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                      Violì, carciofo premium a dispetto dell’annata difficile. “L’unione fa la forza”

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                      Quella in corso non è un’annata semplice per il carciofo italiano, preso in una congiuntura negativa tra meteo avverso, calo produttivo e stallo dei consumi. In questo contesto l’unione fa la forza, come si suol dire, e infatti i partner di Violì – il carciofo italiano di fascia premium della rete di imprese costituita da Apofruit Italia, Cericola e Op La Mongolfiera, con il supporto di Nunhems Italia-BASF Vegetable Seeds – sono riusciti a garantire continuità e qualità costante ai buyer, a dispetto delle incertezze della campagna nazionale. Ne abbiamo parlato con le tre aziende, con le quali abbiamo fatto il punto sul progetto e sulle prossime novità, che vedono Violì al centro di un piano strategico di digital food marketing, tra il debutto sui social e la rinnovata collaborazione con Giallo Zafferano

                       di Carlotta Benini

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                      Il carciofo italiano di fascia premium Violì (copyright: Fm)

                      Nasce a settembre 2018 il progetto del carciofo Violì,  costituito da tre aziende leader del settore ortofrutticolo allo scopo di ringiovanire questo ortaggio, de-stagionalizzarlo e renderlo più attrattivo, legandolo a un brand forte, con packaging di impatto e attività di comunicazione e digital food marketing a supporto. Dopo tre anni dalla costituzione della rete di imprese e dal debutto sul mercato del carciofo italiano top di gamma, di qualità premium costante e garantita (guarda qui il nostro video esclusivo), abbiamo fatto il punto con le tre aziende protagoniste, affiancate in questo progetto da BASF Vegetable Seeds, azienda sementiera che con il suo brand Nunhems è tra i leader mondiali del breeding varietale. Sergio Giardina, presidente della Op siciliana La Mongolfiera, Stefano Giorgetti dell’ufficio marketing di Apofruit Italia e Vito Cifarelli, direttore vendite e marketing della pugliese Cericola ci parlano della campagna in corso e delle prossime novità.

                      Oggi quanti sono gli ettari destinati al carciofo Violì e in quali regioni si trovano?
                      Sergio Giardina: Siamo a circa 200 ettari coltivati tra i partner Violì per la distribuzione e commercializzazione di un prodotto di valore e alta qualità. Le regioni principalmente interessate sono Puglia, Sicilia, Emilia Romagna, Veneto e, da quest’anno, anche la Toscana. Guardiamo infatti con interesse anche a nuovi areali anche attraverso partnership con altre aziende.

                      E i volumi produttivi annui?
                      Giardina: È una domanda complicata poiché, come si sa, questa coltura è fortemente penalizzata dai freddi invernali che incidono molto come variabile imprevista.

                      Come si estende il calendario produttivo?
                      Giardina: Cominciamo a raccogliere i primi capolini a fine settembre in Romagna e Veneto, per poi proseguire in autunno e inverno con le produzioni pugliesi e siciliane; infine terminiamo con le ultime raccolte a maggio e, a seconda delle annate climatiche e commerciali, anche in giugno.

                      carciofo Violì partner

                      I partner del progetto di rete Violì

                      Quella in corso, come accennato, non è un’annata semplice per i produttori di carciofi: in questo contesto essere un’organizzazione come la vostra vi ha permesso di approcciare meglio il mercato?
                      Giardina: È un vantaggio lavorare in rete. Il network ha permesso uno scambio continuo e rapido di informazioni, attraverso la condivisione dei diversi know-how delle aziende partner e la collaborazione ci teniamo sempre aggiornati riuscendo a fronteggiare anche i periodi di vuoti di mercato, con maggiori risorse rispetto a molti concorrenti. Inoltre, la programmazione garantisce sempre di rispondere con minore variabilità agli imprevisti, come in questa annata.

                       Come si è aperta dunque la campagna 2021/22 di Violì e come sta proseguendo?
                      Giardina: I primi mesi sono stati molto positivi e soddisfacenti, ma da metà dicembre in avanti la stagione produttiva è stata difficile per tutti in Italia, sia in termini qualitativi che di quantità. Guardiamo con curiosità e ottimismo ai prossimi mesi, e stiamo pensando ad iniziative di promozione commerciale del brand in GDO e DO.

                      In quali canali è distribuito Violì, sul mercato interno?
                      Stefano Giorgetti: Il mercato interno presenta un contesto nel quale alcune importanti catene della GDO si spostano dalla marca del fornitore alla private label. Per questo motivo oggi il marchio Violì viene principalmente distribuito sulla DO e su alcuni “discount” che trovano nella marca del fornitore un motivo di differenziazione e garanzie di alta qualità costante nel tempo.

                      C’è anche una quota di export?
                      Giorgetti: Principalmente il prodotto è distribuito sul mercato italiano, ma una quota del 20% viene collocata sul mercato estero raggiungendo principalmente i territori tedeschi, svizzeri e francesi.

                      Veniamo al prodotto, in cosa si differenzia Violì rispetto a un carciofo comune?
                      Vito Cifarelli: Il primo punto è senz’altro la tracciabilità, e di conseguenza la garanzia del protocollo di coltivazione utilizzato, e la filiera controllata. Usiamo ibridi che ci garantiscono una qualità e tenerezza maggiore delle brattee e inoltre proponiamo anche un prodotto già pulito, in linea con le tendenze di consumo. Infine, grazie alla nostra organizzazione, garantiamo una qualità di prodotto costante e uniforme per tutto l’arco di commercializzazione.

                      Ci sono novità sul fronte varietale?
                      Cifarelli: Con la divisione BASF Vegetable Seeds ogni anno seguiamo le nuove linee di genetica innovative e stiamo valutando l’inserimento di nuove varietà e tipologie.

                      Lo scorso autunno il carciofo Violì ha fatto il suo debutto sui social: come si sta sviluppando la comunicazione online?
                      Cifarelli: Violì è approdato sui social con un piano editoriale accattivante che tocca diversi argomenti, grazie ai quali stiamo piano piano accrescendo la nostra fanbase. L’obiettivo dei nostri canali social è ovviamente in primis far conoscere il brand ai consumatori, ma ancor di più interagire con loro e incoraggiare il consumo di carciofi e di cibo sano in generale.

                      Prosegue la collaborazione con Giallo Zafferano?
                      Cifarelli: Sì, dopo il successo dell’iniziativa dello scorso anno, anche quest’anno saremo protagonisti su Giallo Zafferano con un’impattante campagna che sarà online da metà marzo a fine aprile. Oltre alla domination sul sito Giallo Zafferano sponsorizzeremo diverse ricette e contenuti originali attraverso la partnership con blogger di spicco del più seguito food blog d’Italia. I contenuti saranno inoltre visibili sia sui social di Giallo Zafferano che suoi canali Violì.

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