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                      Albicocche, stime europee 2021: produzione -20% sul 2020 per il gelo

                      Il primo incontro dei “Martedì di medFEL” mette nero su bianco la produzione 2020 di albicocche nei quattro maggiori Paesi europei produttori (Italia, Francia, Spagna e Grecia) e fa una stima dei quantitativi 2021. Se il 2020 è stato un anno complicato per le albicocche per molti Paesi a causa di problemi climatici, con cali anche del 90% in Emilia Romagna, il 2021 sembra andare un po’ meglio, anche se – a causa delle brusche gelate primaverili che hanno colpito l’Europa – si stimano 55 mila tons per la Grecia (-29%sul 2020),  86.835 tons per la Spagna (-15% sul 2020), 154.2224 tons per l’Italia, -5% sul 2020 e circa 47 mila tons per la Francia, in calo del 43% sul 2020

                      Dalla Redazione 

                      albicocche

                      Tornano puntuali come ogni anno le previsioni del raccolto di albicocche dei quattro principali Paesi produttori europei Italia, Francia, Spagna e Grecia. Per il secondo anno svolto in modalità online a causa della pandemia, il primo incontro dei “Martedì di medFEL“, realizzato grazie al partenariato stabilito con le strutture locali delle varie nazioni, riguardava le albicocche.

                      Durante il webinar che si è tenuto il 4 maggio sono intervenuti Eric Hostalnou, capo del dipartimento frutta e verdura della Camera dell’agricoltura dei Pirenei Orientali; Nathalie Bonnet, Domaine des Coteaux; Santiago Vazquez, federazione delle cooperative agroalimentari spagnole; Elisa Macchi, direttore del Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara-CSO; e Georges Kantzios, cooperativa Asepop.

                      A precedere le previsioni del raccolto di albicocche 2021 un’analisi dell’annata europea 2020. Il 2020 è stato un anno complicato per le albicocche per molti Paesi a causa di problemi climatici: dalla mancanza di freddo in inverno alle gelate primaverili, poi ancora pioggia e grandine. Tutti fattori che hanno colpito la maggior parte dei bacini di produzione.

                      A uscire dal 2020 piuttosto soddisfatte sono la Spagna e la Grecia. Per la Spagna, la campagna 2020 è stata positiva nonostante il gelo, tanto da registrare risultati superiori rispetto alla stagione 2019/18. In particolare Murcia, la principale comunità autonoma spagnola in termini di produzione di albicocche, ha visto una forte evoluzione in termini di rinnovamento varietale, con la graduale scomparsa delle cultivar destinate all’industria a favore di quelle destinate al mercato del fresco. C’è stata anche un’evoluzione nella produzione al nord: nuovi frutteti di varietà tardive in Catalogna e Aragona subentrano alla produzione di Murcia.

                      Anche le Op della Grecia, nonostante la mancanza di produzione dovuta al freddo e al gelo durante la primavera, chiudono un 2020 tutto sommato soddisfacente registrando una resa di 78.000 tonnellate nel 2020 contro le 100.000-105.000 tonnellate di media di un’annata normale: un calo di produzione del 20% che ha generato però buoni prezzi.

                      Brusco calo in Italia, dove si registra di media un dimezzamento della produzione: -50% sul 2019 (163mila ton). L’Emilia-Romagna, una delle maggiori regioni produttrici, è stata tra le più colpite: 13.000 tonnellate prodotte per un potenziale di circa 100 mila tons, quasi il 90% di perdita nel nord Italia rispetto al 2019. Il sud del Paese, anch’esso colpito dal gelo, se l’è cavata leggermente meglio, ma ha comunque subito perdite del 20-30% a seconda della regione (ne abbiamo parlato qui).

                      In Francia si è registrato un deficit di produzione nel 2020 come in tutta l’Europa, causato dalle avverse condizioni climatiche (temperature troppo miti in inverno con gelate in primavera e piogge eccezionali in maggio, e grandine in alcune zone). Un mercato fluido per la maggior parte dell’estate e una produzione che si è fermata prematuramente all’inizio di agosto. Soddisfacenti i prezzi di vendita ma insufficienti per bilanciare e compensare le perdite di alcuni produttori, che sono arrivate fino al 50%.

