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                      Veronamercato, chiudono gli operatori storici (5 dal 2018), aprono gli importatori

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                      Il posteggio vuoto di Frutta Verona a Veronamercato (copyright: Fm)

                      Da alcuni giorni è abbassata la saracinesca del posteggio n.33 della Frutta Verona. Dal 2018 sono già cinque le aziende storicamente legate al Centro Agroalimentare di Verona che hanno chiuso (o sospeso) l’attività. Oltre a Frutta Verona, ci sono anche Cover Frutta, Cofra, Sempreverde e Continental Fruit. Per il direttore di Veronamercato Paolo Merci è un segno dei tempi che cambiano: “È sempre un dispiacere vedere che aziende del genere chiudano, sia dal punto di vista umano che professionale. Il mercato negli ultimi anni è cambiato notevolmente e non tutti hanno avuto la capacità di adeguarsi”. In compenso in Mercato è cresciuto il numero delle aziende specializzate in import, come SantiniUnifrutti e Foodinvest

                       

                      di Eugenio Felice

                       

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                      Il posteggio vuoto di Frutta Verona a Veronamercato (copyright: Fm)

                      Tanti cambiamenti in Veronamercato: chiusure e nuove aperture per un settore in grande cambiamento.

                      Molti produttori del Meridione dovevano ancora finire di smaltire le libagioni di Capodanno, quando iniziò a circolare la voce che la saracinesca del posteggio di Milani & Fragor Group Spa all’interno del Centro Agroalimentare di Verona di via Sommacampagna non veniva più alzata. Era il gennaio 2012 e la storica azienda scaligera chiudeva improvvisamente l’attività commerciale, andando in concordato preventivo con oltre 10 milioni di euro di debiti verso creditori e fornitori, mantenendo solo l’attività industriale con la Milani Foods di via Torricelli tutt’ora operativa. Partiamo da questo fatto eclatante, che aveva scosso il settore non solo a livello locale, per dire che il periodo difficile, per l’attività commerciale a Verona – fenomeno comunque comune a tutta Italia – parte da lontano e in parte si intreccia con l’ascesa della distribuzione moderna.

                       

                      Dall’inizio del 2018 sono diverse le aziende che hanno cessato l’attività nel Centro Agroalimentare di Verona, lasciando in diversi casi debiti da saldare verso fornitori – spesso altri operatori del Mercato – e istituti di credito. Alcune sono peraltro aziende veronesi storicamente legate all’attività di commercio all’ingrosso. Come la Cover Frutta di Giovanni Gabrielli e Monica Bazzi che nel marzo dello scorso anno è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Verona (leggi la nostra notizia), con un bilancio 2016 (l’ultimo approvato) che parlava di una “gestione disastrosa” con una perdita di quasi 7 milioni di euro e debiti per 7,6 milioni di euro. Nello stesso anno ha cessato l’attività la Cofra mentre negli ultimi mesi è stata la volta di Continental Fruit, ora in concordato preventivo, e di Sempreverde, che lo scorso ottobre è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Verona. Sempreverde peraltro faceva capo a Giuseppe Giomaro, già presidente di Fedagro Verona e membro del cda di Verona mercato.

                       

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                      Il posteggio chiuso di Continental Fruit a Veronamercato (copyright: Fm)

                      L’ultima a lasciare abbassatta la saracinesca, dai primi giorni di aprile, è Frutta Verona. “Va detto che ad oggi Frutta Verona ha sospeso l’attività in Veronamercato s.p.a. ma non ci è ancora stata data la disdetta”, ci ha dichiarato Paolo Merci, che dall’ottobre del 1998 è il direttore di Veronamercato. “L’azienda esiste ancora – precisa – e probabilmente sta cercando soluzioni per il proseguio dell’attività. È sempre un dispiacere, sia dal punto di vista umano che professionale, vedere che aziende del genere, storicamente legate al Mercato all’ingrosso e alla città di Verona, debbano chiudere l’attività. Il periodo è particolarmente difficile, non solo per chi opera nel nostro settore: il mercato è cambiato notevolmente e non tutti hanno avuto la capacità di rinnovarsi e tenere il passo. A Verona mercato ortofrutticolo non abbiamo comunque posteggi vacanti, per ogni azienda che ha lasciato c’è n’è stata un’altra che ha preso il suo posto”.

                       

                      E in effetti la posizione strategica di Verona ha permesso all’attività di commercio dell’ortofrutta di risentire della crisi meno di altre zone d’Italia. Alcune aziende hanno puntato sui carichi misti o le spedizioni oltremare, altre sul servizio, altre ancora hanno puntato alla produzione diretta aprendo dei magazzini di lavorazione fuori dal Mercato all’ingrosso. Anche perché oggi a comandare è sempre di più la distribuzione moderna, che negli ultimi anni ha preferito approvvigionarsi direttamente piuttosto che appoggiarsi ai Mercati. Ma se avere rapporti diretti con produttori pugliesi, campani o siciliani è relativamente facile, lo stesso non si può dire con i produttori di Paesi lontani e per questo l’attività dei commercianti all’ingrosso ha tenuto bene e si è sviluppata, grazie agli ultimi trend di consumo, quando associata all’attività di importazione. E così presso il centro agroalimentare Verona hanno aperto F.lli SantiniUnifrutti e, da aprile, anche Foodinvest.

                       

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