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                      VOG: boom di richieste dopo il lockdown. Ad aprile -25% di mele in stock

                      VOG

                      Il direttore generale di VOG Walter Pardatscher

                      Il Consorzio VOG analizza le vendite in GDO nel mese di marzo: in Europa si ripetono le stesse dinamiche registrate in Italia. In aumento la richiesta di prodotto confezionato.

                      Una grande corsa ai rifornimenti, una successiva contrazione e, infine, il ritorno ad una sostanziale normalità. Il mese di marzo 2020, con l’inizio del lockdown in tutta Italia e poi, progressivamente in molti paesi europei, ha coinciso con un periodo particolarmente turbolento e altalenante per le mele, sia sul mercato italiano che nell’export.

                      È il Consorzio VOG ad aver analizzato l’andamento delle vendite in questo periodo anomalo per l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Dopo l’entrata in vigore del primo decreto governativo, l’8 marzo, la grande distribuzione italiana ha praticamente raddoppiato gli ordini di mele: la domanda dei consumatori è cresciuta fortemente, anche sull’onda emotiva delle immagini che mostravano i supermercati semivuoti, portando ad una sorta di accaparramento.

                      “La settimana successiva invece la domanda del consumatore, seppur alta, è risultata inferiore alle previsioni: gli ordini di mele che abbiamo ricevuto dalla GDO sono dunque calati, pur rimanendo al di sopra della media del periodo – afferma Klaus Hölzl, responsabile vendite del VOG -. Gli alti e bassi hanno trovato una loro stabilizzazione solo verso la fine del mese di marzo, quando i consumatori hanno definitivamente compreso che non sussisteva alcun pericolo di esaurimento delle scorte di mele”.

                      Un comportamento simile si è verificato anche negli altri mercati europei sui quali VOG è presente da tempo. “Abbiamo condiviso l’esperienza già vissuta in Italia con i nostri clienti in Spagna, in Germania e nel Regno Unito – spiega Hölzl – ma la reazione è stata la medesima: corsa ai rifornimenti all’annuncio del lockdown, calo la settimana successiva per smaltire gli stock, stabilizzazione la terza settimana”.

                      Avere da sempre puntato su una diversificazione dei mercati di vendita, come è nel Dna stesso del consorzio VOG, si è dimostrata una scelta lungimirante, ancor di più in un periodo particolarmente difficile e complesso come quello al quale stiamo assistendo nelle ultime settimane – commenta il direttore generale di VOG Walter Pardatscher -. Senz’altro abbiamo appurato che le abitudini di consumo sono soggette a cambiamenti anche repentini”.

                      Un esempio è l’impennata registrata dalle vendite online e dalle consegne a domicilio di frutta e verdura, prima quasi inesistenti in Europa. Così come l’aumento di preferenze accordate al prodotto confezionato.

                      “Per le aziende si rivela fondamentale la capacità di ascoltare i mercati e reagire con prontezza –precisa Pardatscher – Non dobbiamo tuttavia perdere di vista gli obiettivi a medio e lungo periodo. Il confezionato per il VOG si attesta mediamente al 25%. Il nostro team di innovazione sta lavorando sulla possibilità di implementare la quota percentuale. Stiamo valutando gli scenari per essere preparati, ma occorrerà attendere i prossimi mesi per capire quali tendenze si assesteranno, diventando stabili, e quali invece si riveleranno passeggere. Anche in questo caso ci vuole equilibrio”.

                      Intanto nei primi giorni di aprile le mele in stock del Consorzio VOG sono il 25% in meno rispetto allo scorso anno. “La richiesta dei mercati è forte anche in questi giorni e occorrerà programmare bene le vendite dei prossimi mesi per soddisfare le esigenze dei clienti fino all’estate”, conclude Walter Pardatscher.

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