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                      VOG: bilancio positivo a metà stagione. yello in nomination per il FLIA 2017

                      Il consorzio altoatesino è a Fruit Logistica dall’8 al 10 febbraio con alcune importanti novità. In primis con yello, la nuova mela a buccia gialla originaria del Giappone, concorre al FLIA 2017, il premio dedicato all’innovazione nel settore ortofrutticolo promosso dalla rassegna berlinese. A sei mesi dall’avvio di stagione, il consorzio con l’occasione della fiera fa un primo bilancio sulla campagna in corso: bene la raccolta e le vendite. Sul fronte export, nuovi mercati di sbocco si aprono in India e Sudamerica

                       

                      Dalla Redazione

                       

                      Lo stand di VOG alla 25esima edizione di Fruit Logistica a Berlino

                      Giro di boa per la stagione melicola di VOG. Il consorzio altoatesino dall’8 al 10 febbraio partecipa alla 25esima edizione di Fruit Logistica e coglie l’occasione per fare il punto sui primi sei mesi di stagione. Inoltre festeggia la nomination di yello, la nuova mela a polpa gialla originaria del Giappone (leggi qui) – commercializzata in esclusiva per l’Europa da VOG insieme a VI.P – al Fruit Logistica Innovation Award 2017, il premio per l’innovazione assegnato a Berlino nell’ambito della fiera internazionale dell’ortofrutta (leggi qui).

                       

                      Il raccolto 2016 del consorzio si è attestato sulle 627 mila tonnellate di frutta da tavola, facendo registrare un +2% rispetto al raccolto della stagione precedente. Le singole varietà hanno dato risultati differenti: se le Gala hanno segnato un -4%, salgono invece le Golden con un +6% e le Braeburn con una crescita del 10%. Il calo più consistente si è avuto nelle Fuji (-22%), nelle Granny Smith (-8%) e nelle Morgenduft (-16%). Tutte le mele Club, dopo un raccolto 2015 piuttosto debole, segnano buoni incrementi, tanto da avvicinarsi quasi ad un raccolto pieno, come ad esempio nel caso della Cripps Pink.

                       

                      Per quanto riguarda le vendite, dopo un avvio campagna tranquillo, nei mesi di settembre e ottobre, a novembre e dicembre i mercati hanno segnato una buona ripresa. “Con l’inizio del nuovo anno, ci troviamo perfettamente in linea con il nostro piano di vendita. – afferma Gerhard Dichgans, direttore di VOG – Anche in questo caso, le singole varietà hanno performato in modi diversi. Benissimo le Royal Gala e le Red, dove le vendite a dicembre hanno superato le nostre attese. Risultati secondo le previsioni per le vendite di Fuji, Braeburn e Granny, tenendo conto anche del volume minore raccolto. Sotto tono solo le Golden, che pagano lo scotto della chiusura dei mercati di esportazione, specialmente Egitto e Maghreb”.

                       

                      I ricavi dalle vendite restano invariati o di pochi centesimi superiore a quelli dello scorso anno, con l’eccezione positiva delle Gala, per la quale – con oltre il 60% del raccolto già venduto – la grande domanda dei mercati ha dato spazio a qualche ritocco più importante sulle quotazioni.

                       

                      La nuova mela dei consorzi VOG e VI.P che concorre al FLIA 2017 (copyright: Fm)

                      Con l’inizio del 2017, lo sguardo è rivolto ai prossimi mesi e ai possibili sviluppi del mercato. “Ora la qualità delle mele immagazzinate è ottima, e si distingue positivamente da quella dell’anno passato. – continua Dichgans – Questo vale anche per le nostre Gala, che lo scorso anno avevano dato alcuni problemi. Quest’anno, possiamo invece puntare pienamente sulla buona qualità di conservazione della frutta, e fornire del prodotto ai nostri clienti fino a fine marzo, inizio di aprile”.

                       

                      Le vendite di VOG sul mercato italiano e nelle tradizionali destinazioni europee procedono come da programma. A preoccupare il consorzio sono invece i mercati di sbocco del Nordafrica, che negli ultimi anni diventati sempre più strategici per le mele italiane. In Libia e Algeria il mercato è praticamente chiuso per la massiccia svalutazione della moneta locale. L’Egitto, che fino all’estate 2016 era il partner per eccellenza della frutta italiana e delle mele dell’Alto Adige, non ha più le risorse economiche sufficienti per pagare la merce d’importazione, diventata troppo cara.

                       

                      Si sono aperti, nel contempo, mercati alternativi: le esportazioni verso il Medio Oriente e la Penisola araba marciavano a pieno ritmo. Buono l’andamento delle vendite verso la Spagna e, sorprendentemente, anche le esportazioni verso Sudamerica e India. Anche in direzione Scandinavia, dopo un inizio debole, la domanda si è portata nuovamente sui volumi consueti.

                       

                      “A renderci fiduciosi sul proseguo della campagna è una tendenza che osserviamo oramai da alcuni anni – conclude Gerhard Dichgans – Anche nella seconda metà della stagione infatti la preferenza della clientela resta per il prodotto europeo. Ne fanno le spese le importazioni dall’emisfero Sud, che stanno perdendo da cinque anni a oggi importanti quote di mercato in Europa. E in questo contesto, l’Alto Adige quest’anno potrà giocare le sue carte, contando sulla qualità della propria offerta”.

                       

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