di Massimiliano Lollis
A poco più di un mese di distanza dal lancio di Amazon Go a Seattle – il primo supermercato senza casse dove il cliente entra, sceglie i prodotti e se ne va senza dover tirare fuori il portafoglio, grazie a videocamere e sensori con intelligenza artificiale che registrano gli acquisti e addebitano la spesa sul suo “conto virtuale” (leggi qui) – sempre dagli Usa arriva una notizia che apre una prospettiva completamente nuova su quella che in un futuro molto vicino potrebbe diventare la normalità in molti supermercati e negozi anche di piccole dimensioni. Si tratta di AiFi: una start-up californiana che oggi propone un modello di checkout-free scalabile e teoricamente adattabile a qualsiasi punto vendita, dalla bottega di paese al megastore.
Innovarsi, migliorare l’esperienza d’acquisto dei consumatori e catturare una miriade di dati osservando attentamente le loro abitudini di consumo: AiFi – che ha intuito le enormi potenzialità insite nel rendere accessibile una tecnologia in genere molto avanzata – promette tutto questo attraverso una tecnologia che sfrutta complessi algoritmi e sensori che sanno riconoscere persone in movimento e prodotti prelevati dagli scaffali.
“Consumatori e retailer vogliono essere efficienti e avere negozi senza casse – spiega Steve Gu, Ceo e co-fondatore di AiFi. – Dal momento che la nostra tecnologia è estremamente scalabile, decine di migliaia di negozi nel mondo potranno diventare punti vendita “Grab and go” (prendi e vai, n.d.r.). Il caso di Amazon Go – continua Gu – è solo un piccolo assaggio di ciò che la tecnologia AiFi farà per i retailer di ogni dimensione”. In effetti non c’è dubbio che il modello possa rappresentare un vantaggio importante per i negozi più piccoli, ai quali darà l’opportunità di competere con i giganti della Gdo – oltre ad Amazon – che si stanno già dotando di questa tecnologia. D’altro canto, ancora non si conosce il costo della tecnologia, e non mancano quindi i dubbi sulla effettiva convenienza per le realtà commerciali più piccole.
Come riportato da Food Dive, il Ceo Steve Gu – che ha fondato la start-up nel 2016 assieme alla moglie Ying Zheng e che ad oggi ha già raccolto oltre 4 milioni di dollari di finanziamento – è però convinto che entro qualche anno la tecnologia sarà alla portata di molti negozi. “Per un negozio piccolo – osserva Gu – ne potrebbero bastare anche una o due“. L’azienda starebbe già lavorando per ridurre al minimo il numero di videocamere necessarie.
Sul futuro dei supermercati poi, Mr. Gu non ha dubbi, è solo questione di tempo: “Vogliamo rendere questa tecnologia il più accessibile possibile” osserva il Ceo, convinto che con il tempo il costo della tecnologia calerà. “Come per le auto a guida automatica – conclude Gu – la loro diffusione sarà inevitabile”. Per il momento però, la start-up lavora con i giganti, avendo annunciato di essere già al lavoro per dotare della sua tecnologia “checkout-free” un punto vendita di oltre 4.600 mq, proprietà di un noto marchio del mondo distributivo. Ancora non si sa a quale retailer si stia riferendo – AiFi si è ben guardata dal rivelarne il nome – ma rumors dicono si tratti di Walmart, da tempo intenzionata a competere con Amazon sul fronte dei punti vendita senza casse.
Intanto è degli ultimi giorni la notizia – lanciata dal sito ReCode – che entro la fine del 2018 Amazon Go si espanderà in altre sei città tra cui la stessa Seattle e Los Angeles, dove sarebbe già stato individuato come sede un centro commerciale di 180.000 mq. Il futuro senza casse è già qui.
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