Grappoli croccanti e grado brix elevato: si presenta così quest’anno l’uva da tavola varietà Italia, che ha visto un inizio di raccolta già nella prima settimana di settembre. L’uva da tavola più importante del nostro Paese in termini produttivi vede però alcune difficoltà dal punto di vista commerciale dovute all’inflazione e ai rincari, che portano le famiglie italiane a ridurre i consumi. A questo si aggiunge il fatto che l’uva Italia pian piano sta lasciando il posto ad altre varietà seedless. L’Italia è ancor oggi il primo produttore europeo di uva da tavola e quarto a livello globale. Alla luce di ciò quali sono i prezzi in Gdo per l’uva Italia sfusa? Abbiamo fatto un tour in 10+1 supermercati di Verona: Spazio Conad, Esselunga, Pam, Eurospar, Rossetto, Famila, Migross, Aldi, Eurospin, Lidl e iN’s. Il prezzo più alto? L’uva Italia venduta da Pam (2,99 euro/kg). Il più basso? L’uva Italia venduta – in offerta – da Eurospin (1,49 euro/kg)

Dalla Redazione

L’uva varietà “Italia” è –  per consumo e produzione – la più importante tipologia di uva da tavola del nostro Paese. Si caratterizza per acini grandi, una buccia giallo-verde spessa e una polpa succosa. È un’uva molto resistente agli agenti patogeni, quindi molto produttiva e tra le più diffuse nelle regioni del Sud. Dal punto di vista nutrizionale, ogni 100 grammi di uva apportano circa 60 calorie. Contiene vitamina C, e vitamina B1, B2 e vitamina A, potassio, manganese, calcio, ferro e fosforo. Anche se è ricca di fruttosio e glucosio, l’uva bianca contiene pochi grassi ed è molto ricca di acqua, che dona senso di sazietà e, allo stesso tempo, idrata il corpo.

L’Italia è il primo produttore europeo di uva da tavola e quarto a livello globale dopo Cina, Perù e Cile (fino al 2010 circa l’Italia era leader), con circa un milione di tonnellate prodotte (fonte: Ismea). Nel Belpaese gli ettari coltivati sono 46.829 (fonte: Istat), in linea con le superfici degli ultimi anni. Le superfici investite a uva da tavola in Italia sono concentrate in Puglia con 24.435 ettari e Sicilia con 18.817 ettari, che da sole coprono il 92% della coltivazione. I dati relativi all’ultimo quinquennio evidenziano una certa dinamica nella sostituzione dei vecchi impianti di varietà tradizionali – come l’uva Italia – con i nuovi vigneti di varietà senza semi.

Uva Italia a “prezzi corti” da Eurospin a Verona il 19.09.2022 a 1,49 €/kg (copyright: Fm)

La filiera italiana delle uve da tavola è fortemente orientata all’export. A livello mondiale le importazioni di uve da tavola muovono circa 4,6 milioni di tonnellate di prodotto per un controvalore di 8,7 miliardi di euro. Gli Usa sono il primo importatore con una quota del 19% in valore, seguiti da Paesi Bassi e Germania (con l’8% entrambi) e da Regno Unito e Cina (con il 7%). Tra i Paesi esportatori l’Italia si colloca al quarto posto a livello mondiale con spedizioni per circa 720 milioni di euro.

Quest’anno nonostante gli alti livelli qualitativi e un grado brix superiore alla media, la commercializzazione è difficile. Questo perché l’inflazione e i rincari energetici (e non solo) stanno portando le famiglie italiane a risparmiare anche sulla spesa alimentare. Di conseguenza, la riduzione della domanda porta a una flessione dei prezzi di vendita, a fronte comunque dei rincari che vanno ad assottigliare i margini di guadagno per i produttori. Ad oggi, le spese di manodopera, packaging, energia e trasporto possono incidere anche di 0,70 euro al kg. A questo si aggiunge una leggera diminuzione dei volumi in quanto gli impianti esistenti di uva Italia vengono estirpati a favore di altre varietà di uve seedless. 

Uva Italia in offerta da Esselunga a Verona il 19.09.2022 a 2,28 €/kg (copyright: Fm)

A fronte di ciò, qual è la situazione nei supermercati? Abbiamo preso in esame dieci (+ uno) punti vendita a Verona, tre insegne con una presenza nazionale o quasi nazionale – Conad, Esselunga, Pam e Despar – tre insegne locali – Migross, Famila / Maxi Dì e Rossetto – e tre + una insegne discount – Eurospin, Lidl, Aldi e iN’s. Abbiamo trovato l’uva Italia in tutte le insegne citate, ma in due di queste non era venduta sfusa ma solo confezionata: da Migross infatti era proposta solo in cestino da 1 kg (peraltro con il cartellino prezzi sbagliato), da iN’s (gruppo discount che fa capo a Pam) solo in versione bio nel cestino da 500 grammi. Da segnalare Aldi con l’uva a marchio privato “Regione che vai” certificata Uva di Canicattì IGP a 2,49 euro al kg.

Le insegne più care sono risultate quelle presenti su (quasi) tutto il territorio nazionale, con prezzi tra i 2,99 euro al kg di Pam e i 2,28 euro al kg di Esselunga. Da evidenziare però che Esselunga aveva l’uva Italia prodotta in Puglia in offerta a “prezzi corti” con sconto del 23%, il prezzo non in offerta sarebbe di 2,98 euro al kg, quindi perfettamente allineato con le altre insegne nazionali. Esselunga proponeva inoltre la stessa uva Italia, dello stesso fornitore Orchidea Frutta, anche confezionata in negozio con peso variabile allo stesso prezzo di 2,28 euro al kg. Le insegne “locali” Migross, Famila / Maxi Dì e Rossetto risultato più economiche rispetto a quelle nazionali, ma come sempre i prezzi più bassi restano dei due leader del canale discount, Eurospin (peraltro in offerta con l’uva a volantino) e Lidl.

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