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                      Walmart: e-commerce in frenata e crollo in borsa. Vittoria per Amazon?

                      Rallentano le vendite online di Walmart, che secondo i dati diffusi dal gruppo Usa, nell’ultimo trimestre sarebbero cresciute del 23%: cifra non negativa ma certo ben lontana dalle aspettative, dopo un lungo periodo di crescita al 50%. All’annuncio dei dati – martedì scorso – il titolo a Wall Street è crollato del 9%, la peggiore performance da oltre due anni, concretizzando il dubbio, da parte degli azionisti, che Walmart non sia in grado di tenere testa ad Amazon. Nello stesso periodo – trimestre che comprende le cruciali vacanze di Natale – le vendite online del gruppo di Jeff Bezos hanno sfiorato il +40%. Ma la brusca frenata nelle vendite online non intimidisce il Ceo Doug McMillon, che si dice determinato a puntare su e-commerce e online grocery, fissando l’obiettivo di una crescita annuale del 40% entro la fine dell’anno fiscale in corso

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Gli sforzi di Walmart per raggiungere Amazon sul tortuoso sentiero delle vendite online non starebbero portando i risultati sperati, perlomeno stando ai dati dell’ultimo trimestre, resi noti martedì scorso. Nel complesso si tratta di un quadro di luci e ombre: se infatti da un lato le vendite del canale retail dei punti vendita Walmart sono aumentate del 2,6% rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente, è il dato sulle vendite nell’e-commerce a preoccupare, segnalando una crescita trimestrale del 23% rispetto allo stesso periodo nel 2017: una cifra molto al di sotto delle aspettative, dopo tre trimestri consecutivi caratterizzati da una crescita del 50%. Una vera e propria “frenata”.

                       

                      Fosse solo per l’ammontare del fatturato di Walmart derivato dalle vendite online11,5 miliardi di dollari nell’ultimo anno fiscale – la situazione non sarebbe di certo preoccupante. L’evidente rallentamento solleva però più di qualche dubbio riguardo la capacità del gruppo statunitense di tenere testa ad Amazon. E la delusione è ancora più cocente poiché i dati si riferiscono all’arco temporale comprendente le ultime vacanze natalizie, oramai un vero e proprio test per dimostrare la “potenza di fuoco” delle più grandi realtà dell’e-commerce planetario. In questo caso – lo riporta Cnbc – l’ultimo periodo ha visto una crescita delle vendite online di Amazon – comprese quelle di Whole Foods Market, di sua proprietà – di quasi il 40%. Inevitabile che il confronto sia impietoso.

                       

                      Martedì mattina la borsa di Wall Street non ha risparmiato la delusione al titolo, che quindi è crollato del 9%, la peggiore performance da oltre due anni, con utili in ribasso a 1,33 dollari ad azione rispetto al previsto 1,37.

                       

                      Doug McMillon, Ceo di Walmart (Foto da sito Walmart)

                      Che il confronto con Amazon sarebbe stato fin da subito durissimo, i signori di Walmart lo sapevano bene, come dimostrano gli ingenti investimenti degli ultimi anni per potenziare l’e-commerce. Uno su tutti, l’acquisizione da 3,3 miliardi di dollari – nel 2016 – di jet.com, la piattaforma che nelle intenzioni dei vertici di Walmart avrebbe dovuto garantire una crescita sul fronte delle vendite online. In effetti, in un primo momento, la crescita c’è stata: sostenere la competizione con un gigante dell’e-commerce come quello di Jeff Bezos, però, non è facile. Nonostante l’andamento poco soddisfacente, per il momento, l’utilizzo del portale non sarebbe però in discussione: “jet.com integra in modo perfetto walmart.com – ha spiegato, sempre secondo Cnbc, Doug McMillon, Ceo di Walmart -. Anche per quanto riguarda l’online grocery, questa piattaforma è stata il fattore chiave per la crescita del nostro e-commerce, e continuerà ad esserlo”.

                       

                      Negli ultimi tempi non sono mancati nemmeno i progetti più curiosi – come la app sperimentale per esaminare frutta e verdura a distanza prima dell’acquisto online, già ribattezzata “il Tinder dell’ortofrutta” (leggi qui) – che in generale hanno dimostrato l’approccio dinamico di Walmart nei confronti del mercato online, così come l’attitudine resiliente della catena, pronta a confrontarsi con Amazon su un terreno quanto mai insidioso.

                       

                      Che nel complesso Walmart goda di buona salute non è in discussione: non solo sul fronte dei ricavi – per cui il gruppo americano ha registrato 136,3 miliardi di dollari superando i previsti 134,9 -, ma anche sullo stesso mercato azionario, se si pensa che – anche prendendo in considerazione il crollo di martedì – il titolo di Walmart è comunque cresciuto del 35% negli ultimi 12 mesi. La vera partita si gioca però sull’e-commerce – e sui margini sui prodotti venduti online – tanto che a questo punto è piuttosto evidente che il clima di sfiducia che ha coinvolto Walmart sia frutto degli standard troppo elevati fissati dalle performance di Amazon.

                       

                      Walmart, però, non ha nessuna intenzione di ritirarsi dalla competizione. “Il nostro online grocery sta crescendo – ha spiegato l’ottimista McMillon -, per cui continueremo ad espandere il nostro business nell’e-commerce alimentare. Prevedo – ha concluso – che per la fine dell’anno fiscale la crescita del fatturato delle vendite online dell’intero anno si aggirerà attorno al 40%”. La parola passa ora al mercato.

                       

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