, e poi il sedano. Al dodicesimo posto i pomodori, che scendono rispetto al decimo posto del 2020. Fuori dalla classifica 2021 le patate (quest’anno in tredicesima posizione).

                      Questo è il 17.esimo anno consecutivo che l’EWG analizza e pubblica i risultati dell’analisi che valuta la presenza di pesticidi potenzialmente pericolosi analizzando circa 50 diverse tipologie di ortofrutta che finiscono sulle tavole USA. Da sottolineare come questo elenco riguarda i dodici prodotti più trattati con pesticidi e non corrisponde necessariamente a una classifica degli alimenti “più pericolosi”. Dalla classifica stilata dall’EWG, che compila il suo elenco annuale analizzando i dati del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) al fine di identificare quali prodotti ortofrutticoli freschi siano più o meno contaminati da residui di pesticidi, emerge come circa il 70% dei prodotti freschi non biologici venduti negli Stati Uniti contenga residui di pesticidi chimici potenzialmente rischiosi. Molti prodotti analizzati dall’EWG su dati USDA contengano pesticidi potenzialmente dannosi anche dopo averli lavati, asciugati e sbucciati. Inoltre, gli articoli freschi che sono più contaminati, come gli spinaci, le fragole e altri prodotti ortofrutticoli presenti nella Dirty Dozen, anche da congelati presentano alti livelli di pesticidi.

                      Quest’anno l’EWG ha pubblicato inoltre un report dedicato agli agrumi, non presenti nella Dirty Dozen, che ha attirato l’attenzione per la sempre maggior presenza di tracce di pesticidi registrate. Tra tutti i mandarini, ma anche arance, limoni e pompelmi: oltre il 90% dei campioni di agrumi analizzati contenevano infatti un fungicida (Imazalil) che secondo l’ente no profit è collegato ad alcune malattie come il cancro e di alterazioni ormonali. La percentuale sale al 95% sui campioni di mandarini testati dall’USDA nel 2019.

                      fragole ortofrutta

                      A sinistra la classifica USA dei 12 prodotti con più pesticidi, a destra la classifica dei 15 prodotti più puliti

                      Ecco quindi la Dirty Dozen: fragole, spinaci, kale – cavolo – senape, nettarine, mele, uva, ciliegie, pesche, pere, peperoni dolci e piccanti, sedano e pomodori. Più del 90% dei campioni di fragole, mele, ciliegie, spinaci, nettarine e verdure a foglia sono risultati positivi ai residui di due o più pesticidi. In media, i campioni di spinaci avevano 1,8 volte più residui di pesticidi a parità di peso di qualsiasi altra coltura testata. I peperoncini e i peperoni avevano il maggior numero di pesticidi rilevati, 115 pesticidi in totale e 21 pesticidi in più rispetto alle colture con la seconda maggiore quantità – cavoli, senape e verde di senape.

                      Non solo “brutte notizie”: la classifica dei 15 prodotti più puliti vede una conferma alle prime otto posizioni. Avocado, mais dolce, ananas, cipolle, papaya, pisellini congelati, melanzane e asparagi si confermano gli otto prodotti “più puliti”. A seguire troviamo i broccoli, verze, kiwi, cavolfiori e funghi. In chiusura il melone liscio e il cantalupo. Secondo l’analisi di EWG sui più recenti dati USDA, questi quindici prodotti presentavano le quantità più basse di residui di pesticidi. Nello specifico, avocado e mais dolce sono risultati i più puliti: meno del 2% dei campioni presentava pesticidi rilevabili. I primi sette in classifica sono risultati positivi a tre o meno pesticidi su singolo campione, solo l’8% dei campioni di frutta e verdura Clean Fifteen presentava due o più pesticidi mentre quasi il 70% dei campioni di ortofrutta presente in classifica non presentava residui di pesticidi. Infatti, l’EWG sottolinea come il multi residuo sia estremamente raro nell’ortofrutta presente nella classifica della Clean Fifteen.

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