                      Previsioni sul raccolto di albicocche 2021 (qui il report). Le gelate di primavera hanno causato danni in tutti e quattro i Paesi causando stime in calo per la produzione 2021. La Spagna prevede una produzione inferiore alla media e allo scorso anno, proprio a causa delle gelate di fine marzo/inizio aprile. Si tratterebbe del terzo anno consecutivo di carenza di prodotto per il Paese. Si stimano infatti 87.000 tonnellate di albicocche nel 2021 contro le 102.182 del 2020 e le 125 424 della media 2015-2019: un calo del 15% in meno rispetto all’anno scorso e un 31% in meno rispetto alla media quinquennale.

                      Il gelo causa danni anche in Grecia che stima, anche se sembra presto per poterlo affermare con certezza, una produzione in calo del 50% (circa 55.000 ton) contro le 78.000 del 2020 e le 70.000 ton di media del periodo 2015-2019. Vale a dire una diminuzione del 29% rispetto al 2020 e del 25% rispetto alla media quinquennale. La Grecia però continua a investire nei frutteti con un forte aumento di albicocchi ogni anno (anche se in diminuzione nel 2021), dove si punta alla diversificazione delle colture con nuove varietà e cultivar tardive in particolare, e una tendenza verso varietà autofertilizzanti più produttive che si comportano meglio. La produzione greca è destinata principalmente ai mercati dell’Europa occidentale e orientale.

                      In Italia, le gelate di quest’anno hanno colpito tutti i bacini di produzione (leggi qui). La previsione per l’Emilia-Romagna è di 40.000 tonnellate (per un potenziale 100.000), cioè il 40% in meno. Ci sono grandi differenze tra gli areali produttivi situati in pianura e quelli in collina, con più danni riportati in pianura. Si sono registrati danni anche in Veneto e Piemonte e nel sud del Paese con allegagione non ottimale. Le previsioni sul raccolto 2021 per l’Italia meridionale sono invece di circa 104mila tonnellate: in Campania si stima il 30% in meno sul 2019, mentre un 40% in meno si osserva in Puglia. In totale si stima quindi una produzione italiana di circa 154 mila tons. Le superfici coltivate ad albicocco sono aumentate fino al 2019 per via degli sviluppi varietali a un ritmo più elevato dell’estirpazione, ma il 2021 ha visto un calo degli areali dedicati.

                      La produzione 2021 della Francia è iniziata bene ma l’ondata di freddo, in particolare la notte tra il 7 e l’8 aprile con temperature fino a -8 °C registrati nel nord della valle del Rodano, ha causato enormi danni nonostante la forte mobilitazione dei produttori. Anche in zone che di solito non si verificano gelate, le temperature sono scese di 3-4 °C sotto zero. L’ondata di gelo c’è stata dopo un mese di marzo piuttosto mite e quindi frutti già allegati. Il raccolto del 2021 sarà uno dei più scarsi degli ultimi 30 anni; nessun bacino di produzione è stato risparmiato.

                      Per la regione Rodano-Alpi, la prima zona di produzione in Francia ma anche la più colpita, la previsione per il 2021 è di appena 16.000 tonnellate contro le 37.500 del 2020 e le 69.000 della media 2015-2019. Nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra si prevedono 6.000 tonnellate per quest’anno contro le 14.000 tons nel 2020 e le 21.000 tons della media 2015-2019. Nella regione Linguadoca-Rossiglione sono previste 26.000 tonnellate per il 2021 contro le 33.000 del 2020 e le 40.000 ton della media 2015-2019. In tutti gli areali produttivi, il raccolto di albicocche previsto per il 2021 è di 50.000 tonnellate rispetto alle 84.000 tonnellate del 2020 su una media di 133 mila tons, cioè un calo del 43% rispetto al 2020 e del 64% rispetto alla media quinquennale. Il raccolto europeo è quindi estremamente basso quest’anno nei bacini di produzione dei quattro Paesi produttori, con 344 mila tonnellate annunciate per il 2021, contro le 420 mila tons del 2020 (-20%) e le 575 mila del periodo 2015/2019 (-40%).

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